39.

188 8 8
                                    

Rosaline
Con lo zainetto in spalla mi sono fatta una lunga passeggiata per tornare a casa.
Sono ancora frustrata per la storia di Nicholas e devo ancora cercare di capire le parole di Cole.
Lascio lo zaino in camera e mi fiondo in doccia.
Dopo uno shampoo e uno scrub al corpo alla vaniglia,mi infilo in pigiama pulito di Nemo e mi metto a letto per continuare la lettura del mio libro.
Verso le otto sento la porta d'ingresso sbattere e capisco che mia madre Rob sono tornati.
Scendo al piano di sotto,la cena è già pronta e la tavola già apparecchiata.
Tra qualche anno dovrò mettere nella mia lista "avere cameriere e cuochi" in casa.
Rob indossa ancora il suo completo elegante mentre mia madre ha una tuta casalinga.

Mi siedo a tavola senza proferire parola.
Non saró di certo la prima ad affrontare la questione matrimonio.
Grace scende poco dopo di me da camera sua,ha un'aria diversa dal solito.

La cena è silenziosa come non mai.
Nessuno osa fiatare.
Mangio la mia fettina di carne e funghi con lo sguardo rivolto al piatto finché Grace non inizia a parlare con suo padre.

<<Stasera esco.>>
<<Grace,domani c'è scuola...>> cerca di ribattere suo padre.
<<Non era una richiesta. Era un'affermazione.>> controbatte Grace con gli occhi pieni d'ira verso Rob.
Suo padre non parla, e lascia cadere l'argomento.
Credo sia quasi abituato all'insolenza della figlia.

<<Tu non vai?>> mi chiede mia madre.
Mi viene quasi da ridere.

<<Non vado.>>dico mentre mando giù un boccone << In realtà non sono stata neanche invitata.>>
Sì,era una frecciatina per Grace. E spero l'abbia recepita.

<<Beh, potresti andarci lo stesso.>>continua mia madre cercando di sorridermi,fallendo miseramente.

<<Non dirmi cosa fare. E poi da quando ti interessa cosa faccio? Da quando siamo qui non sai più niente di me.>>

Sono arrabbiata,ho il sangue al cervello,e quando succede niente mi può riportare sulla retta via,e mia madre lo sa bene.
Non sono il tipo di ragazza che se ne sta zitta,se c'è qualcosa che non mi sta bene lo dico e se qualcosa mi da sui nervi,reagisco mille volte peggio.
Ho accettato troppe cose per troppo tempo,Bonnie,mia madre,i miei vecchi amici...ma sono cresciuta.

<<Rose...>> sibila mia madre a denti stretti.
<<Cosa?è la verità.>> ho la gola secca e la pelle rossa per la rabbia.
<<Non rovinare la cena,ne parleremo dopo.>>
Sbuffo : <<Si,certo. "Dopo".>>
Non riesco più a contenermi,so che questo sarà l'unico momento buono per riuscire a parlare con lei,sempre se mi ascolterà.
Il mio tono di voce si alza involontariamente:<<Ti sei mai accorta che da quando siamo in questa cazzo di cittá non ti sei mai chiesta nemmeno come sto?>> Gli occhi iniziano a pungermi per le lacrime che cercano un passaggio per bagnarmi il viso.

Mia madre abbassa lo sguardo e procede a tagliare la sua fetta di carne.
Ha gli occhi lucidi,ma mi ignora ugualmente. Rob la scruta con disappunto,cerca di comunicarle qualcosa lei scuote la testa.

<<Mamma...>> mormoro con la voce tremante.

Grace tenta di prendermi la mano da sotto il tavolo per calmarmi,ma con un gesto rapido la allontano.

<<Mamma cazzo guardami!>> urlo con le lacrime agli occhi.

Il suo sguardo fisso,non lascia trapelare emozioni,sembra un robot.

<<Perche fai così...>> mormorò cercando di trattenere un singhiozzo.

Mi alzo dal tavolo di scatto,facendo sbattere le forchette e il piano in vetro del tavolo da pranzo.

Rob cerca di farmi restare:<<Rose,tesoro,la cena...>> dice flebilmente.

<<Non ho più fame.>> dico secca mentre corro per le scale.

Torno in camera e mi metto a letto.
Le lacrime mi offuscano la vista,vorrei solo urlare e urlare e urlare.
Perché si comporta così? perché mi ignora?.
Per via del lavoro a Seattle,era sempre molto impegnata.

Fin da piccola tornavo a casa da scuola da sola,facevo i compiti,preparavo la cena e mi mettevo a letto...tutto da sola,mia madre non c'era mai.

Ricordo quando a scuola chiamarono gli assistenti sociali quando capirono la situazione e mia madre per rimediare prese una baby-sitter,ma per pagarla dovette fare i doppi turni più volte e mi portó a vederla ancora meno.
Ora a tutto:i soldi,un marito,una villa...perché fa così?.

Sento il cuore accelerare e mi manca il respiro.
Mi alzo dal letto di corsa e spalanco la finestra per prendere aria.

1...
2...
3...
4...
5...

Faccio respiri profondi,conto fino a dieci,cerco di trovare dei ricordi belli a cui aggrapparmi...
Quando riapro gli occhi,una figura scura mi sta osservando in giardino.
Ha una felpa nera con il cappuccio e riesco a vedere una flebile luce rossa accompagnata da del fumo.
Il mio cuore inizia a battere all'impazzata.
Non riesco a capire chi è.
È troppo buio e il cappuccio gli copre il viso.

Il cielo si fa sempre più scuro e qualche goccia di pioggia inizia a cadere copiosamente,ma non riesco a distogliere lo sguardo dalla figura misteriosa,nonostante mi spaventi.
Come ha fatto a superare il sistema di sicurezza? e il cancello? l'ha scavalcato?.
Dal mio comodino arriva una vibrazione e il display del cellulare si accende.
Devo vedere il messaggio,ma allo stesso tempo non voglio staccare gli occhi dal pazzo in giardino.
Arriva un'altro messaggio.
Cazzo!
Mi stacco velocemente dalla finestra e prendo il cellulare in mano.

Nick: Continua a respirare Rose.
O ti vengo a prendere e ti porto via da                           quella casa.

Torno alla finestra ma lui è sparito.
Era Nicholas.
Ma perché spiarmi?
Cosa aveva intenzione di fare?

𝙩𝙧𝙪𝙨𝙩 𝙢𝙚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora