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Rosaline
Tra uno sbadiglio e l'altro mi ritrovo a scuola. Mia madre mi ha mandato un messaggio con il buongiorno stamattina,quando mi sono svegliata era gia a lavoro con Rob e io e Grace ci siamo riempite la pancia di schifezze super caloriche trovate negli armadietti della cucina,lasciando la cuoca senza mansioni mattutine.
Sono in classe da due minuti,stranamente in anticipo,quando una mano calda e soffice mi tocca la spalla.
<<Ehi>> mi sussurra Phill mentre prende posto al banco dietro il mio.
<<Ehi,ciao.>> saluto mentre il professore di storia entra in aula e sistema la cattedra.
Phill si sporge in avanti:<<Come stai?>>
<<Assonata,ma bene,tu?>>
Il professore inizia la lezione,preparando una serie di diapositive sulla guerra d'indipendenza Americana :<<Bene,allora ci siamo tutti?Come vedete in questa immagine...>>
Ma io e Phill continuano a parlare sottovoce,lasciando la lezione di sottofondo <<Bene.>>mi risponde <<Alloraaaa,con Nicholas?>> mi chiede trepidante.
<<Con Nicholas cosa?>> sussuro mentre il professore si gira nella mia direzione e mi fulmina con lo sguardo.
<<Rosaline dai,ti mangiava con gli occhi ieri a pranzo.>>
Mi giro di scatto attorcigliandosi sulla sedia e cerco di mantenere comunque un tono di voce più basso possibile :<<Ma stai scherzando?!!Non c'è niente con Nick!>>.
Phill mi guarda e mi sorride e con un tono da presa in giro mi risponde:<<Si,certo,come no Rose.>>
<<Signorina Webster,le dispiacerebbe girarsi e ripetere quello che ho appena spiegato?>>
Merda!
Chiudo gli occhi e mi mordo il labbro. Da quando parlo a lezione?
Faccio un bel respiro e mi volto verso il professore che mi sta guardando in attesa con le braccia incrociate al petto.
Tutta la classe mi guarda in attesa di risposta è per aspettare di assistere a una bella figuraccia.
<<Emh,i-io...>> balbetto imbarazzata.
<<Visto che non è interessata la pregherei di uscire dalla mia classe;sta disturbando il signor Jonson.>> dice indicando con la mano Philippe.
Sul serio? Ora la colpa è mia?.
<<Senta,mi spiace io...>>
<<Fuori!>> ribadisce il professore indicando la posta della classe.
Con la coda tra le gambe prendo il mio zaino e irritata esco dall'aula.

Mi siedo sulle panchine dei corridoi,arrabbiata con me stessa per essermi lasciata trascinare in una discussione durante le ore di lezione.
Sono sempre stata attenta alle lezioni,ho sempre studiato e fatto il mio dovere. Ma capita anche ai migliori di inciampare giusto?.
Dopo cinque minuti sulla panchina la mia gola inizia a seccarsi.
Frigo nello zaino alla ricerca della mia borraccia,ma non c'è. Devo essermela dimenticata a casa prima di uscire.
Sbuffando cerco il portafoglio e mi dirigo verso i distributori automatici.
Prendo due monetine,le infilo nella macchina e schiaccio il numero 47 per la bottiglietta.
L'acqua inizia a scendere finché...si blocca a metà.
<<Sul serio?>>dico imprecando sempre più innervosita mentre tiro un calcetto al distributore nella speranza che cada.
<<Si è bloccata di nuovo?>>
Sobbalzo per lo spavento ma appena vedo di chi si tratta tiro un respiro di solievo.
Cole,con il suo metro e ottanta e capelli biondi e occhi glaciali,mi sta venendo in soccorso.
<<Mi hai spaventata!>> lo rimprovero mentre mi porto una mano al petto.
<<Scusa,non volevo>> mi sussurra scherzoso con un sorrisetto mentre si avvicina al distributore <<Rischiaccia il numero>>
Faccio come dice e come per magia...BOM,la bottiglietta dell'acqua cade magicamente.
Mi abbasso per prendere la bottiglietta ma ovviamente per quanto sono imbranata,non riesco ad aprire il tappo.
Mi ritrovo a far forza come una forsennata ma niente da fare.
Cole mi ruba la bottiglietta e in una frazione di secondo la apre.
<<Grazie.>>dico imbarazzata.
<<Era una scena davvero terribile da vedere.>> risponde lui sempre ridendo.
<< Ah Ah Ah>>dico ironica <<Molto divertente Cole.>>
Mentre bevo l'acqua e mi siedo su un'altra panchina li vicino,vorrei chiedere a Cole come mai non si trova in classe,ma non ne ho il tempo.
Un messaggia arriva sul suo smartphone e il suo viso diventa un fascio di nervi tesi.
Il suo cambio d'espressione è talmente forte da farmi preoccupare seriamente.
<<Cos'è successo?>>provo a domandare mentre mi alzo in piedi per la tensione.
<<Devo andare...Nick...lui...>> Cole sembra quasi tremare,mette il telefono in tasca e inizia a correre nel corridoio in una direzione ben precisa.
Decido di seguirlo preoccupata per la situazione mentre il cuore mi batte all'impazzata nel petto.
Cerco di stare al passo con Cole ma è più veloce di me,così mi ritrovo con un distacco di qualche metro da lui.
Cole entra in un bagno sulla sinistra.
Poco prima di spingere la porta d'ingresso sono senza fiato. Poco prima di aprire la porta inizio a sentire la voce tremolante di Nicholas che ripete in loop frasi che non riesco a capire su suo padre.
Cole continua a ripetergli di calmarsi con decisione e un tono di comprensione.
Ma è solo quando sento il rumore del vetro che si frantuma,che decido di entrare in quel bagno.

Appena mi ritrovai nel bagno iniziai a sentire delle urla.
Cole cerco di tranquillizzare Nick come meglio poteva:<<Sta calmo,sta calmo,va tutto bene...>>Vidi Cole togliersi lentamente la cartella e la appoggió a terra. Guardai Nick mentre la sua mano destra colava di sangue scuro e denso.
Il vetro dello specchio davanti a lui era in frantumi,sparpagliato per terra.
Piangeva a singhiozzi e camminava compulsivamente avanti e indietro mentre il suo respiro diventava sempre più irregolare. <<No,non va tutto bene Cole.>> ripetè Nicholas con la voce tremante e addolorata. <<Mio padre...>> proseguí afferrando l'estremità della ceramica del lavabo.
<<Lui...>> disse a denti stretti in modo furioso.
Non avrei dovuto essere lì,eppure volevo aiutarlo,sapevo cosa si provava. Sapevo cosa stava succedendo a Nick perché anche io li avevo. Nick stava avendo un attacco di panico.

Rimasi ferma senza sapere cosa fare. Paralizzata dalla sorpresa di vedere Nicholas così fragile e impaurito. Feci un passo verso di lui mentre lo osservavo con circospezione. Volevo aiutarlo,dire qualcosa per farlo calmare.
In sangue che continuava a scorrere dalle sue nocche mi preoccupava,avevano bisogno di essere disinfettate e bendate. Fu solo in quel momento che Nicholas si accorse della mia presenza. Si voltó verso di me e poi verso Cole mentre stringeva sempre di più l'estremità del lavabo. La sua stretta era così forte che vidi fiotti di sangue colare a terra e mischiarsi ai vetri sotto di lui.
<<Portala via.>>Disse a Cole con un tono più calmo.
Cole si volto verso di me e mi imploró con lo sguardo di farmi da parte.
Ma non mi mossi da lì. Anzi avanzai ancora di un passo verso Nicholas. Ma la cosa non pare piacergli perché urló a Cole :<<Portala via!>>. Il suo sguardo,quelle urla...Cole si avvicinó a me e mi prese per le spalle cercando di spostarmi delicatamente.
<<Cole no!>>protestai mentre cercavo invano di divincolarmi dalla sua presa.
<<Ti prego non rendere tutto più difficile...>> Mi sussuró mentre venni spostata di peso fuori dal bagno. Aveva gli occhi lucidi,sembrava angosciato.
<<Cole non voglio andare via!>>Cercai di oltrepassare il suo corpo per poter rientrare nel bagno,ma Cole con uno scatto fulmineo tornó dentro e chiuse la porta d'ingresso a chiave.
Riuscivo a sentire da dietro la porta Nick che continuava a piangere a dirotto,mentre la voce dolce di Cole cercava di calmarlo.Sentirlo e non poter fare niente era estenuante...
Battei sulla porta per cercare di attirare l'attenzione. <<Cole!Apri!>>urlai. Ma non mi aprì nessuno. Suonò la campana dell'inizio delle lezioni successive ma non uscì nessuno dal bagno. Mi sentivo inutile. Era come se non potessi fare niente per farlo stare bene,il fatto che mi avesse fatta uscire era un chiaro messaggio,non mi voleva con lui e in un certo senso riuscivo a comprenderlo.

𝙩𝙧𝙪𝙨𝙩 𝙢𝙚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora