Capitolo 14

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Nei giorni successivi Alexander mi lasciò sempre a casa quando doveva uscire, non mi dispiaceva più di molto anche perché sapevo di essere al sicuro. Ormai erano le quattro di pomeriggio, ero a casa da sola, mia madre era ad un'udienza e mio padre preparava le ultime cose per la sfilata che si sarebbe tenuta domani sera, <Cosa ci fai qui?> Domandò Alexander una volta entrato in camera sua e avermi visto seduta sul suo letto, <Nulla di importante, ti aspettavo, cosa hai fatto questa volta?> gli domandai, lui si slegò la cravatta e aprì un paio di bottoni della camicia bianca, <Non ti riguarda> rispose freddo <ok bene> mi alzai dal letto e mi diressi verso la porta, <Tu cosa hai fatto Ally?> mi domandò <Non ti riguarda> aprì la porta ma con uno scatto fulmineo lui la richiuse <Non rispondermi così> mi disse a pochi centimetri dal mio orecchio, io mi girai per guardarlo <Potrei dirti la stessa cosa> risposi decisa, <Non sono affari che ti riguardano i miei> disse con un tono duro <Nemmeno ciò che faccio io ti riguarda Alexander> lui mi prese per il polso e mi fece sedere sul letto, <Mi riguarda eccome siccome sei sotto la mia ala protettrice> disse avvicinandosi al mio viso <Ah si? E da quando? Perché mi pare che da quando ho scoperto chi sei veramente non mi proteggi più! Cos'è contrabbandare droga è più facile che stare al mio fianco?!> Chiesi quasi urlando <Non è così, non è facile essere un mafioso Ally, non puoi capirlo ma ti giuro che se potessi smettere lo farei ma una volta entrato nel giro non ti liberi più> rispose calmo lui, <Certo io potrò anche non capire cosa si prova ad essere un mafioso ma capisco quando divento un peso per le persone come io lo sono per te> mi alzai e aprì la porta, Alexander non disse nulla rimase spiazzato da ciò che gli avevo detto, dopo avergli dato un ultimo sguardo chiusi la porta e tronai in camera mia. Ero distesa sul mio letto quando vidi una lettera sotto la porta, aprì la busta e iniziai a leggere "Cara Ally, so che non vuoi parlare e quindi ti scrivo questa lettera spero che la leggerai, non è facile spiegare ciò che provo per te dal quel maledetto giorno in cui ho fatto la tua conoscenza non ti ho mai tolto gli occhi di dosso, il tuo comportamento, la tua femminilità, la tua intelligenza sono queste doti che mi hanno fatto innamorare di te, non ti ho mai detto ciò che provo per te anche se è abbastanza evidente ma il fatto è che io non so cosa sia l'amore anzi non lo sapevo fino a quando non ho fatto la tua conoscenza, mi hai insegnato ad amare senza volerlo e mi sei rimasta vicina quando ti ho detto chi ero, non mi sentirai mai dire ti amo perché non conosco il suo significato in realtà non conosco il vero significato di molte parole ma aspetto sia tu a insegnarmelo, ti aspetterò per sempre Ally anche quando tu sarai distante da me, conti molto nella mia vita e non è facile farne parte ma tu con il tuo sorriso e la tua spensieratezza ci sei entrata e non te ne sei mai andata, volevo dirti solo che non sei un peso per me, non lo sei mai stata e mai lo sarai, se solo potessi tornare indietro nel tempo eviterei di farti scoprire il mio segreto, eviterei tutte le volte in cui ti ho fatto soffrire ma non posso, l'unica cosa che posso fare è quella di scriverti questa lettera, spero tu mi possa perdonare Ally ma non posso cambiare la mia vita, non posso cambiare ciò che sono, posso migliorare ma ho bisogno del tuo aiuto per farlo." Le lacrime rigavano le mie guancie è vero lui non può cambiare ma forse può migliorare, aprì la porta e andai nella sua camera, entrai ma non c'era, iniziai a correre per tutta la casa quando lo vidi in giardino, era in piedi e guardava la luna, andai in veranda e aprì la porta che dava sul giardino, <Alexander> lui si girò, <Ally> si vedeva che era dispiaciuto <Non devi essere dispiaciuto, non hai fatto nulla, anzi sono io a scusarmi perché non capisco il vero valore dei tuoi gesti e di ciò che fai per me, è vero non puoi cambiare e io non posso costringerti a farlo ma possiamo migliorare insieme, almeno ci proviamo> dissi sorridendo, lui mi venne incontro e mi abbracciò, <Grazie> mi sussurrò, io non dissi nulla perché in un momento così perfetto appariva brutto rovinarlo con le imperfezioni delle mie parole. <Sarà meglio rientrare> dissi staccandomi dalle sue braccia, a cena mangiai qualcosina, non avevo una gran fame, <Dove vai ora?> mi domandò lui vedendomi uscire dalla sala da pranzo <A letto> risposi, salì le scale e sentì la sua presenza dietro di me, <Che dici se dormiamo insieme? D'altronde sarà l'ultima notte questa> sussurrò lui, io mi girai per vederlo in faccia <Perchè non mi porti con te?> <Ne abbiamo già parlato Ally> io scossi la testa delusa e andai in camera mia, lui mi seguì e chiuse poi la porta <Come pensi che riesca a vivere senza di te Alexander?> gli domandai seduta sul mio letto, lui si avvicinò e si mise vicino a me <Come hai sempre fatto prima che arrivassi> rimasi in silenzio e poco dopo lo sentì ridere <Perchè ridi?> <Perchè all'inizio mi odiavi e ora non puoi fare a meno di me> io feci un debole sorriso <Non ti ho mai odiato Alexander> confessai <Davvero?> mi domandò lui visibilmente stupito <Davvero, all'inizio mi ha dato fastidio sapere di avere qualcuno che mi proteggesse, mio padre mi ha avvisato all'ultimo e non mi aveva nemmeno consultato ma poi quando ti ho visto...dio solo sa cosa ho pensato, eri letteralmente uscito da qualche libro, hai un bellezza devastante ti basta uno sguardo per avere tutto ciò che vuoi e una sola parola per avere tutte le donne ai tuoi piedi, io mi sono sentita così inutile, una perdita di tempo nei tuoi confronti, mi sono detta 'non lo meriti, non fa per te' ma quando mi hai baciato tutti i pensieri che mi erano passati per la mente se ne sono andati e da quel momento ho compreso che forse mi sbagliavo> lui mi sorrise e poi mi baciò, passammo la notte a farci dolci coccole e a scambiarci qualche bacio.

My personal bodyguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora