Capitolo 40

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<Hai già fatto colazione?> mi domandò <No aspettavo te> dissi guardandolo negli occhi, <Allora si va> mi fece scendere dalle sue gambe, posò la sigaretta sulla scrivania e poi mi prese in braccio all'improvviso, io iniziai a ridere mentre lui mi guardava. Uscimmo dal suo ufficio, scendemmo le scale e arrivammo in sala da pranzo per fare colazione, seduto su una sedia trovammo Kai con una tazza di cereali, un cucchiaio in una mano mentre nell'altra reggeva un libro che stava leggendo, quando ci sentì alzò lo sguardo dalla sua lettura <Ma buongiorno> ci disse con un sorrisetto furbo, io lo salutai mentre Alexander mi portò al mio posto, lo vidi poi scomparire in cucina per prendere tazze e cereali, <Allora? Divertita ieri sera?> mi domandò Kai una volta assicuratosi che suo fratello non ci sentisse, <È stato magnifico, letteralmente, dovevi vederlo Kai, ogni parte del suo corpo era perfetta per non parlare del suo-> dissi iniziando a descrivere le performance di Alexander ma venni interrotta da Kai <Lalalalala non voglio saperlo Ally> disse tappandosi le orecchie, io risi, gli presi le mani e gliele tolsi dalle orecchie <Tranquillo, non dirò più nulla sul pene di tuo fratello> gli dissi <Cavolo ALLYSON, sai che mi dà fastidio sentir parlare di quell'argomento sopratutto se riguarda mio fratello> quasi urlò, io continuai a ridere, sapevo che gli dava fastidio però era troppo divertente, <Perchè stai ridendo bimba?> mi domandò Alexander uscendo dalla cucina con delle tazze, i cereali e il latte, <Nulla, sto solo dando fastidio a tuo fratello> lui mi passò una ciotola e io ci misi il latte e poi i cereali, <Ah bhe se è così continua pure> disse lui iniziando a far colazione, <Sei terribile principessa, ora le tue parole non si tolgono più dalla mia testa, mi hai rovinato la colazione> disse spostando la ciotola con i cereali <Mi dispiace ma sei il mio migliore amico se non parlo con te di queste cose con chi posso farlo? E poi sei tu che hai iniziato domandandomi com'era andata ieri sera> dissi in mia difesa <Potevi dirmi solo "È andata bene Kai" non volevo i particolari> io risi di nuovo <Non puoi trovarti delle amiche femmine con cui parlare di queste cose ad esempio?> Domandò guardandomi <Ma con te è più divertente> gli sorrisi <Ah mi arrendo> si alzò, portò la ciotola in cucina, uscì e lo vidi avvicinarsi alla porta d'ingresso, prese la sua giacca di pelle nera e le chiavi della mustang <Dove vai?> gli domandai <Da qualche parte, voglio dimenticarmi le tue parole> mi disse sistemandosi il colletto della giacca <Posso venire con te?> gli domandai <No> mi rispose guardandomi, a quel punto io feci una faccia triste <Perfavore> gli chiesi sembrando ciuchino di Shrek, <Prometti di non parlare per tutto il tempo?> mi domandò <Portala con te e basta Kai, cosa potrà mai aver detto?> chiese suo fratello <Niente gli ho solo detto che non avrei più parlato del tuo cazzo> dissi <Ma sentila! Da quando usi certe parole bimba?> mi domandò Alexander <Leggo dark romance non mi stupirei se fossi in te> gli sorrisi <Già vero, apprezzo che tu ti vanti del mio cazzo davanti a mio fratello ma non parlare più così, anzi lo puoi fare solo a letto e solo con me> io sbuffai <Eh va bene> quando mi girai per vedere di Kai lui non c'era più, mi alzai così dalla tavola e aprì la porta, vidi la mustang nera uscire dal garage per poi sfrecciare via verso la strada. Io richiusi la porta delusa <Non ti preoccupare per lui Ally, sarà andato in qualche bar o in qualche tavola calda, starà bene> disse Alexander alle mie spalle <Lo so ma io volevo solo uscire> dissi delusa <Ti porto con me, preparati> disse baciandomi le spalle <Davvero? Posso?> Chiesi felice <Certo>. Salì di corsa le scale e andai a cambiarmi mettendomi dei pantaloncini e una maglietta bianca con una rosa rossa al centro, scesi le scale e vidi Alexander aspettarmi davanti alla porta. Uscimmo e prendemmo il bmw, mentre Alexander guidava io guardavo fuori dal finestrino <Dove andiamo?> Chiesi curiosa <In un posto> disse, ci allontanammo dalla città, eravamo in un quartiere molto piccolo ma ben curato, poche case, molti alberi, lo passammo via e poco dopo notai l'assenza di case e l'inizio di stesure incontaminate di parti e alberi, la strada che stavamo percorrendo mi era famigliare <Io conosco questa strada> dissi mentre i miei occhi brillavano <Allora saprai anche dove stiamo andando> disse lui <Nella casa in campagna?> domandai <Si> io gli saltai addosso, iniziai a baciarlo e per poco non lo feci sbandare <Scusa> dissi ricomponendomi. Arrivati alla casa in campagna scesi dall'auto <Dai entra> disse lanciandomi le chiavi di casa, io le afferrai e aprì la porta, dentro non era cambiato niente, era rimasta come sempre, i miei occhi brillavano, guardai il salotto e poi andai in cucina <Ti ricordi?> mi chiese Alexander alle mie spalle <Cosa?> domandai guardandolo <Quella mattina, dopo il temporale, eri scesa dalla mia camera e ti eri seduta qui> indicò la sedia <Io ti avevo preparato la colazione e tu mi avevi detto che questo era il tuo posto preferito e che volevi tanto venirci a vivere con me> disse lui in tono calmo, io rimasi stupita da tutte quelle cose che si ricordava mentre io parlavo <Te lo ricordi ancora?> Chiesi <Smettila di chiedermelo ogni volta, mi ricorderò sempre di te e di quello che dici bimba> sentì qualche lacrima rigare il mio viso, lui me le asciugò appogiando la sua mano sulle mie guance e ci passò sopra il pollice raccogliendo quelle gocce salate, <Ti dirò di più, ho firmato un documento nel quale c'è scritto che la casa non è più di tuo padre né di tua madre ma è nostra> tirò fuori dalla tasca della giacca un foglio e me lo mostrò, infatti la casa ora era intestata sia a me che ad Alexander <Ora ci potremmo vivere se vuoi> disse lui guardandomi, io alzai lo sguardo dal foglio di carta per guardarlo <Io...io..non so che dire> dissi rimanendo senza parole <Non serve che tu dica niente bimba, i tuoi occhi parlano per te> io sorrisi e poi lo abbraciai <Non sarà troppo piccola? Insomma dove mettiamo la bambina o il bambino? E Kai dove starà? Per non parlare di Maya che dovrà ogni volta prendere tre autobus per arrivare fino a qui-> stavo per chiedere se anche Christian voleva venire ma fui fermata dalle labbra di Alexander che si posarono sulle mie. <Non ci pensare perché qui saremo solo io, te e il piccolo o la piccola> mi disse una volta toltosi dalle mie labbra.

My personal bodyguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora