Capitolo 10

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Ormai siamo arrivati all'inizi di Dicembre e io non so ancora cosa portare per la mostra che si terrà a fine anno, devo dire che in questi ultimi mesi non sono successe grandi cose ma la polizia sta ancora indagando su quei criminali entrati in casa nostra. <Ally posso entrare?> sento dall'altra parte della porta di camera mia mentre sono seduta sul letto a leggere <Certo entra> Alexander entrò con il suo solito abito nero <La polizia ha chiamato e ha detto che le persone che ho ucciso appartenevano alla mafia> io sgranai gli occhi <Come? E cosa volevano da mio padre?> lui non rispose <Alexander sai qualcosa?> <No> disse solamente <Volevo solo avvisarti> lo vidi andarsene, in questi ultimi giorni è più strano del solito passa molte ore al computer e ormai non mi considera più di tanto. Verso le sette di sera scesi a mangiare ma trovai solo mia madre ad aspettarmi <Dove è papà?> <Nel suo studio con Alexander> ad un tratto sentì il telefono di mia madre squillare <Scusa cara devo rispondere> la vidi uscire di casa e io ne approffittai per sgattaiolare nella stanza di Alexander, mi allontanai dalla sala da pranzo, salì le scale e diedi un occhiata alla porta destra infondo al corridoio, ovvero dove si trovava lo studio di mio padre, la porta era ancora chiusa e così feci una corsa verso sinistra per entrare dentro la camera. Lasciai di poco la porta aperta e mi avvicinai alla scrivania, mi sedetti e accesi il suo computer. Non mi richiedeva nessuna password, 'perfetto' pensai, cliccai un pulsante a caso e davanti a me si aprì la schermata home, cercai le cartelle e una volta trovate inziai a sfogliarle ma non trovai nulla di chè solo qualche foto che veniva usata come sfondo e un paio di canzoni, decisi così di andare in internet e scoprire qualcosa su Alexander, digitai il nome e premetti il tasto INVIO, non mi diede grandi ricerche quando il mio occhio cadde su un titolo di giornale, decisi di aprire il sito <Mossa sbagliata Allyson> mi bloccai non ebbi la forza di girarmi a guardarlo ma dovetti farlo, girai la sedia e poi mi alzai <Alexander io-> tentai di spiegargli ma non mi fece finire <Non serve che spieghi nulla Allyson, ho capito cosa vuoi> si avvicinò a me, mi guardò e poi guardò il computer <Non ti fidi di me Ah?!> <Non è così, volevo solo sapere chi eri...insomma tu sai tutto di me e io niente di te> lui sospirò <Quindi non hai letto l'articolo?> feci segno di no con la testa, <Bene, ora esci>, decisi di ubbidire anche perché si era arrabbiato molto, andai direttamente in camera e finì alcuni compiti. Erano le nove e mezza di sera quando finì di studiare, mi lavai i denti e poi filai subito sotto le coperte, iniziai ad addormentarmi quando sentì qualcuno bussare, mi misi seduta <Avanti> dissi, <Ally possiamo parlare?> mi domandò Alexander <Certo vieni> gli feci segno di sedersi difianco a me, <Mi dispiace per prima e per gli altri giorni, vedi mi sono comportato veramente male nei tuoi confronti, scusami non volevo ma sai tuo padre mi ha continuato a farmi delle domande riguardo a quello che è successo e penso proprio di averti trascurato> mi guardò con uno sguardo dispiaciuto <Tranquillo, avevo immaginato centrasse qualcosa mio padre> posai la mia mano sopra la sua, lui la prese e ci posò un dolce bacio sopra poi si distese e lo stesso feci io, <Rimani qui?> domandai <Certo, voglio farmi perdonare fin da subito> io risi <E se mio padre entra?> lui mi guardò, si alzò e chiuse la porta a chiave <Ora voglio proprio vedere come entra tuo padre> si avvicinò a me e io appoggiai la mia testa sul suo petto. Iniziò ad accarezzarmi la testa, <Adoro il tuo shampoo alla vaniglia> sussurrò <Davvero?> Chiesi a voce bassa, lui mimò un si con la testa e a quel punto io sorrisi <Bimba> mi chiamò piano per non farci sentire, <Dimmi> risposi mentre mi beavo delle sue dolci carezze <Voglio baciarti> io tentai di nascondere un sorriso ma fallì, alzai la testa e mi spostai più in sù per arrivare a baciare le sue labbra, quando gli fui vicino lui spostò le sue mani sui miei fianchi e mi fece mettere a cavalcioni sopra di lui, mi prese poi il viso e unimmo le nostre labbra. <Sai da fragola> mi sussurrò guardandomi negli occhi, <Ho messo il burrocacao> <Lo adoro bimba, dovresti mettertelo sempre quando sei con me> io sorrisi, continuammo a baciarci fino a quando mi appoggiai su di lui, <Spero di non pesare troppo> lo guardai <No, non pesi affatto> mi circondò la vita con le braccia e iniziò a lasciare dolci baci sul collo, inaspettatamente capovolse la situazione e fu così che mi ritrovai sotto di lui, iniziai a sentire la pelle bruciare sul lato destro del mio collo, <Ahia Alexander fai piano!> mi lamentai <Scusa bimba ma questo succhiotto deve essere perfetto> spalancai gli occhi <Come succhiotto? Oh Alexander perché? Se i miei lo vedono che gli dico?> lui spostò lo sguardo su di me <Che sono stato io a fartelo> iniziò a ridere <Non riderei se fossi in te, vedrò di coprirlo con del fondotinta domani> <E perchè mai? Ti sta così bene> mi sorrise <Lo sai il perché> gli diedi un bacio ma lui ne pretese altri. Alexander si distese, ci guardammo negli occhi, lui mi lasciava dolci carezze e io seguivo ogni suo gesto con lo sguardo, ad un tratto però qualcuno tentò di aprire la porta, ma non ci riuscì come ovvio che fosse, <Aspetta vado ad aprire> dissi ad Alexander <Oh papà, cosa ci fai ancora in piedi pensavo fossi andato a letto> dissi tenendo la porta socchiusa <Scusa Ally se ti disturbo ma sai dov è Alexander?> in quel momento sbiancai <Ehm no p-perchè?> stavo iniziando a balbettare e speravo solo che mio padre non lo notasse <Lo sto cercando da prima volevo solo chiedergli se rimaneva anche per le vacanze di Natale oppure andava dalla sua famiglia> mi spiegò lui <Bhe puoi sempre dirglielo domani, sarà sicuramente a letto che dorme come un ghiro> <Già hai ragione, bhe buona notte Ally scusa ancora per il disturbo> mi sorrise lui <Di nulla papà notte> chiusi la porta e sentì i passi di mio padre farsi sempre più distanti <Grazie a dio avevi chiuso la porta> mi rivolsi ad Alexander che era rimasto sdraiato nel letto, lui mi sorrise, mi avvicinai e misi la testa sul suo petto, lui riprese ad accarezzarmi e così mi addormentai.

My personal bodyguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora