Capitolo 5

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Quando mi svegliai Alexander non era più difianco a me, decisi quindi di ritornare in camera mia, fare un bel bagno e poi vestirmi, quando fui pronta scesi le scale e un buon profumo di caffè appena fatto investi le mie narici, <Giorno> dissi entrando in cucina <Buongiorno anche a te, mi dispiace non essere stato al tuo fianco al tuo risveglio, volevo portarti la colazione in camera ma ormai sei qui> disse appoggiando la tazza del caffè e il piatto con i biscotti sul tavolo, <Tranquillo, comunque grazie per non avermi mandato via ieri sera> mi sedetti e iniziai a mangiare <Non c'è problema, sono qui per difenderti e proteggerti, anche dai tuoni se necessario> disse ridendo <Si ok ahahah...molto divertente> gli feci un sorriso <Ora mangia> disse passandomi difianco e accarezzandomi la testa per poi dirigersi verso il salotto. Quando ebbi finito lavai il piatto e la tazza, raggiunsi Alexander che era intento a smanettare sul telefono, aprì la porta di casa per fare passare un po' d'aria ma quando lo feci la pioggia che cadeva a dirotto mi riportò a richiuderla. Sentì ridere alla mie spalle <Perchè ridi?> domandai con tono triste, <Pensavi davvero che oggi ci sarebbe stato un bel tempo?> Domandò sogghignando <Bhe ci speravo, volevo andare con Ares...che facciamo quindi?> mi voltai verso di lui <Bhe vediamo...tuo padre mi avvisato che in soffitta potrebbero esserci dei giochi in scatola...vieni andiamo a controllare> disse prendendomi per un braccio, salimmo le scale che portavano alla soffitta, era molto vecchia ma anche abbastanza grande, si vedeva dalla ragnatele e dalla polvere che non veniva aperta da anni. Alexander accese la luce e iniziammo a cercare qualche gioco, mi fermai davanti a degli scatoloni con la scritta "Libri" ne trascinai uno più vicino a me e iniziai a leggere i titoli delle copertine quando mi inbattei nel "Il cuore selvatico del ginepro" <Cosa hai trovato?> Domandò Alexander dietro di me <Un libro> <Ed è interessante?> <Non lo so...non l'ho mai letto> spolverai ancora un po la copertina, lo aprì e l'odore di libro vecchio mi fece sorridere e poi lessi la trama <Prorpio tu che hai paura dei temporali, secondo me fa per te> disse lui ridendo <Può essere, sai che amo leggere, non mi fa alcuna differenza se il libro è vecchio o nuovo, se mi rispecchia oppure no, se ho un libro con me sono a casa> dissi girandomi per guardarlo negli occhi, <Lo so Ally, oh guarda qui è Harry Potter ed è una delle prime edizioni chi sa quanto varrà> Alexander perse il libro, se lo rigirò tra le mani e poi me lo passò <Leggilo se non l'hai ancora fatto è molto bello, mia madre me lo leggeva quando ero piccolo> sorrise al pensiero <In realtà è la mia saga preferita questa, insieme ai film ovviamente> risi io, <Fammi indovinare Serpeverde?> chiese lui <Si esatto mentre tu sarai Grifondoro, uno valoroso come te non può essere di certo Tassorosso> lo guardai <Esatto un puro Grifondoro> si vantò lui, <Ma guarda un po te che coincidenza una Serpeverde e un Grifondoro insieme> mi girò attorno come un lupo fa con la sua preda <Chi lo avrebbe mai detto! Dovremmo duellare oppure me la dai vinta?!> Domandò, decisi di stare nel ruolo e comportarmi come avrebbero fatto i veri Serpeverde <Non l'avrai mai vinta, potrai essere più forte, più coraggioso di me ma io ti batterò sempre in astuzia> lo guardai con un cenno di sfida e poi me ne andai, lo sentì ridere e poi seguirmi giù per le scale, <Quindi non essendoci nessun gioco che si fa?> domandai sedendomi sul divano <Non lo so Ally> disse lui accomodandosi difianco a me e accendendo la televisione, fece zapping per vari secondi fin quando trovò un documentario sulle balene, a stento credevo che fosse veramente presente con la testa ma non dissi nulla, poco dopo mi appoggiai con la testa sulla sua spalla, <Sembra che per il momento abbia finito di piovere , ti va di uscire?> alzai la testa e con un sorriso sulle labbra risposi di sì, ci preparammo e poi uscimmo a fare una passeggiata. Camminammo per la piccola strada che portava al paese <Alexander> <Dimmi Ally> disse guardandomi <Hai più sentito i miei?> domandai sperando in una risposta positiva <Certo, mi hanno chiesto se andava tutto bene> <Tutto qui?> rimasi delusa quando lui mimò un "si" con la testa <Oh! Ok va bene> dissi  abbassando la testa, arrivammo nel piccolo paese e ci fermammo per prendere del cibo che serviva a riempire il frigo, una volta finito tornammo indietro, non parlai più con Alexander anche se lui cercava in tutti i modi di farmi dire qualcosa di più dei soliti "Si, ok, come vuoi tu", non ero in vena di conversazione sopratutto dopo che ho scoperto che mia madre e mio padre non avevano chiesto di me ad Alexander, era vero che avevano chiesto se era tutto apposto ma di me niente neanche un "Come stà Allyson?" non chiedevo molto, solo un secondo di attenzione per me. Arrivati a casa Alexander preparò qualcosa da mangiare <Spero ti piaccia la pasta al ragù, mia nonna era italiana e mi ha insegnato a cucinarla> disse mentre prendeva gli spaghetti <Grazie ma non ho fame, andrò a letto> salì le scale, entrai in camera mia, feci una doccia e misi il mio pigiama, mi distesi sul letto e iniziai a rileggere Harry potter e la pietra filosofale. Non sapevo che ore fossero quando sentì bussare alla mia porta <Ally? Posso entrare?> chiese Alexander bussando <Vieni entra> dissi solamente, <Sicura di non volere nulla da mangiare, sono le nove ormai > <Sicura grazie comunque> mi concentrai di nuovo sul libro <Cosa ti prende Allyson?> Domandò lui sedendosi sul mio letto <È che...no niente lascia perdere> <Dimmi ti ascolto> <Insomma i miei per tutti questi giorni non si sono fatti sentire e quando lo hanno fatto non hanno chiesto di me, sembra che a loro non importi di me, ci sono abituata alla solitudine e a non venire considerata ma non mi sembra chiedere molto, almeno un "Come sta mia figlia" e invece niente> abbassai lo sguardo sulle coperte, lo sentì avvicinarsi a me, mise due dita sotto il mio mento e così fui costretta ad alzare il viso, mi persi in quei occhi scuri, lui non disse nulla mi guardò solamente e poi inaspettatamente mi abbracciò fu in quel momento che crollai del tutto, iniziai a piangere ad esternare ciò che era rimasto sepolto dentro di me per anni.

My personal bodyguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora