Capitolo 15

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Finalmente era arrivato il tanto atteso giorno della sfilata di mio padre, la mattina mi svegliai con affianco Alexander gli diedi piccoli baci e lui fece lo stesso con me, dopo che lui fu uscito dalla mia camera per andare nella sua, decisi ad alzarmi e prepararmi, scesi a fare colazione e salutai tutti <Giorno, sei emozionato per questa sera papà?> gli domandai <Certo molto> disse lui con molta gioia <Stai tranquillo caro andrà alla perfezione come sempre> lo rassicurò mamma. Nel pomeriggio vidi mia madre uscire e portare papà con sé per fare una passeggiata e distrarlo un pò dall' evento, mi ritrovai da sola in camera mia a leggere quando qualcuno bussò <Ally hai un minuto?> Domandò Alexander sbucando da dietro la porta <Certo dimmi> entrò e si sedette sul letto <Voglio farlo questa sera> io rimasi paralizzata <Co-cosa vuoi fare?> domandai non capendo cosa intendesse <Voglio prendere ciò che è di mia proprietà> continuò lui, io aprì bocca per poi richiuderla <Continuo a non capire> dissi <Voglio prendere ciò che tuo padre mi ha rubato> esordì infine <Ah! Uh! Che spavento mamma mia!> dissi ridendo <Che cosa avevi capito?> mi domandò <Nulla lascia stare piuttosto io non ti servirò quindi> <Mi servirai eccome, da solo non riuscirò, mi dovrai dare una mano tu...sempre se vuoi> <Certo va bene>. Avevamo finito di cenare <Bene noi andiamo, mi raccomando Alexander> disse mio padre infilandosi il cappotto, <Tranquillo papà e buona fortuna spero che il tuo lavoro sia ripagato> dissi io, <Grazie Ally> <Non restare alzata fino a tardi> mi raccomandò mia madre <Tranquilla ora andate> uscirono di casa e così rimanemmo io e Alexander. <Da dove iniziamo?> Chiesi <Dallo studio> salì le scale e io lo seguì, arrivammo nello studio di mio padre <Che cosa devo cercare?> <Una collana argento con delle pietre di smeraldo> mentre lui cercava nei cassetti io rovistai sopra la scrivania <Ah! Dove lo ha messa?!> urlò Alexander, io mi fermai di colpo mi girai e lo guardai, lui mi notò <Cosa c'è Ally?> Domandò <Nella cassaforte> dissi solo, <Dov è?> chiese <Dietro alla riproduzione dei girasoli di Van Gogh> dissi indicando il quadro difronte a me, lui lo spostò e dietro c'era la cassaforte, <Non so la password ma potremmo-> venni fermata dalla sua voce <Non servirà la password> <E come pensi di fare?> domandai <Prendi la matita e temperala, crea una polvere con i residui e poi passamela> feci come mi aveva detto e dopo aver messo la polvere sopra ad un foglio, gliela passai, lui con un pennello, simile al mio che uso per truccarmi nei rari eventi, prese la polvere e la passò con dei gesti morbidi sui tasti, <Non sono l'unica ad aver visto troppe volte C.S.I> lui sorrise e come era prevedibile le impronte sui tasti vennero fuori, premette l'ultimo numero e la cassaforte si aprì, al suo interno c'erano un paio di soldi, una pistola con dei bossoli vicino, qualcosa impacchettato in una carta marrone e la collana, vermante bella e anche molto preziosa 'chissà quando varrà' mi domandai, <Eccola> il suo sguardo si illuminò e poi la prese, <È veramente bella> lui mi sorrise, <Grazie Ally> lo guardai ma non dissi nulla, la porta che sbattè ci fece girare <Papà, cosa ci fai qui? E dov è mamma?> <Al sicuro> disse puntando una pistola verso la nostra direzione, come un lampo il braccio di Alexander si mise davanti al mio collo, non strinse molto e mi puntò la pistola alla testa <Lasciami andare e tua figlia sarà salva> mio padre sorrise <Te la puoi tenere se vuoi, non mi importa di lei, ciò che voglio è la collana> fece un passo verso la nostra direzione <Non muoverti o le sparo> io chiusi gli occhi dalla paura, <Non lo farai Alexander, vi ho visti, vi ho sentiti parlare del piano> riaprì gli occhi <Come?> domandai <Le telecamere, ho visto come ti sei innamorato di mia figlia, vi ho visti scambiarvi qualche bacio, vi ho sentito parlare del piano che avevate in mente per prendermi la collana e quando l'allarme sul mio telefono è scattato perché qualcuno aveva aperto la cassaforte mi sono precipitato qui> spiegò <So chi sei Alexander, l'ho sempre saputo, ho deciso di assumerti così che una volta preso ciò che cercavi te ne saresti andato e se non fossi arrivato in tempo, sarei andato alla centrale e avrei fatto vedere il video grazie alla telecamera nascosta lì dietro> disse indicando il vaso di fiori dietro di noi <E una volta scoperto il tuo covo sarebbero venuti a prenderti, certo Ally non era compresa nel piano ma poco importa, una pattuglia sta arrivando a prenderti Alexander, i tuoi giorni sono finiti> non potei crederci mio padre lo ha sempre saputo e ora stava tentando di incastrarlo, anzi di incastrarci, così con una mossa fulminea mi liberai dalla presa di Alexander, gli rubai la collana e corsì giù dalle scale, uscì di casa e arrivai davanti al cancello, lo scavalcai e corsi, non so dove, stavo correndo con un oggetto rubato in mano, svoltai in vari vicoli, ero ormai distante da casa, il suono delle sirene era ormai lontano e speravo che in cuor mio Alexander fosse riuscito a scappare, mi ritrovai in un quartiere brutto, al buio e con una collana che poteva valere migliaia di dollari in mano, decisi di indossarla per tenerla nascosta sotto il mio maglione a collo alto, la temperatura si stava abbassando e io tremavo dal freddo. Camminavo ormai da ore quando una macchina nera si fermò difianco a me, il finestrino si abbassò <Sali Ally> riconobbi la sua voce e così salì, <Mi dispiace> dissi solo <Tranquilla, dov è?> Domandò riferendosi alla collana, me la tolsi <L'avevo nascosta per paura che qualcuno la rubasse> gliela porsi e lui la prese <Grazie Ally> <Come hai fatto a scappare?> domandai mentre lui guidava verso non so dove <Non importa al momento, ora la mia preoccupazione sei tu> lo guardai <Mi farai fuori e poi ti sbarazzerai del mio cadavere gettandolo in qualche dirupo o nei pressi di un fiume?> Chiesi io lui rise, una risata sonora, una di quelle che ti fai quando sei con i tuoi amici, <Non sono l'unico ad aver visto troppe volte C.S.I, tranquilla non voglio farti del male, lo sai, ti porterò con me a casa mia siccome tuo padre non ti vuole più> <Grazie, non sapevo che mio padre fosse così...mi ha ferito sapere che teneva di più a quella collana che a me...ma la polizia riuscirà a trovarci?> domandai <No tranquilla, ho informato i miei uomini di ciò che è successo e loro si sono messi a lavoro per far sparire più tracce possibili sia mie che tue> lui mi guardò per vari secondi <Oh bhe...ok> dissi ancora scossa da ciò che stava accadendo <Mi dispiace Ally per averti fatto entrare in questo mondo...sai non è bello ciò che faccio...e volevo impedirti tutto ciò ma-> questa volta fui io a interromperlo <Non mi dispiace affatto Alexander, la mia vita aveva bisogno di una scossa stava diventando troppo monotona e poi se dovesse succedermi qualcosa ci sei tu al mio fianco, sono sicura che mi proteggerai, mi fido di te> dissi guardando fuori dal finestrino le luci della città, <Davvero ti fidi di me? Anche se sono un mafioso?> <Certo, non si giudica mai un libro dalla copertina>.

My personal bodyguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora