Questa volta al volante si trovava Christian, Kai era seduto difanco mentre io e Alexander eravamo dietro, <Mi domando come tu abbia fatto a venire in così poco tempo da New York al Bronx se adesso ci mettiamo un sacco a tornare?!> gli domandai <Ha cercato marce che nella macchina non c'erano, ho rischiato la mia vita, pensavo di morire> mi rispose Christian <Alexander! Sei stato uno stupido ma anche dolce, stupido perché hai rischiato la tua vita e quella di Christian ma dolce perché sei venuto subito dopo la mia chiamata> dissi dandogli poi un bacio sulla guancia, gesto che lui apprezzò, <Dolce non si addice proprio a mio fratello> disse Kai <Stai zitto fratello> scherzò Alexander riprendendo suo fratello. Poco dopo iniziai a sbadigliare <Vieni bimba appoggiati su di me> disse Alexander notandomi e così io feci, appoggiai la testa sul suo petto e con le sue dolci carezze mi addormentai. <Bimba siamo arrivati> mi sussurrò la sua voce, aprì gli occhi, <Che ore sono?> domandai alzandomi da lui, <Le sette di mattina> usci dall'auto e vidi le prime luci del sole, guardai la villa che non era cambiata per nulla. Salì le scale e aprì la porta pronta a fiondarmi in camera per farmi una bella doccia ma appena entrai notai il salotto messo soqquadro <Ehm Alexander penso che qualcuno sia entrato dentro casa, magari sono dei ladri> dissi girandomi verso di lui, <Non sono i ladri è Alexander, quando ha visto che non eri più qui ha dato di matto e ha spaccato tutto> mi spiegò Christian appendendo il cappotto sull'attaccapanni vicino alla porta, <Alexander!> lo rimproverai <Bhe non sapevo se eri viva o meno, mi sono preoccupato tutto qui> si giustificò lui, <No fratello non eri solo preoccupato eri anche molto arrabbiato> disse Kai, <Ok non importa, l'unica cosa che voglio fare ora è una bella doccia calda> dissi salendo le scale, arrivata in cima mi fiondai nella mia camera e andai subito in bagno, feci una bella doccia e poi uscì, mi guardai intorno, la camera non era cambiata, era rimasta così come l'avevo lasciata e pensai che qui dentro Alexander non ci aveva messo nemmeno piede da quando mi avevano rapito. Decisi a vestirmi, presi un pantalone nero e una felpa bianca che avevo preso "in prestito" da Alexander, scesi di sotto e iniziai a pulire il salotto, raccolsi alcuni cocci <Potresti farti male lascia fare a me> la voce di Kai arrivò alle mie spalle, <Grazie ma starò attenta> dissi sorridendogli, lui si abbassò <Allora lascia che ti aiuti> iniziò a raccogliere i pezzi dei vasi rotti mentre io lo guardai e il mio occhio cadde sulle sue braccia scoperte, <Quanti tatuaggi> dissi <Si bhe mi piacciono> rispose lui guardandomi, <Ti stanno molto bene, con la tua pelle un po abbronzata si notano di più e poi risaltano molto i tuoi capelli neri, sono stupendi> dissi alzandomi, lo stesso fece lui <Grazie ma non sono i soli, né ho altri> mi disse <Dove?> domandai curiosa, lui si tolse la maglia e subito notai i suoi muscoli, era un ragazzo che faceva palestra e si vedeva, più in basso nel fianco destro notai il tatuaggio di un angelo che cadeva <È molto bello questo> dissi avvicinando la mia mano <Posso toccare?> gli domandai <Certo> per la prima volta potei sentire il calore della sua pelle, tracciai i lineamenti di quel tatuaggio e a lui pareva non dare fastidio, <Hai delle mani veramente morbide principessa> disse guardandomi, io sorrisi <Cosa state facendo?> ci voltammo entrambi per guardare Alexander <Le stavo mostrando i tatuaggi> rispose Kai, <Non ci provare con lei Kai, è di mia proprietà> disse il fratello avvicinandosi a noi <Io non sono la proprietà di nessuno, te ne stai qui a parlare di me come se io non ci fossi, non so un trofeo da vincere ne tanto meno sono un oggetto> dissi molto arrabbiata lasciando poi la stanza e andando in giardino. Non so da quante ore fossi fuori, aveva iniziato a nevicare da poco e io ero seduta sotto il salice piangente quando sentì dei passi al mio fianco, <Tieni> alzai lo sguardo e vidi Kai porgermi una giacca, <Grazie> <Lui fa così perché ti vuole bene e perché si preoccupa di te, perdonalo principessa sai com è fatto> disse lui sedendosi difianco a me, <L'ho perdonato troppe volte> dissi io <L'ho perdonato quando mi aveva nascosto chi fosse veramente, l'ho perdonato quando non mi faceva provare una sigaretta o non mi faceva bere un bicchiere di Champagne, l'ho perdonato quando ha passato più di due settimane chiuso nel suo ufficio perché lo scambio con i messicani non era andato come voleva lui, quante volte ancora lo devo perdonare?> gli chiesi <Si perdona finché si ama> disse lui e io con solo una frase avevo già capito, mi ero fatta un esame di coscienza ed era vero ciò che aveva detto Kai ero disposta a perdonarlo sempre perché io lo amavo e lo avrei amato in eterno, <Grazie> dissi alzandomi <Principessa, tieni conto che noi siamo cresciuti in un modo un po diverso dagli altri bambini ma quando ho rivisto mio fratello e ci ho iniziato a parlare ho capito che stava cambiando e la ragione di quel cambiamento sei tu> lui mi sorrise <Grazie Kai>, entrai dentro casa e iniziai a cercare Alexander ma fu lui a trovare me, <Bimba mi dispiace per le parole che ho usato nei tuoi confronti ma sai conosco gli uomini e so quali pensieri hanno per la testa quando ti vedono> io gli sorrisi <Lo so ma devi darmi un po di fiducia è carino che tu ti preoccupi per me, voglio solo che tu mi lasci libera so cavarmela da sola hai visto come sono fuggita da mio padre...quindi non ti preoccupare va bene?> lui mi guardò, sospirò e poi disse <E va bene ma ti starò sempre dietro...non si sa mai> io feci una piccola risata e poi lo baciai.
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My personal bodyguard
ChickLit⚠️Attenzione: storia con linguaggio e scene esplicite⚠️ Lei una ragazza di 18 anni, frequenta un'accademia di pittura, proviene da una famiglia benestante, suo padre grande stilista conosciuto nel mondo sua madre un'avvocato di successo. Lui un uom...