Capitolo 25

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<E allora perché odi tuo fratello?> gli domandai avvicinandomi a lui, <Perchè lui è perfetto, tutti gli stanno intorno mentre io sono solo la sua ombra> disse queste parole con tanta rabbia, si avvicinò a me, stava per toccarmi una guancia ma ritrasse la mano come se si fosse bruciato e se ne andò. <Mi dispiace Kai ma non posso restare qui> dissi sotto voce, presi il sasso che era vicino alla porta, mi avvicinai alla finestra e sbattei il sasso sulle sbarre arrugginite che subito caddero,una volta riuscita nel mio intento presi la corda che usava Kai per legarmi, feci un nodo nell'aggancio in ferro che si trovava sotto la finestra e una volta assicuratami che reggesse iniziai a scendere, passai dalla finestra e pian piano arrivai a toccare la strada. Mi ritrovai in un piccolo vicolo, guardai a destra e a sinistra e scoprì che proprio in quella direzione c'era un muro, l'unica soluzione era andare a destra, corsi fino alla fine del vicolo e davanti a me si presentò la strada principale, mi guardai un po intorno c'erano molte case e qualche negozietto qua e là, guardai a destra e vidi degli uomini vestiti di nero indicarmi e poi correre verso di me, corsi pure io facendo slalom tra la gente pensavo di averli seminati ma mi sbagliai, uno di loro mi prese e mi portò in un vicolo, io gli diedi un colpo sulla pancia e poi un calcio in piena faccia, quando arrivò il secondo uomo riuscì a battere anche lui, una volta a terra notai che quest'ultimo aveva un mazzo di chiavi nella cintura così lo presi e scappai, mentre stavo correndo tentavo di liberarmi dalle manette e finalmente trovai la chiave, una volta libera gettai le manette nel primo cestino e continuai a correre per raggiungere un posto sicuro, vidi un bar con l'insegna luminosa The Palm così si chiamava, decisi di entrare, era un locale molto piccolo, al suo interno trovai dei vecchi che giocavano a carte e bevevano whisky, al bancone una giovane ragazza bionda mi accolse <Ciao ti offro qualcosa?> domandò <No grazie, posso usare il telefono?> le domandai <Certo ecco tieni> disse passandomi il telefono con la cornetta, lo guardai era molto vecchio al giorno d'oggi non lo usava più nessuno ma non dovevo dimenticarmi di essere nel Bronx qui la gente è molto povera e non può permettersi modelli tanto costosi, presi la cornetta e digitai il numero di Christian, me lo aveva dato alla fine di uno dei nostri soliti allenamenti e per fortuna me lo ricordavo a memoria, avvicinai la cornetta all' orecchio, 1 squillo, 2 squilli, 3 squilli <Perfavore Christian> dissi sussurrando, al quarto squillo lui rispose <Pronto?> <Christian sono Allyson> dissi felice di risentire una voce conosciuta <Ally?! Dove sei?> Domandò <Nel Bronx, Kai mi ha rapita e ora mi sta inseguendo, devi sapere che è tutta opera di mio padre rivuole la collana> dissi senza riprendere mai fiato <Ok ora calmati dove ti trovi ora?> <In un bar The Palm penso si chiami> dissi sperando di aver azzecato il nome <Ok tranquilla tu aspettaci lì noi arriviamo> <Fate presto non so quanto tempo io abbia> <Tranquilla bimba in un attimo sarò li> riconobbi la voce di Alexander e subito alcune lacrime scesero dai miei occhi, <Dimmi però che stai bene> disse lui <Alexander io-> non feci in tempo a finire la frase che la porta del bar si spalancò, due uomini spararono agli anziani mentre un terzo risparmiò la ragazza mandandola via ricoprendola di minacce, <Credevi veramente di potermi sfuggire?!> mi domandò Kai avvicinandosi a me, <Lasciami!!> urlai quando lui mi prese per la vita e mi trascinò fuori dal locale. Mentre camminavo con la stretta salda di Kai attorno alla mia vita vidi in lontananza un bmw nero sfrecciare verso di noi, quando ci raggiunse vidi al suo interno Alexander e Christian, Kai capì subito di chi si trattasse e mi portò dentro un capannone, ormai in disuso, che si trovava lì vicino <Allyson> sentì chiamarmi, <Sono qui> urlai prima che Kai mi tappasse la bocca. Vidi comparire Alexander e Christian da dietro l'angolo, Kai mi puntò la pistola sulla testa, <Lasciala Kai> disse Alexander puntando la pistola verso il fratello, <Non posso il capo vuole la collana> <E ti conviene darmela Alexander o Allyson la passerà molto male> dietro di lui vidi la figura di mio padre, <Lascia stare Ally> ringhiò Alexander <È mia figlia posso farci ciò che voglio> disse lui <No! Non è più tua figlia, non lo è mai stata> urlò Alexander <Come osi, io l'ho cresciuta, le ho dato tutto l'amore che avevo, le sono sempre rimasto vicino-> <Balle tu non l'hai mai amata,  non le sei mai rimasto vicino, non conosci niente di lei!> mi difese Alexander <Non è vero> disse mio padre <Ah si?! Allora come si chiama il cavallo che tiene in campagna? quali libri preferisce leggere? qual'è la sua bevanda preferita? di cosa ha paura? quale personaggio Disney è il suo preferito? dove passa il tempo quando non è a casa? quale stagione le piace? dove l'ansia scompare e il suo cuore torna a vivere?> disse Alexander, io sorrisi perché lui mi conosceva più della mia "famiglia" e sopratutto stava mantenendo la parola data mi stava difendendo da qualunque cosa, <Io..ecco...non so> disse mio padre <Certo che non lo sai non sei mai stato presente per lei, ma non ti preoccupare James ora ci sono io, le darò tutto l'amore e le attenzioni che tu non le hai mai dato> mio padre abbassò la pistola al sentire quelle parole e così Alexander ne approfittò e gli sparò un colpo sulla spalla, mio padre lasciò cadere la pistola, si lasciò scivolare a terra e premette la mano sulla ferita, Kai nel frattempo rimase immobile, la sua presa si allentò e io diedi una leggera spinta per scappare, corsi vero Alexander e lo abbracciai. Lui ricambiò e subito mi fece mettere dietro di lui, <Ora lascia la pistola Kai> disse puntando la pistola verso il fratello.

My personal bodyguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora