Capitolo 12

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<Sarà meglio che ti siedi Ally> seguì il suo consiglio e mi sedetti sul suo letto, lui andò verso la scrivania prese il computer e me lo appoggiò davanti <Volevi sapere chi sono?! Eccoti accontentata, ma ti devo avvertire Ally io resterò sempre al tuo fianco che ti piaccia o no, non odiarmi per questo> lo guardai <Mi fai preoccupare così Alexander> lui fece un debole sorriso <Leggi> puntai lo sguardo sullo schermo del computer e iniziai a leggere l'articolo. Quando finì rimasi di stucco <Ally parla perfavore, non sopporto questo silenzio> <Perchè? Perché non me lo hai detto prima? Perché sei qui? Cosa vuoi?> lui si avvicinò a me ma io indietreggiai <Non fare cosi Allyson, non indietreggiare con me> <Cosa dovrei fare Alexander, presumendo sia almeno questo il tuo vero nome, perché non mi hai detto fin da subito che eri un boss della mafia?> <Perchè ti devo proteggere> <Ah che novità! Un boss della mafia vuole proteggermi da chi? Da te stesso o dai tuoi scagnozzi?> dissi sarcasticamente <Perchè sei qui?> gli domandai dopo attimi di silenzio <Tuo padre ha qualcosa che mi appartiene e che vorrei indetro> <Prendila e vattene> dissi uscendo dalla sua camera, sentì una mano sul mio polso e con tutta forza mi tirò indietro facendomi cadere sull' letto, a quel punto tutto il coraggio che avevo prima sparì, iniziai a tremare e lui se ne accorse <Non voglio farti del male, ma dobbiamo risolvere questa questione ora> chiuse la porta a chiave e si avvicinò a me, io mi spostai leggermente indietro <Non allontanarti Allyson perfavore> <Ho paura> sussurrai <Di me?> Domandò lui, io feci un segno di approvazione con la testa <Non dovresti, non ti voglio fare del male> si sedette sul letto <Sei un mafioso quelli come te uccidono le persone anche quelle innocenti, se vogliono qualcosa se la prendono con irruenza e girano sempre armati per incutere terrore nella gente, la ricattano...e io non dovrei avere paura?> <È comprensibile Ally ma vedi-> non gli feci finire la frase, avevo troppe cose da dire e lui doveva ascoltarmi <Mi hai baciato, ho dormito nel tuo stesso letto, mi hai toccato e come se non bastasse volevi prenderti la mia verginità...sei un mostro Alexander> dissi piangendo un pò per la paura e un pò per la rabbia, <Calamti bimba> <Non chiamarmi così> lui sospirò <Ally ti prego calamti, so che vuoi delle risposte e penso sia venuto il momento di dartele> lo guardai e lui tentò di asciugarmi una lacrima <Non toccarmi> ritrasse la mano e iniziò a parlare <Sono venuto qui perché tuo padre mi ha rubato una cosa che per me ha un valore inestimabile, quando ho saputo chi aveva preso questo oggetto ho pensato bene di riprendermelo, voleva venire il mio braccio destro ma gli è l'ho negato, ho preferito venire di persona, dopo alcune ricerche sulla tua famiglia ho pensato bene di spacciarmi per una guardia del corpo, tu avevi appena compiuto 18 anni e tuo padre voleva qualcuno al tuo fianco capace di proteggerti così dopo aver compilato varie carte sono stato assunto da tuo padre> <Come hai fatto a passare inosservato?> domandai <Una bella presenza, documenti falsi e qualche buona parola butta lì> <Ma mio padre non ti ha riconosciuto? Insomma se questo articolo è su internet-> mi interruppe subito <Nessuno mi ha mai visto in faccia, i notiziari, i giornalisti e il resto del mondo sà solo il mio nome e basta, nessun cognome, nessun indirizzo di casa, niente Ally> rimasi in silenzio non sapevo cosa dire <Mi dispiace che tu l'abbia saputo, una volta ottenuto ciò che di mia proprietà me ne sarei andato e tu avresti continuato a pensarmi come una semplice guardia del corpo> abbassò il volto, io senza dire nulla mi avvicinai con cautela, non so bene il perché ma sentivo la necessità di stargli vicino anche se era un mafioso, una volta che fui difianco a lui gli presi la mano e lui alzò la testa <Non hai più paura?> Domandò <Ne ho eccome ma il mio corpo vuole te, ha bisogno del tuo tocco anche se sei un mafioso> mi accarezzò la guancia con cautela <Mi dispiace> sussurrò avvicinando il suo volto al mio <Vuoi fare del male alla mia famiglia?> dissi chiudendo gli occhi e appoggiando la mia fronte sulla sua <No> respirai più pesantemente <Mi vuoi rapire?> domandai aprendo gli occhi per guardarlo <No> si staccò e mise la sua mano sulla mia guancia <E una volta avuto ciò che cerchi te ne andrai?> domandai beandomi delle sue carezze <Si> mi guardò, il suo viso si fece sempre più vicino al mio <Non farlo> sussurrai <Devo Allyson> <No, non devi nulla> non so che mi prese, non so perché non ero spaventata da lui, non so perché gli dissi di restare, non lo so, lo odiavo e lo amavo allo stesso tempo, il mio corpo aveva bisogno di lui perché nelle sue braccia avevo trovato la protezione che ricercavo ma l' odiavo perché non mi aveva detto fin da subito la verità, per quanto mi sforzarsi a convincere il mio corpo a stargli lontano non ci riuscivo, quest uomo aveva un potere su di me che non ero ingrado di sconfiggere, <Te ne puoi andare se vuoi> disse mostrandomi la chiave della porta di camera sua, bastava prenderla e aprire la porta, bastava uno scatto fulmineo e sarei uscita da quell'inferno ma non lo feci, non mi mossi <Perchè non la prendi?> mi domandò <Perchè questo significherebbe allontanarmi da te, lasciarti da solo e io non voglio allontanarmi da te come non voglio che tu te ne vada via da me> non disse nulla si avvicinò a me e mi baciò, un bacio rude ma anche pieno di passione, forse agli occhi di molti avevo commesso un grande errore, restare chiusa nella stessa stanza con un mafioso, ma per me non era un errore era la cosa più bella successa nella mia vita, avevo bisogno di lui non importava se era buono o cattivo, gentile o maleducato, vittima o assassino, angelo o demone io lo volevo a tutti i costi, volevo lui e basta il resto non aveva importanza. <Alexander mi farai del male se non otterrai ciò che cerchi?> Chiesi una volta finito il bacio <Bhe se tuo padre collaborerà non ti toccherò> rispose lui <E se non volesse collaborare?> domandai con voce tremante <Sarò costretto a puntarti una pistola alla testa> mi spaventai, mi alzai dal letto e misi una distanza tra di noi <Non dirai sul serio vero?> domandai sperando scherzasse <Tranquilla bimba non premerò mai il grilletto, non ti ucciderei mai, sarà solo per incutere terrore ma nulla di più, non posso farti del male Ally sei troppo importante per me> <Spero allora che mio padre collabori> sussurai a me stessa <Lo spero anche io bimba>.

My personal bodyguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora