Capitolo 4

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La mattina successiva mi svegliai di buon ora, feci colazione molto infretta e poi uscì per passare del tempo con Ares, si prospettava una bella giornata così preparai Ares per farmi una bella cavalcata <Tranquillo Ares, Alexander non verrà qui, ho fatto più silenzio possibile in modo che lui non si svegliasse> una piccola risata mi sfuggì dalla bocca quando Ares strusciò il suo muso sul mio braccio. Quando ebbi finito salì sul cavallo e iniziammo a camminare, arrivati in un prato, che conoscevo molto bene, diedi l'ordine ad Ares di correre, finalmente mi sentivo libera, l'aria mi spostava i capelli all'indietro e per la prima volta tutte le cose orribili successe sparirono dalla mia mente. Mi fermai vicino ad un fiume per riposarmi e far bere il cavallo, mi sedetti sull'erba e guardai Ares bere e brucare qualche cespuglio d'erba qua e là, ad un tratto il cavallo sollevò la testa e io mi girai per vedere chi ci fosse, un cavallo nero stava venendo verso di noi, mi avvicinai ad Ares, <Ti ho trovata finalmente> quella voce l' avrei riconosciuta tra mille, <Alexander cosa ci fai qui?> <Sono venuto perchè questa mattina non ti ho più visto, sai che non devi girare da sola> mi rimproverò lui <Ma non sono da sola, c'è Ares con me> dissi accarezzando il cavallo <Ah perfetto allora quando ti succederà qualcosa di pericoloso chiederemo a lui di tirare fuori la pistola per proteggerti> notai del sarcasmo nelle sue parole, ma da una parte non aveva torto, <Scusa mi dispiace ma volevo solo restare un po da sola> dissi tenendo lo sguardo basso, lui scese dal cavallo e mi posò due dita sotto il mento in modo che lo guardassi <Lo capisco ma potevi almeno avvisarmi Ally, sai che se ti succede qualcosa ci vado di mezzo io, non fraintendermi darei la mia stessa vita per te ma se tuo padre scopre che ti è successo qualcosa potrebbe licenziarmi e io non ho intenzione di perderti per uno stupido sbaglio> disse accarezzandomi la guancia. La mia pelle ormai si era abituata al suo tocco, era dolce e delicato <Torniamo a casa> disse continuando a guardarmi negli occhi <Certo, ho una fame da lupo> salì in groppa ad Ares e iniziammo a cavalcare insieme verso la strada di casa. Quando arrivammo scoprì che Alexander non era solo bravo con la pistola ma anche ai fornelli, aveva preparato delle deliziose creep che subito iniziai a mangiare, siccome Alexander aveva cucinato mi ero offerta di lavare, qundo ebbi finito lo raggiunsi in salotto e mi sedetti vicino a lui. <Mi dispiace Alexander per oggi e per i giorni prima, mi sono comportata malissimo tu stai solo cercando di proteggermi mentre io ti sto complicando il lavoro facendo la bambina viziata, scusami sono una persona cattiva> dissi guardando poi in basso, lui mi sollevò il mento <Se gli animali ti vogliono bene non puoi essere una cattiva persona, vedo come ti comporti con Ares o con qualsiasi altro animale e se tu fossi davvero una cattiva persona non si avvicinerebbero nemmeno a te> io gli feci un debole sorriso <Grazie> dissi guardandolo ancora negli occhi, ad un tratto il suo telefono squillò <Chi è?> domandai <Sono le telecamere che ho montato per tenerti al sicuro dentro casa, hanno rilevato degli intrusi e i tuoi sembrano non esserci, devo andare a fermarli> disse prendedo la giacca dall'attaccapanni <No aspetta fermo, vengo anche io> dissi tirandolo per un braccio <No è troppo pericoloso Ally rimani qui, se succede qualcosa usa questa> disse dandomi una pistola <Cosa?! No io non...> Non mi fece finire la frase <Ally mi fido di te, se ti portassi con me saresti troppo esposta, qui sono certo che sarai al sicuro ma la prudenza non è mai troppa quindi se dovesse entrare qualcuno che non conosci spara Ally> io continuai a guardarlo <Tranquilla torno presto> mi diede un bacio sulla fronte e poi se ne andò. Ormai erano le nove di sera e Alexander non era ancora tornato non avevo il suo numero quindi non potei chiamarlo, ero seduta sul divano con la pistola in mano quando ad un tratto la porta si aprì di colpo <Ferma non sparare sono io> disse Alexander entrando dentro casa, la sua camicia era sporca di sangue come il suo volto <Grazie a dio> dissi correndogli incontro per poi abbracciarlo, <Tranquilla ora sono qui, sto bene> mi rassicurò accarezzandomi la testa <Chi erano?> domandai sollevando la testa ma non spostando le mie braccia che erano attorno al suo corpo <Non lo so tuo padre non mi ha voluto dire niente, quando è tornato mi ha trovato con la pistola in mano e i corpi stesi per terra ma non mi ha voluto dire nulla a riguardo e mi ha rimandato subito qui> <Tipico di mio padre, meglio se ti fai una doccia ora> dissi sorridendogli <Già forse hai ragione, non muoverti da qui> <Tranquillo non scappo anzi non scapperò più se lo vuoi sapere> lo guardai salire le scale e poi sentì l' acqua della doccia scorrere. Mentre leggevo il mio libro sentì Alexander scendere le scale <Ally sai per caso che fine ha fatto la mia maglia bianca di questa mattina?> io alzai gli occhi dal libro e lo vidi a petto nudo, era letteralmente un dio greco sceso dall' olimpo, tutto di lui era perfetto dagli addominali ai bicipiti, <Allyson?!! Ci sei?!!> mi schioccò le dita davanti la faccia <Eh...io...ecco...forse in cucina> dissi riprendendomi da quella visone celestiale, lui andò nella sala adiacente e tornò con quella maglia bianca attillata che lasciava trasparire la forma perfetta del suo addome, mi incantai per la seconda volta <Cosa ti prende oggi Allyson sembri più distratta del solito> disse sedendosi vicino a me <Oh cosa?> domandai <Ho detto che sembri più distratta del solito> mi ripetè lui accendendo la TV <No..non mi pare..> <Colpa del libro?> domandò guardandomi <Ehm si...il libro> <Certo> sogghigno lui. Restammo alzati fino a mezzanotte <Forza andiamo a letto> disse lui alzandosi dal divano e spegnendo il televisore <Un attimo devo finire il capitolo> lo sentì sospirare <Ally perfavore> <Va bene, va bene arrivo> sbuffai, misi il segnalibro e poi appoggiai il libro sul divano, seguì Alexander sulle scale, mi diede la buonanotte e poi andò in camera sua e lo stesso feci io. Mi misi sotto le coperte, udì dei tuoni in lontananza segno che un temporale stava arrivando, per quanto mi piacesse la pioggia odiavo il rumore dei tuoni, decisi di chiudere gli occhi e cercare di dormire ma quando il suono di un tuono arrivò troppo forte alle mie orecchie mi alzai di scatto e andai in camera di Alexander, <Ally che succede?> Domandò posando il libro che stava leggendo <Ho paura dei tuoni, posso dormire qui?> in quel momento mi sentì talmente stupida, ai suoi occhi sarei apparsa come una bambina di cinque anni, pensai mi rimandasse in camera mia o che mi avrebbe perso in giro ma in realtà sorrise <Dai vieni> disse spostando le lenzuola, io mi sdraiai e mi girai verso di lui <Cosa stai leggendo?> <Nulla, ora dormiamo> spense la luce e circondò la mia vita con il suo braccio, io sorrisi e potei finalmente dormire tranquilla.

My personal bodyguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora