Capitolo 16

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Continuammo il viaggio per svariate ore tanto che dopo un po mi addromentai <Bimba svegliati siamo arrivati> sentì sussurrarmi all' orecchio, aprì piano gli occhi, vidi l'alba dal finestrino e poi una casa enorme anzi che dico casa una villa, <E questa sarebbe la tua casa?> domandai risvegliandomi completamente dopo aver visto dove abitava, certo anche la mia era una villa ma non così grande, <Si è una delle tante, forza scendi> feci come mi aveva detto e lo seguì fino a raggiungere l'entrata di casa, <È bello rivederti capo> dal salotto spuntò un' uomo, che ad occhio dovrebbe avere la stessa età di Alexander, era alto, capelli scuri e occhi color nocciola, portava una camicia e dei pantaloni neri anche lui, <Grazie Christian> disse Alexander stingendogli la mano, <E lei chi è? Una nuova puttana?> Domandò Christian <Ehi! Non sono una puttana, Alexander mi ha salvato dalle grinfie di mio padre, sono Allyson Smith> dissi facendo un passo per mettermi davanti a quest uomo, <Uh che caratterino la ragazza> disse lui sfiorandomi il mento con un dito e a quel gesto vidi la mano di Alexander afferrare il polso di Christian <Lei non si tocca> disse solo, lo sguardo di Christian cambiò, sembrava avesse paura, <Scusa capo, ma chi è lei? E perché è qui?> disse ricomponendosi <Lei è Allyson, ti ricordi di James Smith?> chiese Alexander <Si il tipo che ti ha rubato la collana e la droga anni fa> <Esattamente ecco vedi lei è sua figlia, mi ha aiutato a cercare la collana e la tenuta al sicuro quando la polizia stava arrivando, quindi dal momento che suo padre non la vuole lei resterà qui> l'uomo mi guardò <Sai vero che cosa facciamo? Sai chi siamo vermante?> mi domandò <Si lo so> dissi con convinzione <E che ci facciamo con lei capo? Spero non resti qui a non fare nulla> <Senti Christian, lei resterà qui, non dovrà importarti di cosa farà o cosa non farà, se la lasciassi uscire sarebbe in pericolo e ho promesso che l'avrei tenuta al sicuro, quindi vedi di iniziare a farti gli affari tuoi e lascia che di lei me ne occupi io, chiaro? Se scopro o vengo a sapere che le hai storto anche un solo capello ti verrò a cercare Christian e per te sarà la fine ricordatelo, non mi interessa se sei il mio braccio destro, se tocchi lei muori tu> Alexander lo guardò in modo minaccioso e l'uomo subito fece tre passi indietro annuendo, <Bene, vieni Ally ti mostro dove dormirai> disse salendo le scale e io lo seguì a ruota non prima di aver dato un ultima occhiata a quell'uomo che ho scoperto essere il suo braccio destro ovvero colui che voleva venire a casa mia al posto di Alexander, arrivati al piano di sopra si trovavano molte porte, Alexander mi guidò verso la porta infondo al corridoio <Ecco questa è la tua camera, ti ho fatto mettere alcuni vestiti nell'armadio, spero ti piaccia> disse facendomi entrare, era molto grande le pareti erano nere e davanti a me si trovava un letto matrimoniale bianco, a destra un armadio e a sinistra un bagno, <Bhe è molto grande...grazie per farmi rimanere qui, cercherò di rendermi utile in qualche modo> dissi girandomi verso di lui, <Tranquilla Ally, non serve che tu faccia nulla, non ascoltare ciò che dice quell'imbecille di Christian ascolta me e basta> si avvicinò a me <Dov è la tua camera?> Chiesi guardandolo negli occhi, <Perchè lo vuoi sapere?> Domandò con un sorriso <Bhe se mai dovessi aver bisogno so dove trovarti> <È la seconda porta a sinistra> <Grazie> lo baciai e lui ricambiò. <Ora ti lascio ambientarti ti chiamerò quando sarà pronto il pranzo> <Ehm in realtà non ho molta fame> lui sospirò <Ally devi mangiare, non puoi saltare i pasti è da ieri sera che non mangi, cosa c'è che non va?> mi domandò sfiorandomi la guancia <È che è tutto nuovo per me...io sto cercando di abituarmi ma venire a sapere che mio padre ti ha rubato la droga, ti ha rubato la collana, non mi vuole più a casa e essere ricercata dalla polizia sai non è da tutti i giorni...insomma non sto dando la colpa a te perché ho deciso io di starti vicino e non mi sto tirando nemmeno indietro ma sai sono tante notizie in una sola giornata e poi ho così tante domande per la testa...> dissi molto infretta <Tranquilla Ally lo capisco, risponderò alle tue domande se ti fa piacere ma tutto questo non deve mai diventare un motivo per non mangiare ok?> mi guardò negli occhi <Va bene> lui sorrise e dopo avermi dato un bacio sulla fronte chiuse la porta. Restai da sola in quella grande stanza, vicino all'armadio si trovava una finestra con la terrazza, decisi di avvicinarmi, si vedevano alcune case e palazzi che di notte sarebbero stati illuminati e avrebbero dato una vista mozzafiato, spostai il mio sguardo un po più in sotto e vidi l'enorme giardino della villa con alcuni salici piangenti e una fontana piccola al centro del prato. <Ally è pronto> disse Alexander entrando mentre io ispezionavo l'armadio, <Arrivo> mi fece strada verso la sala da pranzo, era abbastanza grande le pareti erano di un rosso scuro e attaccate ad esse alcuni quadri, le sedie erano nere molto semplici e il tavolo lungo era in mogano scuro, al centro si trovavano due candelabri e dei vasi con delle rose rosse, Alexander si sedette a capotavola e io presi posto alla sua destra, poco dopo arrivò una signora sulla cinquantina a servirci. <Grazie Maya> disse Alexander ringraziando la dolce signora, quando lei saparì in cucina lui iniziò a parlare <Non mangi Ally?> <Eh cosa?! Oh si certo> dissi iniziando a mangiare le verdure e la bistecca, <Ti è piaciuto?> mi domandò Alexander notando che avevo spazzolato tutto, <Oh si molto era tutto squisito> <Te l'ho detto che dovevi mangiare> mi fece una specie di rimprovero <Si avevi ragione, ma sai-> venni interrotta dalla porta d'ingresso che venne aperta. <Capo abbiamo un problema> urlò Christian <Di che si tratta?> chiese calmo Alexander <Le armi che dovevano arrivare al porto non ci sono, abbiamo controllato le videocamere, Kai le ha prese e poi se ne è andato> Alexander sbattè un pugno sul tavolo tanto forte da farmi prendere paura, <Allyson resta qui, Christian raduna tutti gli uomini e raggiungetemi al porto, è ora di fargliela pagare a quel bastardo> disse caricando la pistola e lo vidi uscire di casa.

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