Capitolo 20

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<Allora Ally vuoi andare via?> mi chiese Alexander una volta uscito dall'ufficio di Artur, io annui e basta dopo aver fatto la conoscenza di Kai non riuscì più a parlare. Arrivati a casa salì di corsa le scale, una volta in camera mia, tolsi il vestito, mi struccai e misi il mio pigiama, mi sdraiai a letto e le mie lacrime iniziarono a scendere una dopo l'altra, non so perché piangevo forse era per il fatto di aver visto Kai la prima volta, forse perché avevo disubbidito ad Alexander... non lo so ma avevo la necessità di farlo, sentì bussare <Andatevene> dissi <Ally> sentì la sua voce e poi la porta si aprì, <Vai via Alexander ti prego> lui non mi ascoltò e si mise seduto sul bordo del letto, mi accarezzò la schiena con la mano <Che succede?> Domandò in tono dolce, dovevo dirgli la verità perché a mentire non sono brava, <Alla festa..-> mi bloccai perché non riuscì a dirglielo ma dovetti farmi forza <Cosa è successo?! Qualcuno ti ha toccato?! Ti hanno minacciato?! Chi?! Fai i nomi Ally-> chiese lui preoccupato con un velo di rabbia, io scossi la testa <No, ho parlato con Kai, ma io non sapevo che era lui-> i suoi occhi si splancarono <Cosa?!!! Ti avevo esplicitamente detto di non parlare con nessuno! Cazzo Ally!> sbraitò dando un pugno al materasso, io presi paura e mi ritrassi nell'angolo del letto, <Io non lo sapevo si è presentato quando se ne stava andando, mi dispiace...> dissi fra i singhiozzi, <Che cosa ti ha chiesto?> <Niente di che, ho detto che ti stavo aspettando ma lui mi conosceva, sa il mio nome, ha detto che nel mondo della mafia ero famosa per averti aiutato a prendere la collana e quando se ne stava andando mi ha detto il suo nome > spiegai velocemente <Tutto qui?> io annui, lui sospirò, si vedeva che era arrabbiato, si portò il telefono all'orecchio e chiamò Christian. <Rimani qui, io sono di sotto con Christian> uscì dalla mia camera e pochi minuti dopo sentì qualcosa di vetro rompersi, mi decisi a scendere e quando fui sull'ultimo gradino vidi Alexander e Christian in salotto e una lampada caduta alla loro destra, <Cosa ci fai qui?! Ti avevo detto di rimanere in camera tua!> mi urlò Alexander girandosi verso di me, <Io...mi dispiace ma io non sapevo che era lui-> <Non mi interessa Allyson! Sai in che cavolo di guai ci hai messo?! Ne hai una vaga idea?!!> continuò Alexander avvicinandosi a me, io indietreggiai fino a quando toccai il muro, <Dalle tregua Alexander, non lo sapeva, non lo ha mai visto sono sicuro che se avesse visto una sua foto lo avrebbe riconosciuto e le sarebbe rimasta lontano> la voce di Christian arrivò in mio soccorso, <Fanculo Christian! Smettila di proteggerla è stato un errore mio a portarla lì> Alexander si allontanò da me mentre scuoteva la testa a destra e sinistra, si avvicinò allo specchio appeso alla parete in salotto e gli diede un pugno così forte che lo specchio cadde e si ruppe, io presi paura e Christian lo notò <Smettila Alexander le stai facendo paura!> urlò al suo capo, Alexander non lo ascoltò e continuò a prendersela con qualsiasi oggetto che gli capitasse sotto mano, Christian sospirò <Dai vieni Ally, ti accompagno in camera, lasciamolo solo ha bisogno di sfogarsi> Christian mi aiutò a fare le scale e una volta arrivati in camera mia chiuse la porta alle sue spalle, io mi misi sotto le coperte mentre lui si sedette vicino a me <Mi dispiace> sussurrai <Tranquilla non è colpa tua, Alexander se la prende perché ti vuole al sicuro, anche se non hai detto nulla a Kai, quello è un pazzo Allyson dei stare alla larga da lui capito?> io annui <Non preoccuparti per Alexander dagli qualche minuto che si sfoghi e poi tornerà come prima> lui mi sorrise <Perchè mi hai difeso? Pensavo mi odiassi> Chiesi piena di timore <Non ti odio...bhe forse le prime volte che ti ho visto ma sinceramente ho notato come ti guarda Alexander e vedere che lui è così felice con te fa stare bene anche me, sai non ha mai avuto molta fortuna in amore, quando era piccolo sua madre è morta e quindi non ha mai imparato ad amare, ma quando è con te diventa un'altra persona, una persona che pian piano sta imparando ad amare> lui mi sorrise <Grazie Christian> lui mi guardò, si alzò pronto ad andare verso la porta di camera mia, <Christian?> lo chiamai, lui si girò verso di me, <Puoi dirgli che mi dispiace> lui annuì <Buona notte Ally> disse prima di chiudere la porta. Non so di preciso che ore fossero quando sentì la mia porta aprirsi e poi chiudersi, aprì piano i miei occhi e mi girai verso la porta, vidi una figura avanzare verso di me, io mi misi seduta più vicino alla testiera del letto, vidi la sagoma avvicinarsi alla lampada sul mobiletto difianco al letto ed accenderla, <Sono io bimba, stai tranquilla> mi rilassai vedendo l'imponente figura di Alexander che si sdraiò vicino a me, <Mi dispiace per prima Ally, non volevo farti paura, non era mia intenzione ma sai quando mi hai raccontato di Kai e del fatto che ti aveva anche solo guardata, io non ci ho visto più è mio compito tenerti al sicuro ma ho sbagliato, non dovevo lasciarti sola> io titubante mi avvicinai a lui <Non importa> dissi a voce bassa, circondai la sua vita e appoggai la testa sul suo petto, <Non mi perdonare così facilmente Ally...io non ti merito> alzai la testa per guardarlo <Non esiste Alexander, io ti perdono perché in una relazione si accettano i pregi e i difetti della persona che ci sta accanto, ti perdono perché senza di te sarei persa ma sopratutto ti perdono perché ti amo> il suo sguardo si addolcì < Non dovresti amarmi bimba, soffrirai e basta se continui a stare qui, vedi ciò che è successo poco fa?> <Non mi interessa Alexander, io ti amo, lascia a me la decisone se strati accanto oppure no, solo io posso sapere quando è il momento di andarmene e questo non è quel momento> mi avvicinai al suo viso <Posso baciarti o sei ancora arrabbiato con me?> lui mi sorrise <Baciami bimba perché io ne ho un disperato bisogno> e così unimmo le nostre labbra.

My personal bodyguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora