Capitolo 43

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Mi svegliai con un dolore allo stomaco e difatti appena misi i piedi per terra dovetti correre subito in bagno, mi avvicinai al water e rigettai quello che avevo in corpo, <Bimba> disse preoccupato Alexander quando mi vide in bagno, si avvicinò e mi aiutò prendendo i capelli per evitare che mi cadessero davanti, <Cosa può essere stato?> gli domandai una volta finito di vomitare ed essermi seduta di fainco a lui, mi circondò le spalle con un suo braccio, mi baciò la fronte e poi disse <Penso tu sia incinta ma per precauzione andrò a prendere un test> si alzò e poi aiuto anche me, <Ce la fai a scendere le scale?> mi domandò <Si tranquillo ora stò un po meglio> scendemmo le scale insieme, notai Kai seduto sul divano mentre guardava la televisione <Kai dai un occhio ad Ally, non si sente bene, io vado un attimo via e torno> gli urlò Alexander prendendo le chiavi della macchina per poi uscire, Kai si girò verso di me, che ero rimasta ferma davanti alla porta d'ingresso, <Vieni Ally> disse battendo una mano su un cuscino del divano, non avevo fame e decisi di saltare la colazione anche perché non volevo rigettare anche quella, mi sedetti di fianco a lui <Cos'è successo?> mi domandò <Ho vomitato> dissi <Hai mangiato qualcosa che non dovevi mangiare?> chiese <No....penso, anzi Alexander pensa che io...sia incinta> vidi Kai sgranare gli occhi alle mie parole, <Vuoi dire che presto diventerò zio?!> mi chiese felice <Non lo so...Alexander è andato a prendere un test per essere sicuri> lui mi sorrise <Sappi che ci sarò Ally, qualunque cosa accada> disse guardandomi ancora, io d'istinto lo abbracciai <Lo so> e poco dopo lui ricambiò il mio gesto. Rimanei nelle braccia di Kai a godermi quel momento, lui si era rivelato essere un buon amico, era cambiato da quella volta che mi aveva rapito, era diventato una persona essenziale per me non riuscivo a vivere senza di lui, forse perché i traumi che avevamo vissuto nella nostra infanzia ci accumunavano un po e quindi lui sapeva come mi sentivo e viceversa o forse perché lui era un gran ascoltatore e a me piaceva parlare, non so perché per me era diventato così importante me lo sentivo nel cuore che a lui potevo confidare tutto, era una di quelle sensazioni che arrivano all'improvviso e delle quali non puoi evitare ma sono felice di avere una persona come lui al mio fianco, ci siamo lacerati a vicenda ma ci siamo anche curati insieme. Sentimmo la porta aprirsi, vidi Alexander avvicinarsi a noi e progermi una busta, io mi sciolsi dall' abbraccio di Kai e poi guardai l'uomo davanti a me, presi la busta <Penso sia arrivato il momento della verità> dissi. Io, Alexander e Kai salimmo le scale, arrivammo in camera mia, io mi chiusi in bagno per effettuare il test mentre gli altri due aspettavano fuori seduti sul letto. Quando finì dovetti aspettare qualche minuto, così aprì la porta e subito i due fratelli scattarono in piedi come molle, <Allora?> chiese Kai <Devo aspettare qualche minuto, suonerà quando avrà i risultati> dissi rimanendo vicino alla porta del bagno, Alexander continuò ad andare avanti e indietro mentre Kai si avvicinò a me <Stai tranquilla Ally> tentò di rassicurarmi ma non funzionò molto, Alexander lo notò e si avvicinò a me, mi prese il viso con entrambe le mani <Va tutto bene bimba ci sono io qui con te, non me la prenderò se il test sarà negativo, stai tranquilla> lo abbracciai e poco dopo sentì un rumore dal bagno, alzai così la testa per guardare negli occhi Alexander, avevo paura, non volevo vedere cosa ci fosse scritto e probabilmente lui lo capì <Vuoi che controlli io?> mi chiese, io accennai un si con la testa, lo lasciai andare in bagno e poco dopo uscì con il test in mano, lo girò per controllare, i suoi occhi furono invasi da una luce che durò pochi attimi, io stavo sudando freddo mentre Kai tamburellava le dita sullo stipite della porta del bagno, <Allora?!> Domandò quest'ultimo al fratello <È positivo> sussurrò incredulo, io rimasi ferma dov'ero, dovevo ancora realizzare il tutto, Kai mi venne vicino e mi abbracciò <Congratulazioni principessa> disse circondandomi con le sue braccia ricoprete d'inchiostro, io sorrisi e qualche lacrima di gioia si fece strada sul mio viso <Bimba> disse Alexander venendomi incontro per abbracciarmi, mi baciò <Sono tanto felice> mi sussurrò a fior di labbra <Anche io> dissi continuando a sorridere. Scendemmo le scale per poi accomodarci in salotto <Sai Alexander...non voglio un matrimonio grande....primo perché non avrei nessuno da invitare e secondo voglio che sia una cosa speciale> dissi guardandolo <E lo sarà, saremo io, te, Kai, Christian e Maya> <E basta?> domandai <Certo, non voglio nessun altro, invierò l'invito a Maya sono sicuro che rinuncerà alle sue ferie per il nostro matrimonio, ormai ti ha preso a cuore> disse lui, io sorrisi e poco dopo sentimmo la porta aprirsi, io e Alexander ci girammo per vedere chi fosse mentre Kai stava uscendo dalla sala da pranzo con un sandwich in mano, si fermò quando vide Christian <Allyson è incinta> spifferò Kai continuando a gustarsi il suo panino <Kai!!!> urlammo io e Alexander <Cosa?! Davvero? Bhe congratulazioni> mi disse Christian, io feci un debole sorriso <Grazie>, <Capo posso parlarti di un affare?> Domandò ad Alexander <Certo andiamo nel mio studio> lui si alzò e mi posò un bacio sulla testa, li vidi salire le scale mentre io rimasi con Kai <Perchè glielo hai detto tu?> gli domandai <Sarebbe venuto a saperlo comunque> disse <Si ma volevo che lo sapesse da me, sono io qui quella incinta> lo sentì sbuffare <Ok va bene scusami> io non dissi nulla mi misi solo più comoda <Posso un pezzo?> gli chiesi quando si fu seduto vicino a me <No> mi rispose continuando a mangiare <Perchè no?> domandai <Perchè si?> chiese con un sorriso <Non si risponde a una domanda con un altra domanda> lui sorrise, lo vidi prendere un pezzo del suo panino e offrirlo a me <Grazie> dissi con un sorriso stampato in viso. I giorni passavano, io e Alexander ci eravamo occupati di tutto ciò che riguardava il matrimonio, dalla chiesa, ai fiori, alla torta e alla festa che si sarebbe tenuta dietro la villa di Alexander.

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