Capitolo 37

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Un susseguirsi di episodi nella mia mente non mi fece prestare attenzione alle cose che diceva, <Se salite le scale troverete quattro camere da letto e uno studio che potrebbe benissimo diventare una camera per il bambino o la bambina> disse spostandoci verso le scale <Possiamo fare un giro?> Domandò Alexander <Certo, vi aspetterò fuori> vidi l'agente uscire, io salì le scale e mi diressi in camera mia, spalancai la porta, era vuota rimaneva il letto e alcuni scatoloni per terra, decisi di aprirne uno e ci trovai dentro i miei libri, <Ally> la voce di Alexander fece capolino nella stanza, <Sono i miei libri, devo portarli con me, qui dentro c'è il libro che mi hai regalato> dissi guardando lo scatolone, <Ok va bene> scesi con lo scatolone in mano, Kai e Christian mi guardarono in modo strano <Scusi, posso prendere questo scatolone?> domandai all'agente immobiliare <No, la signora che ha venduto la casa ha detto che è della figlia> mi spiegò <Sono io la figlia> gli rivelai <Sono Allyson Smith> gli feci vedere la mia patente per confermare ciò che gli avevo detto, l'uomo rimase sorpreso <Ah, ecco...se è così allora.... si puoi prenderti le cose...> io lo ringraziai e proseguì verso il cancello, Kai, Christian e Alexander erano dietro di me che mi seguivano, <Quindi la volete o no la casa?> ci urlò l'uomo <No se la tenga pure> gli risposi io continuando a camminare. Uscimmo dal cancello e camminammo un po per allontanarci <Scusate> dissi appoggiando lo scatolone per terra per asciugarmi alcune lacrime, Kai venne in mio soccorso e mi abbracciò, mi tenne stretta a sé e poco dopo arrivò Alexander, circondò sia me che suo fratello con le braccia <Va tutto bene> mi sussurrò Kai, una volta che mi fui ripresa abbracciai sia Kai che suo fratello, guardai poi davanti a me <Tu non ti unisci Christian?> domandai con un sorriso <Non è il mio genere> rispose <Eddai, ho bisogno anche di te> dissi, lo vidi avvicinarsi <Ma solo per questa volta> sussurrò e poi si unì all' abbraccio. <Lo vuoi ancora il gelato?> mi domandò Alexander una volta sciolto l'abbraccio, <Bhe certo, che domande> risi io, ripresi lo scatolone <Te lo posso portare io se vuoi> si offrì Kai ma io negai gentilmente con la testa <Ce la faccio da sola, grazie> gli sorrisi, arrivati nella gelateria i ragazzi andarono a ordinare i gelati mentre io presi posto fuori, sedendomi in una panchina e appoggiando lo scatolone per terra. Quando li vidi uscire Alexander mi diede il mio gelato con cioccolato e stracciatella <Te lo ricordi ancora?> domandai sorpresa <Certo, non lo dimentico così facilmente> gli sorrisi poi si sedette difianco a me, <Volevo stare io vicino a Ally> disse Kai ancora in piedi, sentì Alexander sbuffare e così mi spostai un po per far posto anche a lui mentre Christian si sedette vicino ad Alexander. Stavo mangiando il mio gelato quando una voce familiare mi fece alzare la testa <Allyson?> sentì il mio nome e difronte a me trovai mia madre <Mamma> dissi alzandomi per andare ad abbracciarla ma quando le fui vicina ricevetti uno schiaffo sulla guancia, a quel punto i ragazzi si alzarono e si misero in mezzo tra me e mia madre <Hai ucciso tuo padre! Come hai osato?! Sei una ragazza terribile, sei un assasina> mi urlò, io rimasi ferma dov'ero <Ma non sono stata io> dissi con calma <L'hai ucciso!> urlò ancora lei, a quel punto Alexander interveni <L'ho ucciso io, la collana era mia e lui me l'aveva rubata> spiegò calmo, a sentire queste cose mia madre fece qualche passo in avanti per venire verso di me, vidi la rabbia nei suoi occhi, ma fu fermata da Alexander, Kai e Christian che mi difesero come uno scudo, <Se ne vada, lasci stare Allyson> disse Alexander <Sei una sgualdrina! Sarò felice di andarmene da qui da te e da tutto quello che mi hai portato via, prenderò un volo per Chicago, ho trovato un nuovo lavoro e non disturbarti a chiamare né a cercarmi> mi riservò un altro dei suoi sguardi perfidi e poi la vidi andarsene con una valigia. Quando fu abbastanza lontana Alexander si girò verso di me <Bimba-> non lo lasciai finire <Andiamo a casa vi prego> dissi abbassando lo sguardo, loro capirono e accettarono la mia richiesta. Una volta saliti in macchina appoggiai la mia testa sul corpo di Kai, lui non disse nulla anzi mi accolse nelle sue braccia e io chiusi gli occhi per la stanchezza. Mi sentì sollevare così aprì piano gli occhi, <Dove siamo?> domandai con voce flebile <A casa> rispose Kai, io ritornai a dormire e poco dopo mi appoggiò sul letto, la stanchezza nel mio corpo era molta per via, sopratutto, di ciò che era successo oggi, le perse in giro di Jennifer, la scoperta della villa messa in vendita e le brutte parole di mia madre nei miei confronti. Sentì qualcuno baciarmi la fronte così aprì piano gli occhi <Bimba> sussurrò Alexander, io lo guardai e poi d'istinto gli avvolsi le mie braccia al collo, lui non disse nulla aveva capito che mi serviva un posto in cui sentirmi al sicuro, qualche minuto dopo mi fece staccare da lui, <È pronto da mangiare> mi informò, <Non ho fame> dissi abbassando lo sguardo, lui si sedette difianco a me e poi mi prese con molta facilità, come se fossi una piuma, e mi fece appoggiare la testa sul suo petto, mi circondò la vita e io respirai il suo profumo, <Ti ricordi cosa mi avevi promesso una volta entrata qui?> mi domandò accrezzandomi <Che avrei mangiato sempre qualunque cosa fosse successa> dissi <Esatto, quindi perché non stai mantenendo fede alla promessa?> Domandò <Non lo so> risposi <Sei stanca?> mi chiese <Un po' ma forse è per quello che è successo oggi, non posso ignorarlo Alexander, non posso ignorare tutte le brutte parole...in questo momento voglio solo abusare di qualche sostanza che mi faccia dimenticare per qualche ora tutto il casino di oggi> lo sentì ridere <Bhe bimba se mi stai chiedendo di drogarti sappi che non lo farò, non hai bisogno di quella roba, se vuoi io conosco un modo per farti dimenticare tutto...> mi guardò con uno sguardo perverso e da lì io capì <Lo vuoi fare ora? Qui in camera mia?> domandai sorpresa <Solo se tu vuoi e poi no non voglio farlo in camera tua andremo nella mia> mi spiegò io ci pensai ero pronta ma sopratutto ero disposta a qualsiasi cosa per dimenticare questa giornata.

My personal bodyguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora