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La sera il pub pullula di gente.
Harry dice che la maggior parte di loro sono eroi di guerra, altri invece dei piccoli gangster.
"La guerra cambia l'uomo".
Sono due volte che Harry mi fa i complimenti per la mia velocità nel servire al bancone.
Tre uomini mi si sono avvicinati per farmi delle avance, si sono fermati appena hanno visto che "sono" in uomo.
Ancora una volta mi complimento con me stessa per l'ottimo travestimento.
La porta si apre, rivelando tre uomini vestiti uguali e col cappello.
"Strano. Non fa così freddo fuori" penso fra me e me.
Harry mi si avvicina all'orecchio.
<<A quei tre offre la casa>>.
I tre si siedono sugli sgabelli alla mia sinistra.
Mi avvicino.
<<Cosa vi porto?>> chiedo.
<<Whiskey irlandese>> dice il tipo coi baffi.
Prendo la bottiglia e gliela passo.
Non gli dico che offre la casa, perché credo che già lo sappiano.
<<Ora assumi i ragazzini, Harry?>> sento dire.
Alzo lo sguardo verso il proprietario della voce.
È un ragazzo di pochi anni più grande di me e con gli occhi color ghiaccio.
<<Questa è la sua serata di prova. Poi deciderò se assumerlo o meno>>.
<<E poi...>> intervengo.
Il ragazzo sposta subito lo sguardo su di me.
<<Con il termine "ragazzino" di solito ci si riferisce ai minorenni. Cosa che non sono. Quindi la pregherei di portare un po' rispetto verso le persone che non conosce, come ci si fa tra gente civile>>.
Il ragazzo si porta una sigaretta alla bocca e se l'accende.
Sbuffa una nuvola di fumo sul mio viso, cosa che mi fa tossire.
<<Come ti chiami?>> chiede.
<<Jasper>>.
<<Cognome?>> chiede ancora.
<<Il signore non si aspetterà di certo che glielo dica>> dico lasciando di stucco Harry che non tarda a darmi una gomitata sul braccio.
<<Bada a quello che dici, ragazzo!>> interviene il baffone.
<<Noi siamo i Peaky Blinders! Padroni di Birmingham e di tutta Inghilterra. Quindi tieni a freno la lingua!>>.
Mi rivolgo al signore con un sorrisetto.
<<E questo nome dovrebbe dirmi qualcosa? Forse con questo tono spaventerete le persone, ma con me non attacca>>.
Il ragazzo al centro mette le mani sulle spalle dei due come per tranquillizzarli.
<<Dai ragazzi, calmiamoci. È il suo primo giorno qui, non traumatizziamolo. Io sono John, e loro sono i miei fratelli: Arthur e Thomas>>.
Così mister occhi di ghiaccio si chiama Thomas.
Spero con tutta me stessa che questa sia l'ultima conversazione che avremo. Perché dopo oggi ho deciso di odiarlo.

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