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Mentre pulivo il bancone vedo entrare una donna con un cappello rosso e un cappotto col collo di pelliccia e motivi floreali.
Small Heath non mi sembra il luogo che ospita nobili. Perché lei è qui?
<<Portami del Gin>> disse.
Glielo servo e lei, prima di berlo, inizia a fissarmi.
<<Tu sei quello nuovo. Jasper, giusto?>> chiede.
<<Si, signora. Scusi, ci conosciamo?>> le domando.
Anziché rispondermi, sorride.
Finisce il suo Gin tutto d'un fiato e poi si accende una sigaretta.
<<Thomas mi ha parlato molto di te. Dice che hai rifiutato di far parte dei Peaky Blinders>>.
<<È vero>> dissi. <<Non ha voluto stare alle mie condizioni, e io non ho accettato. Semplice>>.
<<Ha detto anche che hai un bel caratterino>> ride di gusto.
Dalla porta sul retro spunta la testa di Harry.
<<È bello rivederti, Polly>> disse.
<<Come vanno gli affari, Harry?>> chiede colei che si fa chiamare Polly.
<<Con il nostro ultimo acquisto, gli affari vanno a gonfie vele>> disse Harry dandomi delle pacche sulla spalla.
<<Jasper, ti dispiace seguirmi fino alla saletta?>> mi chiede la signora Polly.
La seguo senza obiettare. Mi chiudo la porta alle spalle e mi metto comoda davanti la signora Polly.
<<Qui nessuno ci disturberà>> disse lei.
<<Dimmi, Jasper, perché ti sei travestita da uomo?>>.
A quella frase il mio cuore perde un battito.
<<Mi perdoni, che vorrebbe dire?>>.
<<Non fare la finta tonta con me. So riconoscere una donna quando la vedo. Hai fatto bene a scegliere di lavorare qui. Ci vengono solo uomini e loro sono tanto ciechi, quanto stupidi. Ma quello che vorrei sapere è: perché?>>.
Resto in silenzio.
Non so se fidarmi, dopotutto non la conosco.
Però mi ha scoperto e, ora come ora, spero che non faccia la spia.
<<Perché conosco il mondo. È maschilista. Le donne non hanno il diritto di prendere le decisioni per sé stesse. Io sono vittima del maschilismo e della mentalità arretrata delle persone. Per questo mi sono travestita da uomo>>.
Polly mi sorride e mi fa cenno di sedermi accanto a lei. Cosa che faccio.
<<Qual è il tuo vero nome, mia cara?>> mi chiede.
<<Bella>>.
<<Diminutivo di Isabella?>>.
Faccio cenno di sì.
<<Facciamo così, Bella, non dirò niente del tuo segreto ai ragazzi. Ma dovrai accettare di fare parte dei Peaky Blinders>>.
<<Perché?>> chiedo confusa.
<<Perché Thomas mi ha raccontato di quello che è successo con Eugene. Gli uomini, come ho detto, sono stupidi. Ma non tutti. Se sceglierai di far parte dei Peaky Blinders nessuno ti si avvicinerà e così il tuo segreto sarà al sicuro>>.
<<Lei conosce gli Shelby?>> domando.
<<Sono loro zia. Pensa attentamente alle mie parole. Se dovessi accettare non sarai mai sola. Se dovessi avere problemi, ci sarò io>>.
Ci penso su. In effetti, non ha tutti i torti.
Se accettassi, starei vicina a Polly, che si è offerta di aiutarmi.
Nessuno oserebbe toccarmi, come è già successo. Avrei più libertà di movimento e tempo per me stessa.
<<Va bene. Accetto. Ma vorrei sapere una cosa da lei. Perché vorrebbe aiutarmi? Cosa la spinge a farlo?>>.
Per un momento gli occhi di Polly diventano lucidi e rossi.
<<Non solo ho ascoltato quello che mi ha detto Thomas. Ma ti ho anche osservata. La verità è che...tu mi ricordi mia figlia. Me l'hanno portata via quando era piccola. Ricordo che aveva un bel caratterino e che, per gioco, indossava i vestiti dei cugini>>.
Polly inizia a piangere. È una donna che vuole dimostrare agli altri di essere forte, ma anche lei ha delle debolezze.
Le passo una mano sulla schiena con dei movimenti circolari. Mio padre faceva sempre così quando ero agitata e piangevo.
Piano piano vedo che si calma e le ritorna il sorriso sul volto.

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