13

314 9 0
                                    

Mi sono ripresa in fretta dalla febbre. Sono due giorni che ignoro il signor Shelby e il suo disperato tentativo nel rivolgermi la parola.
Quell'uomo comincia a darmi i nervi e non so neanche il perché. So solo che, per colpa sua, ho iniziato a fumare.
È nella mia pausa sigaretta che noto il signor Shelby camminare in una direzione sconosciuta, anziché entrare nel Garrison.
È una strana novità.
Ma anche sospetta.
Guardo la sigaretta e poi lui.
Mi faccio gli affari miei o lo seguo?
<<Devo essere completamente matta>>.
Getto la sigaretta e lo seguo di soppiatto.
Il tragitto non è lungo.
Ci ritroviamo in un mercatino dai cinesi.
Lui si ferma ad osservare degli abiti.
Il commerciante gli dice che quello è già stato preso.
Improvvisamente, alle spalle del signor Shelby, vedo spuntare Billy Kimber.
Dalla mia postazione non riesco a sentire quello che dicono, così mi avvicino e mi nascondo sotto un tavolo lì vicino.
<<Ritirate il vestito per Cheltenham>>.
<<E tu come diavolo lo sai?>> gli chiede Kimber.
<<Io so molte cose, signor Kimber. Come vi ho già detto, conosco i Lee. Andranno anche loro a Cheltenham>>.
<<Butteranno denaro in donne svelte e ronzini lenti>>.
<<No. Vogliono arrivare in tanti a rapinare i vostri allibratori, in cambio di robaccia>>.
<<Credi che non sappia gestire i Lee?>>.
<<Era solo l'avvertimento di un amico>> disse il signor Shelby.
Il signor Shelby fa per andarsene, ma viene bloccato dal signor Kimber.
<<Se vieni alle corse, porta con te quel ragazzino che lavora al Garrison!>>.
<<L'ho già invitato>>.
La situazione non mi piace.
Che sia Shelby o Kimber, in un modo o nell'altro, non mi sento al sicuro.
Ho come l'impressione che, se dovessi andare alle corse, diventerei solo un trofeo da esibire. O peggio.
Continuo a seguire il signor Shelby fino al Garrison, poi aspetto qualche minuto per entrare.
Appena entro mi ritrovo Harry incavolato nero.
Non gli posso dare torto, mi sono allontanata senza permesso.
Come sono entrata, Shelby è uscito di nuovo senza rivolgermi la parola o lo sguardo.
Meglio così.
Rientra mezz'ora dopo con suo fratello Arthur. Harry è nel ripostiglio, quindi devo servire io i due fratelli.
<<Cosa vi porto?>> chiedo.
<<La migliore bottiglia di whisky che avete. Oggi si festeggia>> disse il signor Shelby.
Gli verso il whisky in due bicchieri e loro lo ingurgitano tutto d'un fiato.
<<Da adesso in poi, mio caro Jasper, tu lavorerai per noi>> disse Arthur.
Gli rivolgo uno sguardo interrogativo.
<<Mi pare di lavorare già per voi. Faccio parte dei Peaky Blinders>> dico come se fosse una cosa ovvia.
<<Non intendo questo>>.
Lo guardo.
<<Sono il nuovo proprietario del Garrison>>.
Mi blocco con un bicchiere in una mano, e una pezza dall'altra.
<<Non sapevo che il Garrison fosse in vendita>> dissi.
<<Per noi tutto è in vendita>> disse il signor Shelby.
<<È una pessima idea. Non pensate ad Harry? Ha una famiglia da mantenere, e voi che fate? Gli togliete l'incarico?>> dissi con tono alterato.
L'unica risposta che ottengo da loro due è il silenzio.
Getto la pezza in malo modo sul bancone ed esco fuori dal locale incavolata nera.
<<Dove vai?>> mi chiede il secondogenito Shelby.
<<A fumare. Mi è concesso, oppure butterete fuori a calci anche me?>>.
Arthur rimane sorpreso dalle mie parole, ma ancor di più quando vede la faccia di Harry.

Come FuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora