17

310 10 0
                                    

Sono giorni che non esco di casa. Ho paura di vedere di nuova la sua faccia.
Isabella Young che ha paura di un uomo.
Papà si sarebbe messo a ridere.
Se ci penso ancora mi vengono i brividi e le farfalle nelle stomaco.
I suoi occhi in contrasto con la luce della luna. La sua pelle chiara. Il suo alito che odorava di sigarette e le sue labbra a pochi centimetri dalle mie.
<<Datti un contegno, Bella!>> urlo.
"Oddio...ora parlo anche da sola! Devo uscire di qui!"
Prendo le chiavi e vado dritta al Garrison.
Non ci lavorerò, ma niente e nessuno mi impedisce di prendere qualcosa da bere.
Entro e vedo Tommy fumare e bere del whisky.
Per fortuna non si è accorto di me.
Rimango ferma, indecisa se avvicinarmi al bancone o meno.
"Fanculo. Non è da me avere paura di qualcosa o qualcuno".
Mi avvicino e chiedo a Harry una birra.
Lui me la dà.
<<Non hai una bella cera>>.
Accenno un sorriso forzato. Mi toglie la birra dalle mani.
<<Tieni>> mi porge un'intera bottiglia di whisky.
<<A volte, l'alcool, è la migliore medicina>> dice.
Lo ringrazio e mi siedo al tavolo vicino l'ingresso.
Un uomo è appena entrato e si è seduto vicino a Thomas.
"Sarà un suo conoscente" mi dico.
<<Il signor Shelby?>> gli chiede.
<<Chi lo chiede?>>.
<<Mi chiamo Byrne. Mi è giunta voce dal vostro uomo a Camden Town. Sono qui per negoziare>>.
<<Va bene. Negoziamo>>.
<<Qualche mese fa un uomo di nome Ryan venne qui a comprare della merce. Purtroppo ha avuto un incidente. Gli hanno sparato>>.
<<Si, ho saputo...>>.
Prendo un sorso dalla bottiglia.
<<Era un uomo sfacciato. Lo so. Mi chiedo se avesse dei nemici qua>>.
<<Non che io sappia>>.
<<Non è il tipo di luogo in cui farsi dei nemici>> commenta questo Byrne.
<<Ognuno è benvenuto qui, signor Byrne>>.
<<Anche gli irlandesi?>> chiede.
<<Soprattutto gli irlandesi>>.
Thomas si porta la sigaretta alle labbra.
<<Ryan ti ha detto che era un membro dell'IRA. Era comunque benvenuto?>>.
"IRA? L'esercito repubblicano?"
<<Come ho detto, chiunque compri della birra è benvenuto>>.
<<Forse non gli ha creduto>>.
"Ma chi è questo tizio?"
Thomas si sposta leggermente. I nostri occhi si incontrano per qualche secondo. Poi ritorna su Byrne.
<<Nei pub la gente parla, a volte è il whisky a parlare. Non è facile distinguere>>.
Byrne ride.
<<Lo trovo divertente in quanto astemio. A parte quando finisce in tragedia>>.
<<Gradisce dell'analcolico, signor Byrne?>>.
<<Faccia lei, signor Shelby. Ryan, nonostante la sua sfacciataggine, era legato. Molto legato alla nostra confraternita. Da sangue e appartenenza. Era mio cugino. Vengo da South Armagh. Sono un uomo influente laggiù>>.
Ho come l'impressione che da questa conversazione non ne uscirà nulla di buono. Che sia ora, o in seguito.
<<Analcolico va bene, signor Shelby>>.
Thomas ordina a Harry di portare dell'analcolico nella saletta.
Ora non posso più ascoltare la loro conversazione.
Però, la sensazione di prima non mi è passata. Guardo la bottiglia e penso che non convenga finirla tutta. E poi ne ho bevuto solo un sorso.
Il primo ad uscire è Byrne, poi Thomas esce dal Garrison in fretta e furia.
È successo qualcosa.
E non promette nulla di buono.
Tutti cominciano ad andarsene. Rimaniamo solo io e Harry.
<<Jasper, non è che mi faresti un favore?>> mi chiede.
<<Dimmi pure>>.
<<Potresti chiudere tu il pub? Io devo andare al cinematografo>>.
<<Harry. Non lavoro più qui>> dissi.
<<Ti prego. Sei l'unico di cui mi fidi>>.
Ci penso un po' su, ma alla fine accetto.
Tanto, che mi costa chiudere il pub? L'ho già fatto altre volte.
Chiudo la porta e pulisco tutto.
Cavolo, da quando me ne sono andata questo posto è un porcile.
Non c'è angolo che non sia ricoperto di vomito.
Ho trovato una sedia spaccata.
Pezzi di vetro per terra.
Bicchieri e piatti rotti.
Ci sarà un gran da fare qui.
Comincio col pavimento.
Raccolgo tutti i pezzi di vetro e tolgo i residui di vomito.
Si è pure incrostato, quindi è difficile da togliere. Ma alla fine ci sono riuscita.
Il resto rientra nella categoria dei servizi facili.
Sto per sedermi, ma qualcuno che tira pugni la porta mi fa spaventare.
Apro e mi ritrovo Thomas bagnato fradicio e con il respiro pesante.
Sto per chiudere la porta, ma Thomas mi dice di lasciarla aperta.
Afferra un tavolo e delle sedie e le posiziona al centro della sala.
<<Che stai facendo?>> chiedo ma non ottengo risposta.
<<Guai in vista?>> riprovo.
<<Si>>. Questa volta mi ha risposto.
<<Che succede?>>.
<<Quando la campana di St. Andrews suonerà a mezzanotte, due uomini dell'IRA passeranno attraverso quella porta. Quando avranno quello che vogliono, vorranno uccidermi. Sta a te evitare che succeda>> prende una pistola da sotto il bancone e me la porge. Gli faccio vedere le mie, facendogli capire che non ne ho bisogno.
<<Potevi almeno avvertirmi>>.
<<L'ho appena saputo. Vogliono incontrarmi da solo>>.
<<E io che devo fare?>> chiedo.
<<Starai nella stanza sul retro. Io sarò seduto qua. Quando farò il brindisi, entrerai puntando loro la pistola. Non sparare, puntala. Penserò io al resto>>.
<<No>> dico con tono fermo.
<<Jasper...>> dice con tono esasperato.
<<No. Se vedrò che sei in pericolo non ci penserò due volte a premere il grilletto>>.
<<La polizia li vuole vivi>>.
<<E tu ti fidi?>> chiedo.
Resta in silenzio.
<<Questo>> dissi indicando il vuoto.
<<È un piano suicida. Me ne frego se poi avrò le mani sporche di sangue. Non permetterò che tu muoia!>>.
Suona la mezzanotte.
Entro nella stanza sul resto, lasciando la porta leggermente aperta per vedere la situazione.
Thomas si mette a sedere e aspetta.
Entrano gli uomini dell'IRA, uno di loro è Byrne.
Si mettono seduti.
Thomas offre a uno di loro un bicchiere di whisky, che viene rifiutato.
<<Non avete sete?>> chiede.
<<Mostrarci dove>> parla Byrne.
Thomas tira fuori dalla tasca della giacca un pezzo di carta.
Byrne allunga la mano per prenderla, ma Thomas l'allontana.
<<Datemi i contanti>>.
L'altro uomo gli allunga una busta con dentro dei soldi e Thomas gli cede il pezzo di carta.
<<Servirà una pala>>.
I due uomini ridono.
<<Stupido zingaro di merda. Pensavi che ti avremmo risparmiato?>> parla l'uomo che prima aveva allungato i soldi. Puntando una pistola contro Thomas.
<<Le sue ultime parole?>>.
Tolgo la sicura della pistola. Tanto ho capito come sarebbe andata a finire.
Thomas si versa il whisky nel bicchiere e lo alza in aria.
<<Ai baristi menefreghisti e disubbidienti>>.
Thomas beve tutto d'un fiato.
L'uomo toglie la sicura della pistola.
Esco allo scoperto e sparo prima a lui e poi a Byrne.
Thomas guarda i corpi degli uomini dell'IRA.
Poi guarda me, che tengo le pistole ancora fra le mani.
Le rimetto a posto.
<<Vai nel retro>> mi dice.
<<Ma...>>.
<<Per una volta fa quello che ti dico!>> mi urla.
Vado nel retro come mi ha detto.
Resto li ferma per un po'.
Sento il rumore di mobili che si spostano e qualcosa strisciare.
Dopo un po' vedo Thomas uscire.
Appena mi vede mi viene incontro e mi afferra il viso con forza, ma non mi fa male.
<<Perché hai sparato? Ti avevo detto di non farlo>> dice con voce strozzata.
<<Te l'ho detto. Non permetterò che tu muoia>> dissi.
Alle volte i fatti dicono più delle parole stesse.
Il suo abbraccio parla chiaro.
Era preoccupato per me.
Teme che io possa cambiare, dopo questa azione.
Spero che il mio di abbraccio possa fargli capire che non cambierò. Che non mi pento del mio gesto e che lo rifarei altre mille volte se è necessario.

Come FuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora