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Foto di famiglia davanti al "Grace Burgess Institute for Orphaned Children". 
Questa mattina, Polly è venuta da me con un messaggio da parte di Tommy. 
Voleva che lo perdonassi e che fossi presente all'inaugurazione. 
La mie parole sono state le seguenti: vai al diavolo te e tutte le tue puttane.
<<Se non vuoi venire per lui, almeno fallo per me. Per noi>>.
Sono andata solo perché le voglio bene, e non per altro.
Ho dovuto combattere contro i miei demoni interiori per non andare lì, da lui, a dargli fuoco.
<<Benvenuti all'inaugurazione dell'Istituto Grace Burgess per i bambini poveri non assicurati. Vorrei che vi uniste a me nel ringraziare l'uomo che ha reso possibile la fondazione di quest'istituto. Signore e signori, il sign. Thomas Shelby>>.
Tutti si alzano in piedi, incitati da Arthur che grida "Discorso!".
Mi aggiungo anch'io, ma solo per non attirare l'attenzione.
<<Oggi non sono venuto qui per fare un discorso, ma dirò una cosa. Questi bambini ora sono al sicuro. In nostra custodia, saranno al sicuro. Perché veniamo dalle stesse strade fredde da cui provengono loro. E in nostra custodia, non verranno spediti nelle colonie, né separati dalla famiglia, né costretti a lavorare per uomini con esigenze diverse. Cresceranno qui. A casa. Amati. A Birmingham. Perché questa è la nostra città>>.
<<Per ordine dei Peaky Blinders. In piedi!>>, si intromette Arthur. 
Tommy scende dal palco e Polly prende il suo posto.
<<Ora cantiamo "Immortal Invisible">>.
Non ho molta voglia di cantare, così me ne vado in una saletta completamente isolata. 
Solo che non mi aspettavo di ritrovarmi una foto di Grace sotto il naso.
Mi avvicino e la osservo.
<<Anche i cani hanno i loro momenti di gloria>>, dico.
Sento dei passi avvicinarsi.
Mi giro e vedo un prete.
<<Perdona l'intrusione, giovanotto>>.
Me lo ritrovo affianco. 
<<La conosceva?>>, chiede.
<<Giusto un pò>>.
<<Dicono fosse una vera delizia>>.
Una vera troia, vorrà dire.
<<Non credo di avervi mai visto qui in zona. Siete nuovo>>, chiede.
<<No, e non sono affari vostri>>.
Lo conosco da meno di un minuto e già la mia mente grida "serpente".
<<Dalle vostre parole, devo dedurre che la vostra anima sia dilaniata. Ed io sono un servo di Dio. Mi sono sistemato in un ufficio poco distante da qui. Per qualsiasi cosa, venite pure da me>>.
<<Non mi serve aiuto. Né dal suo Dio, né da lei>>, dissi.
<<Per qualsiasi cosa, mi trovi lì. Lo riconoscerà dal crocifisso sulla finestra rossa e arancio>>.
La porta alle nostre spalle si apre.
<<Ah! Sign. Shelby>>.
Abbasso il copricapo sugli occhi e mi dirigo verso l'uscita. Nel farlo, però, mi ritrovo costretta a passargli accanto.
Appena apro la porta mi scontro con Michael.
<<Bella? Credevo non->>.
<<Scusa, devo andare>>, dico.

Pov. Thomas
Entro nel salone e mi avvicino ai miei fratelli. 
Il primo a parlare è John.
<<Ho parlato con Johnny Dogs. Ha trovato dell'argilla pesante. Lo sta rallentando>>.
<<Quanto?>>, chiedo.
<<Due giorni prima che arrivino al muro>>.
<<Digli di scavare un buco per drenare l'argilla>>.
<<Ha chiesto se puoi andare a vedere tu stesso, Tom. Gli ho detto che non saresti andato>>.
<<Scusate?>>, ci interrompe una voce.
Mi giro e mi ritrovo una signora intenta a mangiare una fetta di torta.
<<Sig. Shelby, perdonatemi se le sembrerò brusca, ma è quello che tutti in sala si stanno chiedendo>>.
<<Mi dica>>.
<<Volevamo sapere: dov'è sua moglie?>>.
E' come se il mondo mi fosse crollato addosso.
Ho ricevuto sue notizie solo questa mattina, che mi diceva, tramite Pol, di andare al diavolo.
Il mio umore crolla, e non do la colpa alla signora qui presente. 
Bensì a me stesso.
<<Lei...purtroppo è a casa malata>>.
<<Oh bontà divina! Spero non sia nulla di grave!>>.
<<Ma no, solo una...leggera influenza>>.
<<Allora mi auguro che guarisca presto. Tutti sono ansiosi di conoscerla. Dicono che sia di una bellezza da mozzare il fiato>>.
Si, eccome se lo è.
Mia moglie è bella in tutto e in ogni momento della giornata.
Quando legge, quando canta, quando indossa la camicia da notte. Era bella persino quando indossava gli abiti da uomo...
<<Vogliate scusarmi. Per qualsiasi cosa, chiedete alla mia segretaria>>.
Sono un vero idiota.
Mi avvicino a mia sorella.
<<Ada, hai visto un giovanotto con un completo grigio?>>, le chiedo.
<<Tommy...qui quasi tutti indossano un completo grigio. Sii più specifico>>.
<<Bassino, tipo 1.61. Capelli scuri e mossi. E indossava un berretto nero>>.
<<Non ho visto nessuno. Provo a chiedere in giro>>.
Ada si allontana. 
L'ansia comincia a farsi sentire.
Vicino al tavolo degli alcolici, vedo Michael.
<<Michael!>>, lo chiamo.
Si gira con un bicchiere di rum in mano.
<<Sembri agitato. Fatti un drink>>.
<<Non è il momento, Michael. Prima di entrare nella sala, hai incrociato il cammino con un ragazzo. L'hai visto in giro?>>.
<<Un ragazzo? Adesso vai dietro ai ragazzi, Tommy?>>.
Non sa quello che dice, è ubriaco fradicio.
<<Senti, lo hai visto o no?>>, chiedo ancora.
<<Tu non la meriti>>, disse all'improvviso.
<<Come prego?>>.
<<Lei è una ragazza meravigliosa, e tu sei un pezzo di merda>>.
<<Non sai quello che dici. Senti, parliamone fuori>>.
<<Si, Thomas Shelby. Parliamone fuori>>.
Afferro Michael per il gomito e lo trascino fuori dal salone, in una stanza un po' appartata.
<<Spiegami che ti prende>>.
<<Succede che Bella me la prendo io>>.
Mi avvicino a lui e lo afferro per il colletto.
<<Che cosa hai detto?!>>, gli urlo in faccia.
<<Me la prendo io! Lei è troppo per te! Merita di meglio. Merita me>>.
<<Michael ti giuro che se non chiudi quella bocca io ti->>
<<Dovevi vederla. E' corsa da me fra le lacrime. Poteva andare ovunque, ma ha scelto me. Tu non sai...quanto mi faccia impazzire. Il suo profumo, le sue labbra. Scommetto...che sanno di fragole>>.
Gli tiro un pugno sulla mascella. Mentre è ancora a terra, gli tiro un altro pungo, questa volta sul naso. 
Poi sullo zigomo.
<<Tutto qui?>>, chiede.
Un calcio sulle costole.
<<Tutto qui?>>.
Un pugno nell'occhio.
<<E' tutto qui?>>.
Prendo la pistola e gliela punto sulla fronte.
<<Coraggio. Premi il grilletto. Fallo!>>.
Ho una voglia pazzesca di piantargli una pallottola in fronte, ma non posso farlo.
Se lo facessi, mi farei odiare da tutti.
Compreso da lei.
E anche se mi odia già, non ho alcuna intenzione di far aumentare questo sentimento.
Non voglio vedere lacrime solcare quel bel faccino.


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