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Dolore.
Rabbia.
Tradimento.
Sono giorni che quella sgualdrina di Grace è morta.
Giorni che Thomas piange sulla sua tomba.
Nei suoi pensieri c'è solo lei, ed io sono passata in secondo piano.
Non mi piace essere ignorata.
Dovrebbe avere occhi solo per me, che sono sua moglie, e non per lei.
Mi sento incredibilmente sola.
Mi mancano i suoi baci.
Le sue attenzioni.
Mi mancano quei momenti in cui mi prendeva da parte e mi sussurrava all'orecchio "ti amo".
Temo che questo matrimonio sia stato un errore.
Questa mattina ho provato ad avere un dialogo con lui, ma Tommy mi ha liquidata con un, <<Adesso non posso. Devo andare a caccia>>.
Ho provato ad afferrargli una manica, ma l'unica cosa che ho ottenuto da lui è stato un, <<Lasciami in pace, cazzo!>>.
Non mi sono mai sentita così umiliata in tutta la mia vita.
Forse davvero questo matrimonio è stato un errore.
Ho lasciato una busta sulla scrivania nel suo ufficio.
Non ho scritto molto.
Solo otto semplici parole.
"Il matrimonio è un funerale con la torta".
Il nostro matrimonio, sebbene sia durato poco, è finito.
Anzi, non lo abbiamo neanche consumato. 
E questo mi spezza il cuore.
Andare da Polly è escluso, perché sarebbe il primo posto dove andrebbe a cercare.
Se, mi cercherà.
Conosco una sola persona che sarebbe disposto ad ospitarmi e a tenere la bocca chiusa.
E' andato a vivere per conto suo da poco, la casa è piccola ma accogliente.
Busso e lui mi apre con un sorriso smagliante.
<<Bella>>.
<<Ciao, Michael. Posso entrare?>>. 
Il giovane Gray mi fa spazio ed entro.
Come dicevo prima, è piccola ma accogliente.
Ci sediamo sul divanetto e gli spiego l'attuale situazione.
<<Nessun problema, puoi stare qui tutto il tempo che vuoi. E, tranquilla, non ne farò parola a Tommy>>.
Lo abbraccio calorosamente. 
E' il fratello che ho sempre voluto avere.
Michael ricambia l'abbraccio, poggiando il mento sulla mia testa.
Ci stacchiamo.
<<Dammi i tuoi vestiti>>.
Michael mi guarda sbarrando gli occhi.
<<Cosa...?>>, chiede con voce tremante.
<<Mi devo pur travestire. Non voglio che Tommy mi riconosca quando sono in giro>>.
Tira un sospiro di sollievo.
Va dritto verso la sua camera e ritorna con qualche camicia bianca e pantaloni scuri con le bretelle.
L'occhio mi casca sullo specchio sopra il camino.
<<Hai delle forbici?>>, chiedo.
<<Non vorrai tagliare i vestiti, vero?>>, chiede.
<<No. Non i vestiti almeno>>.
Insicuro, mi passa le forbici.
Mi avvicino al camino e mi taglio una cioccia di capelli.
<<Sei pazza!?>>, mi chiede urlando.
<<Invece di fare il bambino, tagliami i capelli di dietro>>.
Appena afferra le forbici, vedo che la mano gli trema.
<<Devi tagliarmi i capelli Michael, mica uccidere qualcuno>>.
<<E se per sbaglio ti ferissi?>>.
<<Non lo farai>>, alzo gli occhi al cielo.
Piano piano inizia a tagliare e, devo ammetterlo, ha fatto un buon lavoro.
<<Dovevi fare il barbiere, non il contabile>>.
Michael alza gli occhi al cielo ed esce di casa.
Dopo un po' esco anche io. 
In lontananza intravedo Polly.
Difficile non notarla con quel cappotto di pelliccia bianco.
Non sembra in sé, perciò la seguo fino agli uffici delle scommesse.
Vado sul retro e mi affaccio alla finestra per origliare.
Mi casca l'occhio su Lizzie, che se ne sta piegata sulla scrivania con la faccia da funerale.
<<A dire la verità ogni tanto vado a letto con Tommy, va bene? Perché ogni tanto gli va. Quando gli viene voglia. Ma non dormiamo. E' difficile, piegati su una scrivania. Soddisfatte?>>, chiede alle presenti.
<No. Non sono soddisfatta>>, prende parola Polly.
<<Tu ci hai appena confessato che Tommy, mio nipote, tradisce sua moglie Bella, con te. So che tu lo ami, Lizzie, ma tutto questo è sbagliato>>.
<<Cosa vuoi che faccia, Pol? Che gli dica di smettere? Io sono solo una donna! Lui è l'uomo ed è lui a decidere>>.
Sospettavo un tradimento.
Ma Lizzie? 
Questo è davvero troppo da sopportare.
La porta si apre, rivelando una raggiante Linda. 
Le altre non la sopportano e, un po', neanch'io.
Dice di portare un messaggio da parte di Jessie Eden.
Una donna che ha convinto alcune operaie a scioperare e a marciare sul Bull Ring.
Trovo l'idea dello sciopero molto allettante.
<<Fanculo, io vado>>, dice Esme.
<<Qualcuno chiami Bella e le dica di raggiungerci>>.
Decido di entrare dalla finestra.
Fanculo tutto.
Fanculo il piano iniziale.
Che mi venga a cercare quello stronzo figlio di puttana.
Il matrimonio mi ha resa vulnerabile, debole e dipendente da un uomo che ovviamente non mi ama.
<<Non c'è bisogno. Sono qui>>.
Tutte mi guardano dalla testa ai piedi.
Linda si fa il segno della croce.
Esagerata.
<<Bella? Ma come ti sei conciata?>>, chiede quest'ultima.
<<Ritornano a galla vecchie abitudini?>>, chiede Pol.
<<Qualcosa del genere. Ho sentito tutto dalla finestra. E con tutto...>>, poso lo sguardo su Lizzie. <<...intendo tutto>>.
Mi avvicino di un passo e sorrido.
<<Andiamo al Bull Ring. Facciamo vedere a quegli stronzi chi comanda qui>>.




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