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Il giorno dopo mi ritrovo Thomas e Arthur Shelby ad aspettarmi davanti al bancone.
Polly mi aveva detto che avrebbero voluto parlare con me.
Mi metto davanti a loro appoggiandomi al bancone.
<<Zia Polly ci ha detto che hai accettato la nostra offerta>> comincia Arthur.
<<Infatti>> rispondo.
Arthur sorride e mi da una forte pacca sulla spalla.
<<Benvenuto fra i Peaky Blinders! Festeggiamo!>>.
Apre la saletta e mi ritrovo tutti i membri dei Peaky Blinders con delle bottiglie di whisky in mano.
Ne afferro una e prendo un lungo sorso.
Non sono abituata a bere, ma questo non deve saperlo nessuno.
<<Harry! Suonaci qualcosa!>>.
Harry esegue l'ordine e si mette a suonare il piano.
Tutta la notte la passiamo a festeggiare e a ubriacarci. O meglio, loro si ubriacano, io ho deciso di rimanere sobria.
Mi risveglio sul divanetto della saletta con una giacca blu a farmi da coperta.
La giacca emana un forte odore di dopobarba e sigarette. Riconoscerei da chilometri questo odore.
Ma perché una persona tanto spietata come lui, farebbe una cosa così carina per qualcuno?
Un forte boato mi fa cadere dal divano per lo spavento. Esco fuori di corsa e mi ritrovo il signor Shelby che cerca di tranquillizzare un cavallo.
Impresa non riuscita. Il cavallo corre via, terrorizzato, verso di me.
<<Jesper, attento!>>
Non mi sposto.
Il cavallo, ora, è davanti a me e nitrisce dalla paura.
Porto le mani davanti a lui e gli afferro le redini con decisione e gli parlo.
<<Shhh. Shhhhh. Buono. Sta tranquillo!>>.
Poggio la fronte sulla sua e lo guardo fisso negli occhi.
<<Occhi su di me>>.
Piano piano riesce a calmarsi.
<<Ecco. Così. Da bravo. Shh. Non è nulla. È tutto finito. Era solo rumore. Ti ci farai l'abitudine>>.
Appena il cavallo si calma, passo le redini al signor Shelby che, nel frattempo, si è avvicinato ed ha assistito alla scena incuriosito.
<<Te la cavi bene con i cavalli. Dove hai imparato?>>.
<<Gli occhi sono lo specchio dell'anima, signor Shelby. Quello che ho fatto è stato guardarlo negli occhi e parlargli. E comunque, a casa avevamo una piccola fattoria. Mi prendevo cura degli animali. Compresi i cavalli>>.
Mi fissa attentamente.
<<Sembri uno di quei piccoli lord che arrivano da lontano...per vedere le corse>>.
<<È una cosa brutta?>> domando.
Non mi risponde. Sale in groppa al cavallo, pronto ad andarsene.
<<Hai qualche vestito decente?>> mi chiede.
<<Non lo so. Perché?>>.
Prende qualcosa della tasca interna della giacca e me lo allunga.
Sono dei soldi.
<<Non li posso accettare>>.
<<Usali per comprarti un completo nuovo>>.
<<Non ne ho bisogno. Ho messo da parte dei soldi. Userò quelli>>.
Il signor Shelby va via col cavallo, senza ascoltare le mie parole.
Non avrei usato i suoi soldi.

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