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La mattina dopo sono passata a trovare Polly.
Devo raccontarle degli eventi dalla sera prima.
Apro la porta di casa Shelby il più piano possibile.
Mi è sempre stato detto di fare come se fossi a casa mia.
Vedo Polly davanti l'ingresso del soggiorno con ancora la camicia da notte, segno che che si è appena alzata.
<<Signore, fa che questo giorno passi in fretta. Che nessuno si faccia male e se succede, che non siano gli Shelby. Veglia su John, perché tante persone dipendono da lui. Veglia su Arthur, perché quello rischia di fare del male agli altri e a sé stesso. Veglia su Thomas, perché sappiamo com'è fatto ma fa quello che deve per noi...credo. Veglia su Bella, perché quella ragazza merita il mondo e fai in modo che non si cacci nei guai. Amen>>.
Si gira e rimane sorpresa nel vedermi.
<<Jasper! Thomas!>>.
Mi giro e vedo Thomas al mio fianco.
Sta guardando Polly con la mani infilate nelle tasche dei pantaloni e non apre bocca.
Non riesco a capirlo in questo momento. È arrabbiato? È indifferente?
<<Pregavo ogni giorno, quando voi eravate in guerra. Speravo di non doverlo più fare>>.
<<Oggi sarà l'ultima volta, Polly. Riunione di famiglia. Alle dieci e mezza>>.
Thomas esce, lasciando me e Polly da sole.
Mi guarda come se volesse in qualche modo chiudermi scusa.
<<Non preoccuparti. Sa tutto>>.
<<Glielo hai detto, alla fine>>.
<<Veramente lo ha scoperto da solo>>.
<<Almeno non ti ha uccisa>>.
<<È ancora un segreto. Non voglio che gli altri lo sappiano. Oggi è andata bene perché Thomas lo sapeva, ma gli altri non lo devono scoprire>>.
<<Scoprire, cosa?>> chiede una voce alle mie spalle.
John è attaccato allo stipite della porta con uno stecchino in bocca.
Non voglio che altri sappiano.
<<Ecco...credo di aver fatto un casino>>.
John mi dice di continuare.
<<Credo di aver messo incinta una>>. È la prima cosa che mi è passata per la testa.
<<Cavoli! Ci vai giù pesante, eh, Jasper?>> ride.
<<Si tratta comunque di una prostituta. Non è detto che sia suo>> interviene Polly reggendomi il gioco.
<<È meglio che vada. Avete una riunione fra poco>>.
Saluto John e Polly ed esco da quella casa.
Mi fermo a metà tragitto.
Thomas mi sembrava serio.
Sinceramente è successo qualcosa.
La curiosità ha la meglio.
Mi arrampico su una finestra aperta ed entro in casa senza farmi vedere dagli Shelby e ascolto quello che dicono.
<<Va bene. Siete tutti qui oggi, perché questo è il giorno in cui rimpiazzeremo Billy Kimber. Questo è il giorno in cui diverremo rispettabili. Ma prima dobbiamo fare il lavoro sporco. Sapevamo tutti che questo giorno stava per arrivare. Ma non avevo detto a nessuno quando andremo alle corse a Worchester. La pista apre all'una. Saremo lì per le due. Kimber crede che andremo lì per aiutarlo a combattere i fratelli Lee. Ma grazie agli sforzi del nostro John, è la sua nuova adorabile moglie Esme...>>.
"Adorabile?"
<<I Lee ora sono nostri alleati. Ho interrotto quegli sforzi, stamattina, ma posso assicurarvelo, John sta facendo un grande sacrificio in nome della pace>>.
<<Si. Va bene>> disse John.
<<Quindi siamo noi e i Lee contro gli uomini di Kimber. Li ammazziamo, ma lasciamo stare gli allibratori. Mi aspetto una rapida vittoria, che invierà un segnale fino a Londra, ovvero che intendiamo legittimare le attività che procedono pacificamente>>.
<<E Kimber?>> chiede John.
<<Me ne occuperò io. Altre domande?>>.
<<Qualcuno ha da obiettare, se porto un nuovo venuto all'incontro?>>.
"Mi hanno scoperta? È impossibile! Mi sono nascosta bene!"
Sento la porta aprirsi.
<<Voglio presentarvi il membro più giovane del clan dei Shelby>>.
Tutti applaudono.
<<Bentornata a casa, Ada>>.
<<Lo abbiamo chiamato Karl. In onore di Karl Marx>>.
Dubito che dopo questa diranno qualcosa di interessante.
Me ne ritorno al pub dove, dietro al bancone, trovo una donna servire alcolici.
Vedo che non ci hanno messo molto a rimpiazzarmi.
<<Cosa vi porto?>>.
<<Vodka con ghiaccio>> dico.
La osservo.
È carina.
Forse anche troppo.
<<Sei nuova?>> le chiedo.
<<Si. Mi hanno assunta di recente>>.
Rispondo con un "mh".
Harry esce dalla stanza sul retro.
<<Oh! Jasper! Bene arrivato!>>.
<<Ciao, Harry>> saluto.
<<Vedo che hai conosciuto Grace. Grace, lui è Jasper. Lavorava come barista prima di te>>.
<<Molto piacere>> mi allunga la mano, che ignoro.
Dalla porta entrano gli Shelby.
Thomas, appena mi vede, si siede accanto a me e ordina del whisky irlandese.
<<Com'è andata la riunione?>> gli chiedo.
<<Nella norma>> dice.
<<Vi siete detti qualcosa di interessante?>> continuo a chiedere.
<<No>>.
<<No? Neanche che state programmando di uccidere Billy Kimber?>>.
Prende un lungo sorso dal suo bicchiere, come me.
Mi afferra per il polso e mi trascina fuori dal Garrison, in un vicolo freddo e lontano da occhi indiscreti.
<<Perché ti sei messa ad origliare?>>.
<<Perché? Non avrei dovuto?>> chiedo.
<<No. Era una riunione di famiglia>>.
<<Però erano presenti anche il resto dei Peaky Blinders>>.
<<Si! Perché sono membri della famiglia! Ecco sono i Peaky Blinders! Famiglia! Tu li hai voluti lasciare, quindi non avevi alcun diritto di origliare!>>.
Questo vuol dire che non faccio parte della famiglia.
Annuisco.
<<Ho capito>>.
Mi afferra le guance, stringendole con forza.
<<Solo perché non ti ho uccisa, non vuol dire che non ne abbia intenzione>>.
<<Toglimi. Le mani. Di dosso>>.
Non molla la presa.
Gli afferro il polso e glielo giro dietro la schiena. Gli schiaccio la faccia contro la parete del vicolo.
<<Solo perché ti ho salvato il culo due sere fa, non vuol dire che ti salverò nuovamente la vita!>> rigiro la frittata.
Mollo la presa e me ne ritorno al Garrison.
Appena entro vedo Grace che continua a fissarmi. Appena entra Thomas Shelby, i suoi occhi cominciano a dilatarsi.
Non mi piace quella donna.
In tutti i sensi.
<<Signore Shelby! Il vostro polso!>>.
<<Non è nulla>>.
Grace gli afferra il polso e lo tampona con un po' di ghiaccio.
Ok.
Non è che non mi piace.
La odio.
La odio a morte.

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