Il viaggio in treno è durato più a lungo di quanto mi aspettassi.
Birmingham non era esattamente una meraviglia di città. Il cielo era grigio per colpa delle fabbriche. Nell'aria c'era puzza di zolfo e di piscio.
<<Meglio di niente>> mi dico.
Se dovevo vivere qui, dovevo prima cercarmi un lavoro e una sistemazione per la notte.
L'unico lavoro che mi veniva in mente era quello della ristorazione.
Peccato che non mi avessero assunta.
È passato mezza giornata ed io non ho ancora trovato lavoro.
Mi ritrovo in mezzo alla strada stanca morta e affamata.
Già che c'ero potevo rubare qualcosa dalla credenza.
Ma, quando meno te lo aspetti, ecco che ti arriva un segnale dall'alto.
Delle vetrate con su scritto "Garrison Pub" e attaccato ad esse c'era un foglio con su scritto "cercasi personale".
È stato come un richiamo.
Il destino voleva dirmi qualcosa ed io non potevo starmene ferma con le mani in mano.
Entro e mi ritrovo in un ambiente rustico ed un uomo intento a spazzare il pavimento.
<<Siamo chiusi>> disse.
<<Buongiorno, sono qui per fare il colloquio>>.
L'uomo si gira verso di me.
Mi squadra dalla testa ai piedi.
<<Io non assumo ragazzini>>.
<<Le posso assicurare, signore, che me la cavo bene in questo settore. Sono anni che faccio questo mestiere>>.
In parte era vero. A casa ero la barista personale di Madame e delle sue compagnie notturne.
<<Buon per te. Ma, come ho già detto, io non assumo ragazzini>>.
<<Con il termine "ragazzini" spero si riferisca a dei minorenni. Perché io non lo sono. Non sembra ma ho ventidue anni ed è da quando ne avevo nove che lavoro in questo settore>>.
<<A nove anni facevi il barista?>>.
<<Barista, cameriere, cuoco. Lavoravo per una vecchia megera in una vecchia villetta>>.
<<Notevole. Ma la risposta è sempre no>>.
<<Facciamo così. Mi metta alla prova. Se stasera non le farò guadagnare più del dovuto, può tranquillamente mandarmi via a calci. In caso contrario, mi dovrà assumere senza obiettare>>.
Ci pensa un po' su, ma alla fine accetta. Si presenta col nome di Harry.
Quando mi chiede il nome vado subito nel pallone. Mi viene il mente subito il nome di mio padre: Jasper.
Jasper Young.
Sarà questo il mio nome oggi e, forse, per il resto della vita.
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Come Fuoco
FanfictionHa perso sua madre. Ha perso suo padre. Ha perso la sua fortuna e la sua casa. Isabella Young, detta Bella, è stata trattata dalla sua matrigna e dalla sua sorellastra come una serva. A ventidue anni le verrà data una notizia sconvolgente. Una notiz...