Come Fuoco (Stagione 4 Ep 1)

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Arthur.
John.
Michael.
Polly.
Il capo della polizia di Birmingham ha emesso un mandato di arresto per voi. Ho stretto un accordo con persone più potenti persino dei nostri nemici.
Fidatevi di me.

UN ANNO DOPO

Questa casa non è la stessa senza Tommy. Da quando ha minacciato il Re per evitare l'impiccagione agli altri, lo vedo poco a casa.
Mi manca da morire.
Così ho deciso di fargli una sorpresa e di andarlo a trovare.
Vederlo lì, seduto che fuma la solita sigaretta, mi manda su di giri.
Per non parlare degli occhiali.
Gli danno quel tocco da intellettuale e sexy.
Mi avvicino piano alle sue spalle, gli levo gli occhiali e gli copro gli occhi.
<<Ok. Chi è?>>, chiede.
<<Indovina>>.
<<Mmm, vediamo un po'. È per caso una donna bellissima, dal fisico da urlo e una bocca che sa di ciliege?>>.
Gli giro il volto e lo bacio.
Faccio il giro del tavolo e mi siedo accanto a lui.
<<Come mai qui, tesoro?>>, mi chiede.
<<Non riuscivo ad aspettare fino a domani. Così sono venuta di persona>>.
<<Ti mancavo troppo, vero?>>.
<<E io? Ti sono mancata?>>.
<<Follemente>>.
Mi afferra la mano e me la bacia.
Il cameriere si avvicina.
Tommy ordina del whiskey, mentre io un vodka lemon.
Portato le nostre ordinazioni, Tommy infila la mano sotto il tavolo e me la poggia sulla coscia.
Piano piano va a salire.
<<Tommy, che fai?>>, chiedo con le gote arrossate.
<<Non posso?>>, chiede.
<<Almeno aspetta che torniamo a casa>>.
Fa come dice.
Toglie la mano e prende un sorso del suo whisky.
<<Sono arrivate delle lettere di Natale da John, Arthur, Ada, Michael e Polly. E un invito per Capodanno a casa di John>>.
<<Una festa nella grande casa di John, buon per lui>>.
<<Ada verrà da Boston per l'occasione>>.
<<Lo so. Sono stato io a concedere una pausa dal lavoro>>.
<<Perché non ci andiamo? Portiamo un pensierino. Gli facciamo una sorpresa. Andiamo. Sono i tuoi fratelli, Tommy. È passato un anno, ormai>>.
<<Stavo pensando di regalarti un cavallo. Un purosangue>>, cerca di evitare il discorso.
<<Non puoi passare un altro anno da solo. Non voglio vederti solo>>.
<<Ma io non sono solo. Ho te>>.
<<Sai che non basto. Hai bisogno della tua famiglia>>.
Questa volta mi ignora.
Entrambi ci alziamo e andiamo nel suo ufficio.
Dentro vedo Michael seduto su una sedia.
Appena sente la porta aprirsi, si alza.
Prima di parlare con Tommy, mi lancia un'occhiata.
Evito il suo sguardo.
<<Non era necessario che venissi alla Vigilia di Natale. Me ne sarei occupato da solo>>.
<<Si, come ti sei occupato della fabbrica di pressaggio>>, rispose mio marito.
<<Si tratta dello stesso problema. Lo stesso rappresentante sindacale del cazzo. Il rappresentante sindacale dei calderai si è impelagato in qualcosa che si sarebbe potuto risolvere con un drink e una mazzetta>>.
<<Si tratta del compartimento di taglio?>>.
<<E qui tutte le addette sono donne. Crede siano sottopagate>>.
<<Bhe, digli che non ci sono uomini a farlo, quindi non c'è un metro di paragone>>.
<<È una donna>>.
<<Chi?>>.
<<La sindacalista che crea problemi>>.
<<Oh, cazzo>>.
<<Si chiama Jessie Eden. L'hai già sentita?>>.
<<Si>>.
<<Devo essere presente?>>.
<<No>>.
Michael sta per uscire, ma lo fermo.
<<Torna qui>>.
Richiude la porta dietro di sé.
Tiro fuori due boccette dalla borsetta e le poggio sul tavolo.
<<Ok, ogni tanto mi faccio una sniffata, e allora?>>.
<<Come sta Polly?>>, chiedo.
<<Sono passata davanti casa sua, la grondaia penzolava>>.
<<Senti, la cocaina mi tiene sveglio. Sono stati giorni molto lunghi e, quando mi addormento, sogno quello che è successo>>.
Che cosa sogni di preciso, Michael?
Il ricordo degli omicidi?
Oppure quando ho rifiutato il tuo amore?
<<Prima però, parliamo di Polly. Della tua dipendenza da cocaina ne riparliamo più tardi>>.
<<Da quando è stata assolta prende delle pillole che il dottore le dava quando era in prigione. Dice che, quando aveva il cappio al collo, ha visto degli spiriti. Fa delle sedute spiritiche, ma la gente entra in casa solo per derubarla>>.
<<Cazzo. È peggio di quanto mi aspettassi>>.
<<Ascoltami, Michael>>, si intromette Tommy.
<<Gli spiriti che vede...sono reali. Credici. Credici insieme a lei. E, alla fine, puoi togliere il ricordo del cappio dal suo collo, come un cavallo che è stato soffocato. Tienila lontana dal whisky, butta via tutte le pillole e smettila di darle la cazzo di cocaina>>.
<<Cazzo, suona come un consiglio di famiglia. Vuoi tornare?>>.
<<Non ho niente da cui tornare>>.
<<La verità è che sono tutti fottuti. O quasi>>.
<<Già>>.
Tommy si va a sedere dietro la sua scrivania.
<<Scopri qualcosa su quella Jessie Eden. Non permettere a tua madre di tenere contanti in casa. E niente cocaina. E non dico solo in ufficio, ma anche in generale. Ti stai rovinando la vita. Adesso basta>>.
Michael si riprende le boccette e se ne va.
Mi avvicino a Tommy, mettendogli le mani sulle spalle.
È teso.
<<Quel ragazzo mi creerà problemi, me lo sento>>.
<<Già. Sai, prima sembravi un papà intento a sgridare il proprio figlio>>, dissi.
<<Non dire sciocchezze. L'ho detto solo perché sono preoccupato per Pol>>.
<<Sarà. Sai, questo mi ha fatto pensare a una cosa>>.
<<Che cosa?>>.
<<Che ne dici di...ehm...espanderci?>>.
Tommy si gira completamente verso di me.
<<Vuoi dire...avere un bambino? Aspetta. Non sarai mica incinta, vero?>>.
<<No, non lo sono. È solo che...non lo so. Non ti piacerebbe vedere un piccolo esserino che gironzola per casa e sentire le sue risate fra le pareti?>>.
Si alza e mi cinge i fianchi.
<<Per quanto mi riguarda, la nostra vita adesso è perfetta>>.
<<Quindi...non vuoi avere figli?>>, chiedo.
<<Non ho detto questo. È solo che credo sia troppo presto e poi non credo che sarei un buon padre>>.
<<Secondo me, invece, saresti un ottimo padre>>.
<<Ti ricordi com'era il mio? Un grandissimo pezzo di merda>>.
<<Confermo che lo fosse, ma non è detto che tu sarai come lui. I figli da grandi diventeranno l'esatto opposto dei genitori, perché non vogliono commettere gli stessi errori>>.
Lui mi bacia la fronte e mi accarezza le spalle.
<<Sei sicura di non essere incinta?>>.
<<Ancora? Non lo sono>>, mi metto a ridere coinvolgendo anche lui.

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