"Christian, ma pensi di riuscirci?"
"Se stai fermo, sì."
"Chrì ma mi fa male tutto in questa posizione."
"Aggrappati da qualche parte e stringi i denti."
"Christian, comincio a sentirmi ridicolo."
"Ma tu ti lamenti sempre? Non so, mettiti a quattro zampe se ti senti più a tuo agio."
"Nei tuoi sogni, sempre" sbuffa Mattia, rimettendosi composto e guardando il suo coinquilino con aria scocciata. "È mezz'ora che disegni, basta, fammi vedere questo ritratto."
"Non sei bravo come le ragazze francesi che ho dipinto a Parigi" sbuffa Christian, girando il blocco da disegno nella sua direzione per mostrargli quello che ha disegnato fino ad ora. Ed è...
"Un disastro" sbotta Mattia, guardandolo con gli occhi spalancati. "Christian, mi hai fatto stare fermo mezz'ora dicendomi che eri un artista e questo è tutto ciò che hai fatto? Hai disegnato un omino con le rette al posto delle braccia e delle gambe, nemmeno all'asilo disegnavo così!"
Christian scoppia a ridere, lanciando un'altra occhiata al ritratto che è così tremendo che definirlo ritratto è una bestemmia. "Però mi sono divertito" gli dice, posando il blocco e la matita sul tavolino e poggiandosi allo schienale della sedia.
"Io no."
"E non lo so, Mattia, proponi qualcosa" mormora Christian, lasciandosi scappare uno sbadiglio. È sabato sera e loro stanno qui a non fare niente mentre in casa si stanno sicuramente divertendo.
"Mi mancano i ragazzi" mormora Mattia, accoccolandosi su se stesso sul divano.
"Christian, in confessionale" lo chiama Raimondo all'improvviso.
"Senti, principino, io sono più di compagnia di tutto il gruppo di là messo assieme" gli risponde Christian, mentre si alza per fare come gli è stato chiesto.
Mattia sorride scuotendo la testa e rimane da solo fuori all'aperto mentre aspetta che Christian ritorni.
È strano metterla in questi termini, nei giorni scorsi quando lo chiamavano in confessionale era quasi una liberazione, mentre adesso si ritrova sempre ad aspettarlo.
Ad aspettare che torni per litigarci, stuzzicarlo, prenderlo in giro e ridere del suo essere tanto permaloso, sta scoprendo un Christian diverso da quando sono qui nel tugurio, un Christian che non ha ancora capito fino in fondo ma che reputa piuttosto piacevole.
Christian resta in confessionale per ben dieci minuti, poi alla fine esce fuori e richiama subito la sua attenzione. "Mattia, ci hanno portato del cibo!" esclama contento, al che Mattia subito scatta in piedi e fa per raggiungerlo dentro, ma Christian esce lui fuori con questo piccolo carrellino zeppo di roba. "Ha detto che stiamo facendo i bravi e che anche noi di qua ci siamo meritati i festeggiamenti del sabato sera. Però abbiamo solo una bottiglia di vino."
"Dai, almeno questo, ne avevamo tre in venti" esulta Mattia, avvicinandosi al tavolo e sbirciando i piatti. "Di nuovo il sushi?"
"Che ti aspettavi?"
"Una pizza" borbotta Mattia, mettendo su il broncio. "Basta con sto pesce crudo."
"Abbiamo gli ingredienti, magari la pizza la facciamo noi domani" propone Christian con una scrollata di spalle, cominciando ad apparecchiare il tavolo con le posate e i bicchieri che gli hanno dato loro. Mattia lo aiuta, posando i calici sul tavolino e cominciando già a stappare la bottiglia di vino.
"Mi sa che se ce la scoliamo tutta qua finisce male, eh" gli fa notare Mattia, dopo aver dato un'occhiata veloce alla gradazione piuttosto alta che c'è segnata vicino all'etichetta.

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REC
FanfictionMattia è un giovane tik toker famoso dai tempi della pandemia e, con il suo fidanzato Danilo, ha un esercito che non è certamente felice all'idea di vederli separati per un po'. Christian invece è un ragazzo normale che lavora nella scuola di danza...