Epilogo

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La stazione Termini di Roma non è assolutamente come Mattia la ricordava, no, non con un branco di ragazzine che cominciano a correre dietro a lui e Christian quando li vedono passare.

È praticamente da stanotte che stanno facendo foto con i fans ma adesso proprio non possono, sono in un ritardo tremendo ed è già tanto se riescono a prendere il treno in tempo.

Così corrono, tutti incappucciati nei loro giubbotti e cappelli mentre cercano di raggiungere il loro treno ed eccolo, ci sono, non è ancora partito, mostrano i biglietti al controllore all'entrata e poi salgono su, raggiungono la prima classe e si lasciano cadere sulle poltrone del vagone.

"Non ci credo. Non ci credo che ce l'abbiamo fatta" sospira Mattia, mentre si tolgono sciarpe, cappelli e soprabiti. Improvvisamente non sembra nemmeno più dicembre.

Hanno scelto di non partire insieme ai genitori di Mattia questa mattina perché ovviamente abbiamo tante cose da fare, e pur avendo comprato dei biglietti del treno per il pomeriggio, hanno rischiato davvero di perderlo.

"Saremo a Bari per le nove, Matti. Non abbiamo perso il treno, ti rendi conto?" gli chiede Christian, sconvolto, e intanto il treno parte già come a sottolineare che lo hanno preso veramente per un soffio. Oramai nemmeno ci sperava più. Le interviste al vincitore del Grande Fratello sono state così tante che sono stati intrappolati nei studi televisivi per ore stamattina.

"Tre ore di treno senza rotture, non ci credo" sospira Mattia, poggiando la testa contro il sedile. Per carità, ha vinto, è veramente grato di questa cosa, ma sono state delle ore particolarmente stressanti.

Christian al suo fianco sorride, sporgendosi e lasciandogli un piccolo bacio sul collo.

"Oh, il mio vincitore ha bisogno di rilassarsi..." sussurra Christian, dandogli qualche altro bacio fino a sfiorare le sue labbra.

"Christian, non ci pensare neanche per scherzo. Siamo in un treno."

"E siamo da soli" gli fa notare Christian: stranamente sono gli unici ad essere in prima classe.

Mattia sembra riscuotersi a queste parole: sono soli.

Quanto poco ci è abituato a sentirsele dire?

Dopo tre mesi passati rinchiusi in una casa, a viversi tra quelle mura, quasi non gli sembra vero. Si gira leggermente verso di lui, stendendo le gambe sulle sue cosce e facendosi più vicino a lui.

"Hai ragione, avevo quasi dimenticato questo piccolo particolare."

Christian alza gli occhi al cielo, mentre comincia a lasciargli carezze sulle gambe. "Dai, andiamo. Che cosa vuoi sapere? Giuro che ho la fedina penale pulita, può darsi che a tre anni io abbia rubato delle caramelle in un negozio ma non mi hanno mai arrestato."

"Scemo" lo rimprovera Mattia, dandogli una gomitata. "Volevo solo chiederti come vanno le cose. Com'è stato il ritorno a casa. E... uhm... come..."

"Se Danilo ha combinato qualcos'altro" finisce la frase Christian, guardandolo con aria furba. "Stai tranquillo, è andata abbastanza bene. Cioè, quando sono uscito ho scoperto che lui stava continuando a parlare di te, ma le persone non si stanno facendo minimamente influenzare da quello che dice. Mi sembra palese considerato che hai vinto il programma."

"Spero solo che non torni ad infastidirci."

Christian alza gli occhi al cielo, lasciandosi scappare una piccola risata. "Non tornerà, te lo assicuro. Adesso... chiudi gli occhi e rilassati, va bene?" gli chiede, mentre ricomincia a lasciargli piccoli baci lungo la curva del suo collo. Mattia piega appena la testa, cercando di respingerlo ma allo stesso tempo non trovando proprio le forze per poterlo fare.

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