REC

Giorno 44

Il giorno dopo, Christian è semplicemente intrattabile.

Finisce per discutere con chiunque gli capiti a tiro e il pomeriggio, quando si ritrovano tutti radunati in cortiletto a chiacchierare, risponde male anche ad Alessio che non gli ha fatto nulla.

Proprio per questa ragione Mattia va in difesa del suo migliore amico e cerca di calmarlo, ma questo non fa altro che sortire l'effetto contrario, perché Alessio non vuole che calmi lui, vuole che dica piuttosto a Christian di darsi una calmata. Ma piuttosto che esprimere questo suo pensiero ad alta voce, decide di andarsene.

A quel punto Mattia lo segue, va in camera e lo trova vicino al suo letto, mentre è intento a togliersi il microfono e a sistemarlo sulla mensolina accanto allo schienale.

"Ale, disturbo?" gli chiede, avvicinandosi cautamente a lui.

Alessio accenna un sorriso e lo guarda come per fargli capire: non è con te che sono arrabbiato, ma per te. "Tu non disturbi mai" gli dice, mentre si siede sul letto.

"Bene" sussurra Mattia, togliendosi il microfono e poggiandolo vicino al suo. "Allora posso stendermi vicino a te? Come facevamo sempre la prima settimana, quando dormivamo insieme e mi abbracciavi - "

"Matti" lo interrompe dolcemente Alessio. "Vieni qui."

Mattia si lascia andare ad un respiro di sollievo, prima di infilarsi nel letto insieme ad Alessio e abbracciarlo sotto le coperte.

Gli era quasi mancato stare in questo modo con un ragazzo senza provare il bisogno fisico di farci qualcosa, senza sentire il cuore che batte all'impazzata, gli era mancata questa pace interiore che solo Alessio qua dentro è in grado di dargli.

"Ale, guardami" gli sussurra, incrociando il suo sguardo e cercando di dirgli in questo modo: guardami, io sto bene, non devi preoccuparti di niente. Va tutto bene.

"Matti, io ti guardo e vedo che sei completamente fottuto" risponde Alessio, sincero. "Mi sbaglio? Non lo so, dimmi che mi sto sbagliando e ti lascio in pace."

"No, non ti sbagli" ammette finalmente Mattia, anche se non trova il coraggio di guardarlo negli occhi perché si sente un idiota, solo uno stupido potrebbe incasinarsi in una situazione del genere.

Ha appena chiarito con il suo fidanzato e invece di essere felice, non riesce a smettere di pensare alla discussione con Christian di ieri sera.

"Matti..."

"Io non lo so com'è successo, ok? Ti giuro, non riesco a ricordare il momento esatto in cui è successo e neanche me ne sono reso conto, perché lo avrei impedito Ale, ti giuro che se mi fossi accorto che stava per succedere lo avrei impedito - "

"Piccolè, non avresti potuto" gli dice dolcemente Alessio, accarezzandogli i capelli e si sente sopraffatto dalla tenerezza per questo ragazzino che nella sua vita ha sempre avuto tutto sotto controllo e che non si è mai davvero innamorato, perché è evidente che non sappia che l'amore è proprio così. È fuori controllo, è improvviso, arriva e tu nemmeno te ne accorgi. Non puoi frenarlo. "Io però non voglio che tu ti faccia male, lo capisci questo?"

"E pensi che io lo voglia? Che io volessi questo?" gli chiede Mattia, cercando di continuare a tenere un tono di voce basso. Sono senza microfoni, immersi sotto le coperte e probabilmente nessuno capirebbe quello che si stanno dicendo, ma preferisce non rischiare.

"E cos'hai intenzione di fare, adesso?" gli domanda Alessio e si odia tantissimo per fargli queste domande, per essere qui a ricordargli che tutto questo lo farà soffrire.

È stato il primo a cercare di far notare a Mattia che Christian provasse un certo interesse nei suoi confronti, ma pensava, sperava che Christian fosse più forte e coraggioso e che alla fine se lo sarebbe preso. E anche se adesso continua a pensare che ci sia davvero qualcosa di forte tra di loro, tutto quello che riesce a vedere è Mattia perso per Christian e Christian che continua ad alzare muri pur di non lasciarsi andare. E non gli piace per niente questa situazione.