Il quarto giorno nel tugurio parte decisamente con il piede sbagliato.
Nonostante Mattia e Christian non abbiano instaurato chissà quale rapporto, stavano cominciando a trovare un loro equilibrio: cucinare insieme, apparecchiare, lavare i piatti, prendere il sole di giorno e farsi compagnia fuori la sera fumando una sigaretta insieme, stavano finalmente cominciando a comprendere quel famoso spirito di squadra che Signorini aveva detto che avrebbero acquisito passando una settimana da soli in condizioni così precarie, ma oggi... oggi è un disastro.
Christian lo evita tutto il giorno, per quanto sia possibile evitarlo.
A stento mangia qualcosa a pranzo e a cena, a stento esce fuori a fumare di tanto in tanto, a stento si fa vedere in giro: passa tutta la giornata in camera a dormire e a leggere libri. A leggere libri e a dormire.
Mattia vorrebbe parlargli, chiedergli dell'incubo che ha avuto e approfittare di questo per trovare un punto di incontro, ma Christian non sembra averne l'intenzione. Quando a fine giornata Raimondo lo chiama in confessionale, Mattia deve seriamente trattenersi per non mettersi ad esultare nel bel mezzo del tugurio.
"Finalmente! Oggi mi avete abbandonato" sospira, lasciandosi cadere sulla sedia scomoda.
"Volevamo vedere se saresti stato capace di recuperare qualcosa con Christian..."
"Recuperare? Ma lo avete visto?" sbuffa Mattia, mettendosi a braccia conserte. "Ha avuto un incubo stanotte."
"Lo so, stamattina presto ha parlato con la mia collega Maria. Non stava proprio bene."
"Grazie, a questo ci ero arrivato pure io."
"E al motivo, invece? A quello ci sei arrivato?" gli chiede Raimondo, stuzzicandolo. E il silenzio di Mattia vale già come risposta. "Ieri sera prima di addormentarvi avete parlato e la cosa lo ha scombussolato parecchio. Non è colpa tua, ci tengo a sottolineare questo... è semplicemente... lui. Ha bisogno di lavorare su se stesso e affrontare determinate cose."
"Di che cosa stai parlando?"
"Non devo essere io a dirtelo."
"Raimondo" sbotta Mattia, innervosito. "Christian non mi parla e vi giuro che voglio metterci tutta la mia buona volontà ma voi mi dovete aiutare."
"Matti e io ti giuro che faremmo di tutto per aiutarvi ma non mi sembra corretto parlarti dei problemi di Christian. Deve essere lui a farlo. Ti basta sapere che non ha avuto una situazione facile, che le cose che tu hai avuto per scontato lui ha dovuto guadagnarsele e altre le ha addirittura perse per strada. Quel ragazzo non ha avuto una vita facile fuori da qui e mi dispiace ma non prenderla sul personale se ti evita e cerca di non aprirsi."
"Che vuoi dire?"
"Matti..."
"Raimondo" sussurra Mattia, con aria stanca. "È per le telecamere. Non riguarda me ma le telecamere, giusto? Per questo non si vuole aprire."
"Dovrebbe spiattellare la sua vita in diretta nazionale, Matti" sospira Raimondo, cercando di fargli capire la situazione. E davvero, comprende benissimo. In realtà non capirebbe per quale motivo Christian dovrebbe rischiare così tanto per sfogarsi... con chi, poi? Con lui. Hanno un rapporto pessimo e sarebbe davvero folle da parte sua.
"Quel ragazzo ti incuriosisce" continua Raimondo, quando lo vede stare zitto e perdersi nei suoi pensieri. "È un bel rompicapo, eh? Pensavi che sarebbe stato più facile."
"Non mi importa niente di lui" mormora Mattia, mettendosi prontamente sulla difensiva come al suo solito. "E non pensavo che sarebbe stato facile. Ma proprio per niente."

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REC
أدب الهواةMattia è un giovane tik toker famoso dai tempi della pandemia e, con il suo fidanzato Danilo, ha un esercito che non è certamente felice all'idea di vederli separati per un po'. Christian invece è un ragazzo normale che lavora nella scuola di danza...