Post finale

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"Mattia, Mattia un'intervista."

"Mattia! Mattia! Da questa parte!"

"Siamo tipo alla sedicesima intervista di fila, e tra poco comincia la festa" interviene Christian, leggermente scocciato nel vedere il suo ragazzo che viene strattonato in questo modo da decine e decine di giornalisti che in questo momento non vogliono fare altro che usarlo, anziché festeggiarlo come merita. Come stanno facendo tutti loro che lo hanno accompagnato in questa avventura.

Non gli piace affatto il modo in cui gli stanno togliendo l'aria.

"Facciamo che ve lo riporto tra due minuti? Vorrei congratularmi privatamente con il vincitore" dice Christian, alle decine e decine di telecamere puntate addosso a lui e Mattia.

E in realtà non lo sta davvero chiedendo: sta avvertendo tutta questa gente che sta per portarlo via, perché seriamente... basta.

Basta telecamere, basta, basta microfoni e basta tutta questa gente.

Prende Mattia per mano e lo trascina fuori dallo studio.

Si ritrovano a correre mano nella mano nei corridoi e Mattia lo insegue, ridendo, non capendo dove stiano andando ma lasciandolo fare perché è Christian, e gli è mancato, e con lui andrebbe pure in capo al mondo.

Christian raggiunge una porta sul retro e Mattia sta per dirgli che lì c'è gente, lo sa perché ci sono passati con la macchina per andare in studio, ma... la zona si è completamente svuotata.

Probabilmente gli autori avranno mandato via le persone dato che tra poco c'è la festa in casa e devono rientrare. Continuano a correre, percorrono la salita che porta alla casa e si fermano appena sono di nuovo fuori la porta rossa, sulla passerella.

"Che ci facciamo qui?" gli chiede Mattia, ridendo, e non lo sa nemmeno lui perché ride. Forse è semplicemente felice di vederlo. Di essere qui insieme a lui dopo due settimane interminabili.

"Non senti niente, Matti?" gli chiede Christian, spalancando le braccia e facendo un giro su se stesso, mentre tiene lo sguardo rivolto verso il cielo.

"...In realtà no, siamo soli. Cosa dovrei sentire?"

"Questo" conferma Christian tornando da lui, afferrandolo per un polso e trascinandoselo addosso. "Siamo soli. Niente telecamere. Nessuno che ci guarda. Io e te. Io che posso stringerti e baciarti, senza pensare che qualcuno ci stia guardando" gli sussurra, mentre prende il suo viso tra le mani e porta le labbra sulle sue.

Ed è strano. È strano baciarsi senza sentire l'impeto di correre a nascondersi, è strano lasciarsi andare, è strano quando si ritrova a indietreggiare e scontrarsi contro una transenna alle sue spalle perché i baci di Christian sono così travolgenti che gli fanno ancora perdere la cognizione del tempo e dello spazio.

Dio, dieci giorni e gli è mancato come l'aria.

"Il mio... bellissimo... vincitore. Come ti senti?" gli chiede Christian tra un bacio e l'altro, mentre continua a carezzarlo.

E Mattia lo ama così tanto in questo momento, perché pensa seriamente che per lui conti qualcosa il fatto che abbia vinto e sta facendo del suo meglio per rendere questa vittoria speciale, nonostante la verità è che non gliene frega niente. Gli importa solo di essere uscito da quella casa che gli ha dato tanto.

Che gli ha dato lui.

"Frastornato. Un po' confuso. Non torniamo in studio, quindi?"

"No, aspettiamo gli altri qui. Ops, forse non avrei dovuto rapire il vincitore. Lo avevo promesso a tuo fratello..."

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