Capitolo 07

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Melvin

Era finalmente giunta la tanto attesa ora libera di Melvin e, aveva tutta l'intenzione di passarla imboscato in biblioteca, dove nessuno poteva vederlo e disturbarlo. Bailee invece era stata fregata da Amelia Collymore che usando il suo charm era riuscita a convincerla ad aiutare lei e le altre con alcune cose per l'Homecoming, ballo, tra l'altro, che si sarebbe svolto a Ottobre e la scuola era appena iniziata.

Quella mattina lo aveva accompagnato a scuola Wilmer con la sua macchina, sennò lui ci sarebbe andato, come sempre, in bicicletta. Era sollevato che il loro rapporto fosse rimasto lo stesso e che suo fratello non lo odiasse dopo aver fatto coming out come gay asessuale.

Era contento di avere quel pirla rompiscatole ancora al suo fianco.

Melvin stava girovagando per i corridoi deserti intanto che si dirigeva verso la sua meta (la maggior parte degli studenti erano in classe mentre il restante aveva l'ora di pausa come lui), quando per puro caso incontrò Felix. Il ragazzo se ne stava davanti al distributore automatico di snack e lo fissava malignamente.

Ridacchiò, attirando in quel modo l'attenzione di Felix che si voltò verso di lui e se per un attimo i suoi occhi avevano mostrato nervosismo, non appena lo vide, si illuminarono di felicità, come un bambino davanti a un giocattolo nuovo.

«Quella macchinetta è una mangiatrice di soldi e basta. La scuola lo sa ma non ha alcun intenzione di cambiarla perciò molti ragazzi per raccattare la loro roba, la prendono a calci fino a quando non scendono gli snack», spiegò Melvin, raggiungendo velocemente l'attore a cui nacque un sorriso affettuoso.

Poi però, Felix emise un lungo sospiro e stringe i pugni lungo i fianchi, trucidando con lo sguardo quella macchina infernale che si era mangiata le sue monete.

Melvin pensò che fosse buffo mentre si struggeva per delle merendine, poi si schiarì la voce e Felix tornò a guardarlo con sguardo amichevole. «Quello vicino alla palestra è funzionante. Se vuoi ti accompagno fino a lì se non ricordi la strada.»

Felix annuì più volte, facendo riapparire un sorriso sulle sue labbra carnose e squadrate.

Era proprio bello...

Il moro era quasi sicuro al cento per cento che l'attore si ricordasse dove si trovava il distributore, ma che non voleva perdere l'occasione di passare del tempo con lui. Si domandò per quale motivo fosse così tanto affascinato da lui, dato che non era per niente interessante.

«Andiamo, allora.»

Pochi minuti dopo, Felix stava comprando un pacchetto di Kit-Kat mentre Melvin lo osservava con curiosità e i suoi pensieri andarono subito a parare su quanto fosse attraente e quasi subito le sue guance si scaldarono per via di ciò.

Gli occhi marroni di Melvin percorsero con estrema cura il viso dell'attore. Il suo naso dritto presentava una leggera gobba e aveva un neo proprio sulla punta. Le labbra erano rosee e sembravano essere molto morbide. E i suoi intensi occhi azzurri si spostarono su di lui, facendogli provare forti brividi lungo la spina dorsale.

«Ne vuoi?», Felix gli porse la metà del suo Kit-Kat, ma Melvin scosse la testa poi si appoggiò al muro, nascondendosi dietro al distributore.

Non voleva farsi beccare da qualcuno mentre chiacchierava con Felix Olander.

«Come mai non sei in classe?», gli domandò poco dopo, mangiucchiando la sua barretta al cioccolato.

Melvin alzò le spalle, «Ora libera. Grazie a Dio. Stavo uscendo pazzo con tutti quei dannati numeri».

Detestava con tutto il suo cuore matematica. Niente e nessuno sarebbe mai riuscito a fargliela piacere o capire del tutto. Non era stupido, ma tutte quelle formule, numeri e parentesi gli facevano esplodere la testa.

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