Blooming Love

Capitolo 35

Melvin

Era giunto il freddoloso e grigio dicembre e con lui anche il ballo d'inverno. Evento che a Melvin non interessava per niente, ma a cui avrebbe partecipato perché Felix lo aveva supplicato di andarci, insieme, usando la "scusa" non esserci mai stato in vita sua e di voler vedere con i suoi occhi com'era un ballo studentesco.

Era passato un mese e quindici giorni da quando si erano messi insieme e non c'era stato un singolo minuto in cui Felix non l'avesse fatto sentire tanto amato e stare bene. Si erano visti tutti i giorni, alcuni solo durante il pomeriggio o alla sera per via della scuola mentre altri erano stati insieme tutto il tempo, come il sabato e la domenica e più volte, Felix lo aveva aiutato in negozio tra una risata e un bacio dato di sfuggita. Solo perché si era fidanzato non significava che non avrebbe più aiutato la sua famiglia con il negozio. Fruttivendolo che in futuro sarebbe passato a lui poiché aveva deciso di continuare con la loro tradizione di famiglia e restare a gestire il negozio lì a Maddison Town.

Durante quel mese, la questione "sesso" non era mai uscita fuori, neanche quando Felix, con una scusa e l'altra, si nascondeva in bagno e faceva partire il getto della doccia per camuffare il tutto. Perché, tanto quanto era difficile per Melvin parlarne, lo era anche per il suo ragazzo che ancora faticava a gestire il suo continuo eccitamento che prima di lui gli era capitato di rado (o praticamente mai), proprio come gli aveva confidato agli inizi della loro storia.

Facevano tante ma tante passeggiate, anche se con il freddo pungente da poco arrivato, avevano incominciato a passare i pomeriggi cupi a bere cioccolata calda e a guardare serie tv in camera sua e più volte a scambiarsi dolcissimi baci che li racchiudevano nella loro bolla di felicità.

Noemi, purtroppo, era dovuta ripartire per girare un film di serie B mentre Gunnar, per il momento, continuava a stare accanto a Felix e recuperare un po' del tempo che aveva perso con suo figlio. E Melvin aveva notato che l'ombra che per molto tempo aveva accompagnato gli occhi di Felix, era scomparsa grazie anche alla vicinanza di suo padre, venendo sostituita da una luce brillante che rendeva il suo sguardo ancora più pieno di vita.

Melvin si aggiustò la cravatta, guardandosi allo specchio mentre una smorfia inorridita si fece spazio sul suo viso. Sembrava un pinguino in quel maledetto smoking e detestava con tutto il suo cuore la cravatta perché si sentiva soffocare con quella roba stretta intorno al collo.

Sì, stava facendo di nuovo il melodrammatico, ma proprio non riusciva a pensare al ballo senza farsi venire i brividi di repulsione in tutto il corpo. Odiava quel genere di eventi studenteschi perché tanto quelli più acclamati sarebbero sempre stati gli stessi quattro cretini che venivano idolatrati anche durante tutto l'anno scolastico e chi magari era vestito e acconciato meglio di loro, veniva eclissato dalla loro popolarità, perciò che senso aveva agghindarsi al meglio per poi finire nel dimenticatoio non appena i popolari varcavano la soglia?

Forse perché c'è gente che a differenza tua si diverte lo stesso e non sta a pensare all'incoronazione e a tutto ciò che la circonda? gli gridò la sua stessa coscienza, facendolo sospirare stizzito poiché non aveva tutti i torti, ma lui era fatto così e avrebbe continuato a non sopportare quegli eventi.

«Piccolo stai bene?», Felix lo abbracciò da dietro e appoggiò il mento sulla sua spalla destra, premendogli poi un bacio su essa e sorridendo dolcemente.

Sospirò nuovamente ma poi annuì mentre si ripeteva nella mente che lo stava facendo per lui, per renderlo felice e dargli la possibilità di vivere sulla sua pelle quello stupido ballo studentesco.

«Tu sei pronto?»

Lui e Felix sarebbero passati a prendere Bailee e Amelia, che a quanto pare aveva chiesto alla sua migliore amica di andare al ballo insieme dopo averla baciata con passione negli spogliatoi della palestra, quasi due settimane prima.