Capitolo 13

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Felix

Era passata una settimana da quando Felix e Melvin avevano passato il pomeriggio nella camera d'hotel del biondo. E in quella settimana erano riusciti a parlarsi e stare insieme solo mercoledì in biblioteca, dove Felix lo aveva quasi baciato e poi nei giorni seguenti avevano solo messaggiato o chiacchierato al cellulare, tutto ciò perché tra una ripresa e l'altra era stato seguito ovunque dalle sue fan che avevano fatto da comparse.

Più pensava al quasi bacio e più il suo corpo si agitava. Se solo la bibliotecaria non si fosse messa a zigzagare tra le corsie, forse lui sarebbe riuscito a baciare Melvin.

Forse...

Perché Felix da mercoledì non aveva fatto altro che pensare che forse aveva esagerato, che aveva affrettato un po' troppo le cose con Melvin e che quella cosa lo aveva fatto allontanare un pochino da lui, in quanto gli era sembrato molto sfuggente durante le loro chiamate.

O forse si stava facendo condizionare dalla sua ansia.

Quella bastarda che gli stava ridendo in faccia e puntava il dito, dicendogli che aveva mandato in frantumi ogni cosa con Melvin perché era così stupido da non essere riuscito a contenersi.

Oppure era semplicemente occupato con la scuola, i compiti e la sua famiglia che non poteva stare troppo al cellulare con lui. I messaggi che gli scriveva erano tutti positivi perciò sì, era la sua paranoia a fargli credere cose che non esistevano.

La sua paranoia, durante il corso della sua carriera, era riuscita a insinuarsi così tanto in profondità nel suo cuore e nel suo cervello che ormai ogni volta che vedeva qualcuno ridere con un amico, credeva fortemente stessero prendendo in giro lui. O quando leggeva certi tweet o commenti su instagram, in automatico iniziava a pensare fossero diretti a lui, anche se poteva esserlo come no e ciò aumentava la sua paura di uscire di casa, dei social in generale e delle persone. Ormai viveva nella costante paura di venir giudicato per ogni singola cosa, per ogni singolo frammento della sua vita costruita alla perfezione da sua madre.

«Felix, per favore, mettiti in posizione. Si ricomincia con le riprese», gli ordinò Declan con voce gentile.

Felix andò a nascondersi dietro a un cassonetto maleodorante in un vicolo di Maddison Town (stavano girando per la cittadina da quella mattina) e in automatico storse il naso e un conato di vomito gli risalì la gola, ma dovette trattenersi perché stava lavorando e non poteva rischiare di venir rimproverato da sua madre.

Kayden e Noemi entrarono nel vicolo mano nella mano ridacchiando tra loro mentre Felix li osservava da dietro il cassonetto, in attesa del momento in cui doveva sbucare fuori. Sperava al più presto perché la puzza era talmente forte che gli stava sul serio venendo da vomitare.

Kayden spinse Noemi verso il muro alle sue spalle e Felix pensò a quanto dovesse essere sporca quella parete e il suo viso si contrasse in un'espressione di disgusto poi osservò il corvino avvicinare il viso a quella della sua migliore amica e capì che quello era il momento in cui doveva uscire e fare la sua mossa.

Sbucò da dietro quel mucchio di immondizia stomachevole, «Kaya!», esclamò con voce arrabbiata poi l'afferrò da un polso e la trascinò via con lui.

«Nicholas, smettila. Lasciami subito!», gridò lei in un misto tra furiosa e scioccata.

La portò abbastanza lontana da quel vicolo, così per dare il senso di lontananza, poi si fermò e anche Noemi lo fece, continuando a mantenere un'espressione furiosa sul suo dolce viso.

«Non può uscire con quello stronzo», ringhiò Felix mentre nella sua mente stava canticchiando insulti nei confronti del suo personaggio, ma riuscendo a mostrare una faccia incazzata per tutto il tempo.

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