Capitolo 08

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Melvin

Melvin arrivò a scuola con la sua bicicletta. Pedalò fino a fermarsi davanti alla figura minuta della sua migliore amica.

Le sorrise compiaciuto.

Mentre la raggiungeva aveva notato i visi cupi delle sue compagne di scuola perciò era contento. Quel giorno non avrebbe sentito starnazzi vari e grida inutili.

«Buongiorno Bai. Non ci sono, vero?»

Bailee, quella mattina, si era fatta due codini bassi e truccata di un marrone chiaro le labbra, a loro volta ricoperte da uno strato di lucidalabbra che ora mostravano una smorfia di tristezza.

«Stanno girando al parco e non ci saranno per tutto il giorno.»

La sua migliore amica era scontenta di quella cosa, come la maggior parte delle ragazze. Melvin invece era a conoscenza di quel fatto da ieri sera, da quando Felix gli aveva scritto che l'indomani, appunto quel giorno, non si sarebbero visti perché avrebbero girato solo scene fuori dalla scuola. E nonostante per un attimo si fosse sentito triste per quella cosa, il secondo dopo aveva emesso un sospiro di sollievo perché voleva dire: niente attenzioni indesiderate su di lui, dato che Felix non c'era e non avrebbe potuto rivolgergli la parola per i corridoi.

«E siete tutte in lutto per una giornata che non li vedete?», Melvin roteò gli occhi, stizzito, «Oh Santo Cielo!», commentò, spiattellandosi una mano sul viso.

«Però, dai, vedi il lato positivo: oggi niente schiamaz—»

Melvin venne interrotto dalle grida fastidiose delle ragazze. Serrò di scatto la bocca e fissò in cagnesco la sua migliore amica perché era chiaro che sapesse qualcosa, ma non aveva avuto il coraggio di raccontarglielo.

Bailee finse un colpo di tosse e voltò il viso verso il parcheggio della scuola, verso un punto ben preciso, dove anche tutte le altre ragazze stavano guardando con adorazione nei loro sguardi.

Il ragazzo non ne poteva più di tutto quel trambusto. Seguì lo sguardo di tutte per capire cosa stesse succedendo e il suo sguardo cadde precisamente sulla figura slanciata di un ragazzo dai capelli neri che gli sfioravano le orecchie e dal sorriso furbesco. Era molto alto ma anche tanto magro e portava degli occhiali da sole sulla testa. E i raggi solari gli stavano mettendo in risalto gli occhi sottili color ghiaccio che mostravano freddezza mentre parlava con un uomo che assomigliava particolarmente al regista delle serie tv.

Melvin si voltò nuovamente verso Bailee con le sopracciglia aggrottate per la confusione, «Spiega, Bai».

Non conosceva molti attori giovani o cantanti della loro generazione perché ascoltava quasi ed esclusivamente boy o girl band coreane, fatta eccezione di Lana Del Rey perciò era una capra su tutto ciò che riguardava gli artisti americani.

«Si chiama Kayden Wallace ed è l'attore che interpreterà il secondo ragazzo che ci proverà con il personaggio di Noemi. E l'uomo accanto a lui è il fratello minore del regista — se non erro si chiama Finn.»

«Quindi mi toccherà sentirle doppie le urla, vero? Se non c'è Felix, ci penserà quel Kayden a farle gridare come delle pazze, giusto?», Melvin osservò snervato la sua migliore amica annuire, «Povero me...», concluse con un sospiro desolato.

«Mello?»

«Cosa?», alzò un sopracciglio castano.

«Cerca di non farti notare anche da Kayden, sennò sì che ti ammazzano le pazze alle nostre spalle.»

Roteò gli occhi stizzito.

«Come se fosse colpa mia se Felix mi ha preso in simpatia!», le tirò una leggera sberla contro una spalla, poi, dopo aver tirato fuori dallo zaino il lucchetto, lo mise alla ruota della sua bicicletta. Non voleva farsi rubare anche questa.

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