Felix
Una gamba di Felix stava ballando sotto al tavolo per l'agitazione mentre faceva colazione con sua madre, seduta proprio di fronte a lui che leggeva qualcosa sul suo cellulare.
Dove sono finite le buone maniere? Avrebbe tanto voluto chiederglielo, ma si trattenne per evitare che mandasse in fumo il suo appuntamento.
Era domenica e ciò significava solamente una cosa: MELVIN. Melvin sarebbe venuto a trovarlo e lui non stava più nella pelle di poterci passare la mattinata e il pomeriggio insieme. Non vedeva l'ora di osservare i suoi grandi occhi da vicino e in generale il suo dolce viso che stonava con una parte del suo carattere.
Era un po' in agitazione perché temeva che sua madre sarebbe rimasta in hotel tutto il giorno per impedirgli di divertirsi davvero con Melvin, al posto di fare i suoi classici giri per negozi di moda, dato che ancora non gli aveva detto niente.
«Felix, oggi starò fuori tutto il giorno perciò vedi di fare il bravo. Non uscire da qui senza prima chiedermi il permesso e senza dirlo a Liam. Non fare cavolate con i ragazzi in questa camera. Non voglio che qualcuno capisca che ti porti uomini in stanza per farci solo Dio sa cosa.»
Il ragazzo stritolò con nervosismo la forchetta tra le dita e contrasse la mascella, «Non farò niente, madre», mormorò a denti stretti.
In quel momento non desiderava altro che ficcarle la forchetta in un occhio.
Omofoba schifosa!
Alva raddrizzò la schiena e si aggiustò le spalle imbottite del suo blazer, «Lo spero per te. Non abbiamo bisogno di orribili scoop ora che sei tanto ricercato dal mondo del cinema», continuò con voce accattivante e severa al contempo.
Felix non fece altro che annuire poi lasciò cadere la forchetta nel suo piatto. Gli era completamente passata la fame.
Sua madre riusciva sempre a rovinargli l'umore.
Sempre.
Non poteva essere contento di niente che arrivava lei e gli strappava via quella piccola luce di felicità che si era appena creata dentro di lui.
Non poteva avere amici maschi perché secondo sua madre si sarebbe infatuato di tutti loro e avrebbe rovinato ogni cosa, facendo venire fuori la sua vera natura, il suo essere gay perché sì, essere omosessuali per lei era il male del mondo.
Non poteva avere tante amiche perché secondo sua madre sarebbe finito col venire additato come sciupafemmine e non andava bene perciò anche loro le poteva osservare solo da lontano. Non che gli fregasse più di tanto, dato che le ragazze non gli piacevano, ma era pur sempre una cosa che lo distruggeva psicologicamente in quanto non aveva nemmeno il permesso di avere amici.
Poteva solo mostrarsi in giro con Noemi in atteggiamenti che non gli appartenevano perché non provava quel tipo di amore per la sua amica e sua madre lo sapeva, ma non gliene importava. Lei desiderava solamente far parlare di suo figlio per ricevere più soldi e più sponsor.
«Io ora vado. Tu—»
«Non farò niente, lo so, ho capito. Ciao», tagliò corto il ragazzo poi si chiuse in camera sua e udì chiaramente sua madre domandarsi cosa avesse fatto di male per avere un figlio irrispettoso e sbagliato come lui.
Felix si morse la lingua. Doveva trattenersi dal gridarle contro tutto l'odio che provava nei suoi confronti perché sennò non se ne sarebbe mai andata via.
L'unica sbagliata era lei. Lei che non vedeva oltre la punta del suo naso. Lei che non dava alcun peso ai sentimenti di suo figlio. Lei che preferiva sfruttare suo figlio piuttosto che amarlo. Lei che dava per scontato i problemi mentali che per colpa sua, suo figlio aveva sviluppato.
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Blooming Love
RomanceTematica LGBTQA+ Melvin Morgan e Felix Olander hanno ben poco in comune. Forse le uniche cose che gli accomunano sono l'essere omosessuali, adolescenti e l'odio per le attenzioni indesiderate, ma per il resto hanno due vite molto diverse. Felix è...