Capitolo 12

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Felix

"Sono in pausa pranzo. Ti aspetto in biblioteca", fu quello il messaggio che scrisse a Melvin non appena Declan ebbe annunciato la pausa.

Avevano girato per tutta la mattina e la madre non aveva mai staccato il suo sguardo da suo figlio che dopo un paio di ore costantemente seguito, aveva cominciato a innervosirsi e più volte aveva confuso le battute e sbagliato alcune mosse.

Declan era sempre stato gentile e gli aveva detto di fare dei profondi respiri per calmarsi e poi solamente dopo avrebbero ricominciato a girare. Noemi invece gli aveva regalato il suo classico sorriso d'incoraggiamento e poi gli aveva sussurrato all'orecchio, un attimo prima di tornare in azione, di non pensare a sua madre, ma di dedicare tutti i suoi pensieri a Melvin e ciò aveva aiutato moltissimo durante la sua performance.

Noemi si era messa a distrarre Alva, quando aveva capito che il suo migliore amico doveva incontrarsi con il suo nuovo amore e aveva paura che se sua madre l'avesse compreso, glielo avrebbe impedito.

Felix riuscì a sgattaiolare via insieme a Liam grazie alla sua amica e alla sua parlantina e per ringraziarla del suo aiuto aveva deciso che quella stessa sera l'avrebbe invitata nella sua stanza per gustarsi insieme una succulenta cena. Era il minimo con tutto l'aiuto che gli dava.

Liam restò in disparte, quando il suo cliente entrò nella biblioteca scolastica.

Felix cercò un posto abbastanza appartato in cui fermarsi e alla fine si sedette per terra, in mezzo ai libri di biologia marina, con il suo cibo cinese d'asporto tra le gambe.

Voleva aspettare Melvin prima di mangiare.

Passarono un paio di minuti e nell'attesa, Felix si ritrovò a pensare a quanto fosse preso da quella strana relazione e da quel ragazzo in generale. Gli tornò alla mente il sogno che aveva fatto la notte prima e si ritrovò ad arrossire fino alla punta delle orecchie per la vergogna.

Era già arrivato al punto di sognarlo mentre gli diceva solo cose che avrebbe voluto veramente sentirsi dire da lui. Dio, che imbarazzo!

Si coprì il volto rosso con entrambe le mani poi quando alzò lo sguardo perché aveva udito dei leggeri passi venire dalla sua parte, lo vide andargli incontro. Fece per alzarsi, ma Melvin con un dolce sorriso sulle labbra e i suoi occhi meravigliosi occhi che sprigionavano felicità, scosse le mani per dirgli di lasciar perdere. Il moro si sedette al suo fianco e le loro ginocchia si sfiorarono.

«Ehi.»

«Ciao piccola fatina.»

Felix adorava chiamarlo con quel soprannome perché era l'unico che lo faceva e ciò, secondo lui, rendeva il loro rapporto un po' più speciale di chi lo chiamava semplicemente col suo nome. A parte Bailee, ovviamente. Lei era pur sempre la sua migliore amica. Però non l'aveva mai sentita chiamarlo in quel modo perciò poteva dire con certezza che quello era il suo soprannome per Melvin e che solo lui poteva usarlo.

«Quando ho letto il tuo messaggio sono scattato dalla sedia e Bai mi ha preso per un pirla. Per non parlare della bugia più idiota che abbia inventato per venire qua», emise un sospiro, «Sono sicuro che non abbia creduto a mezza parola di ciò che le ho detto. Dopo dovrò spiegarle tutto. Che palle».

«Scusa...?»

Melvin scrollò le spalle, «Hai già mangiato?».

«No. Vuoi mangiare cinese con me?», gli indicò il sacchetto contenente tutto il suo pranzo di quel giorno.

Gli occhi di Melvin si illuminarono ancor di più davanti a quella proposta e Felix si ritrovò a ridacchiare guardandolo annuire più e più volte con un'espressione adorabile sul viso. Il suo sorriso gli fece perdere un battito.

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