17 - Gini

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La mattina dopo quando mi svegliai lui non era in camera. Erano le 8 passate, andai in bagno, mi misi una tuta e scesi a fare colazione. Erano quasi tutta a tavola. Kelly mi chiese se avessi dormito bene.

Bene? Benissimo! Non dormivo così da mesi. Sorrisi in segno di assenso e mangiai quei deliziosi pancake.

Subito dopo colazione la nonna di Rick mi chiese di potermi parlare nel suo studio. Sapevo che voleva parlare della terapia, dei progressi fatti e degli obiettivi da raggiungere per dire concluso il percorso, ma con mio grande stupore mi informò del processo contro colui che aveva sparato ai miei. A marzo si sarebbe tenuta l'udienza preliminare e Christopher, uno degli avvocati più bravi in città, mi avrebbe rappresentata legalmente. Dopo la morte dei miei e l'apertura del loro testamento, scoprimmo che i Perkins erano a tutti gli effetti i nostri tutori legali. I nostri genitori avevano deciso che in caso di morte prematura loro si sarebbero presi cura di noi e vice versa.

Christopher si unì a noi nello studio. Mi dissero che non stata obbligata adandare in aula e a comparire pubblicamente. Lui ed il pubblico ministero erano riusciti ad accordarsi con la difesa sulle domande da farmi e volendo avrei potuto registrare un video che sarebbe stato poi trasmesso in aula. Il colloquio con loro durò meno di trenta minuti. Quando uscimmo Rick era seduto in salotto che mi aspettava con CJ e Steph.

"Ora possiamo andare - disse CJ - dai, andiamo che i cuccioli sono belli svegli e a quella povera mamma serve un aiuto!"

Quando arrivammo al box, Lady ci corse in contro facendoci le feste. Era una cucciolona giocherellona, e vederla con tutti qui cuccioli mi fece uno strano effetto, l'avevo vista crescere, ricordo ancora quando arrivò a casa. Tra tutti i cuccioli mi innamorai di una femminuccia, la più piccola, si chiamava Marilyn. Aveva avuto dei problemi durante il parto e lei era quella che aveva sofferto maggiormente. Marilyn era la più piccola, ma era la più vivace, appena ci vide si avvicinò incuriosita, Lady ci lasciò accarezzarla. Quando la presi in braccio, mi sarei aspettata di tutto eccetto che, Marilyn sia ddormentasse tra le mie braccia.

La mattina passò rapidamente, aiutammo la nonna a prendersi cura di Lady e dei cuccioli, Marilyn era la mia ombra. Pulimmo il box, cambiammo le traversine che ricoprivano il pavimento e riempimmo le ciotole. Questo ci tenne occupati per tutta la mattina. Era divertente vedere come si spegnessero improvvisamente per dormire e svegliarsi poco dopo belli carichi per correre nuovamente dietro alle palline colorate. La pet therapy era davvero di aiuto.

Dopo pranzo mi misi a chiacchierare con Steph, ci sedemmo a bere una tazza di tea caldo, raccontandomi di come lei e CJ si fossero conosciuti per caso. Lei era una alunna della nonna, stava seguendo uno dei suoi corsi e, quando CJ la vide, fece di tutto per conoscerla. Steph non era una bellezza pazzesca, non era certo una modella come Cloe, ma era speciale. Non era tanto alta, era bionda con gli occhi color miele, aveva un sorriso rassicurante ed un tono di voce calmo. Voleva fare la psicologa infantile e stava seguendo il corso della nonna di Rick su come lavorare con i minori che avevano subito abusi. Steph mi disse che CJ le aveva chiesto di uscire per mesi ma lei avrebbe accettato solo dopo aver superato l'esame con sua nonna. Ovviamente lui le disse che avrebbe chiesto alla nonna di darle il massimo dei  voti, ma, la verità era che, quel voto, se lo era ampiamente meritato, era una tra le migliori del corso. Chiacchierare con lei era facile. Parlammo di tutto, le dissi quello che stavo passando e del diario che stavo scrivendo e delle mie vicissitudini amorose e quindi di Rick. Beh non le raccontai proprio tutto...

Passammo almeno un paio d'ore a chiacchierare fino a che non ci vennero a chiamare.

"Scusa Gini, vorrei farti presente ben due cose: ti sei resa conto che mi hai mollato il tuo ragazzo? - disse CJ felice del fatto che andassimo d'accordo - e secondo: nonna ci ha coinvolto in un'interessante partita a burraco e ci sta prosciugando il conto in banca. Vi prego, giuro che vi portiamo a prendere un gelato o qualsiasi altra cosa voi vogliate, ma usciamo di qui!" disse CJ in tono supplichevole.

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