Soul Mate

52 - Gini

Se ne andò sbattendo la porta.

Perché io non fui in grado di dirgli quello che realmente provassi? Che era lui l'unico che io avessi mai voluto, perché per me fu impossibile dirgli che, vivere con lui ,era quello che volessi anche io, perché era così difficile?

La risposta in fondo la conoscevo, mi aveva ferito, per quanto fossi innamorata di lui, la paura che potesse farlo di nuovo era sempre rimasta in me e, tenerlo ad una certa distanza, era un modo per tutelarmi da un momento come questo. Era quello che credetti, invece no, non mi tutelai affatto, stavo ancora peggio di quanto avessi mai immaginato.

Non potevo perdere tempo, no, non lo avrei perso, non questa volta! 

Chiamai CJ, il quale non fu affatto sorpreso di sentirmi e gli chiesi di Rick. Mi disse che era tornato da poco ed era uscito nuovamente, era andato a correre in spiaggia. Senza pensarci tropo, mi feci mandare l'indirizzo e lo raggiunsi.

Nel tragitto informai Ian di quello che fosse appena successo.

"Tesoro ma vivi la tua vita con lui! Anche Ben ha questo diritto, ci siamo  nascosti per troppo tempo! Ti auguro di essere felice con Rick, lui è la tua anima gemella!" queste furono le sue parole, era finita, la bugia era finita. Speravo solo che non fosse troppo tardi.

Era tardo pomeriggio, la giornata era brutta, il cielo era grigio scuro, minacciava pioggia. Quando arrivai a casa di Rick, suonai il campanello e CJ venne ad aprire la porta, non chiese nulla e mi fece accomodare in giardino presentandomi al resto della famiglia.

"Guardate chi è passata a salutarci!" disse in tono ironico, immaginando prefettamente il motivo per il quale fossi lì.

Mi accolsero a braccia aperte, i miei nonni australiani, mi fecero sentire una di famiglia, fu una bella sensazione, a me capitava davvero troppo poco di provarla. Nonno Paul mi presento l'altra figlia, Grace, con il marito John ed i loro figli, Joy, Ella, ed Chuck. Lo so che oggni singolo.ospite si stava chiedendo cosa ci fa cessi lì, ma nessuno aveva il coraggio di chiederlo direttamente, tutti eccetto una, la cuginetta di Rick, Ella, una simpatica ragazzina di 15 anni mia grandissima fan. Non potei sottrarmi alle foto insieme a lei e poi iniziarono le telefonate con le varie amiche, solo per dire loro che io fossi a casa loro. 

"Nooo, come ti invidio, ma come mai Ginevra Zimmerman è a casa tua?" chiese una delle sue amiche.

"Giusto, perché sei qui?" disse in tono sorpreso.

Panico, ora che mi invento? Io sono una pessima attrice e non so inventare bugie... Che le dico? Non potevo certo dirgli che meno di un'ora prima avevo discusso con il cugino dopo averci fatto l'amore per ore... Iniziai a balbettare frasi sensa senzo e guardai Steph e CJ che capirono al volo!

"Ginevra è qui perché sono io che l'ho chiamata, sapevo che fosse in città e volevo invitarla a Natale da noi, non volevo che lo strascorresse da sola in una camera d'hotel!" disse CJ prontamente.

Quella risposta sembrò funzionare, anche se il resto dei presenti non credo che avesse abboccato a quella scusa improvvisata, almeno non quelli che mi conoscevano da sempre.

Il cielo era ancora più scuro di prima, più che una giornata estiva, sembrava una giornata di fine estate e, poco dopo, iniziò anche a piovere, Rick ancora non era tornato, mentre tutti gli altri si erano spostati dentro casa, io decisi di aspettare fuori.

CJ e Steph rimasero con me, volevano sapere esattamente cosa fosse successo. Gli raccontai tutto, dalla sera del mio compleanno fino a qualche ora prima che io piombassi a casa loro, mentre ero intenta a raccontare i fatti accaduti, Steph mi avvisò che lui era finalemnte arrivato. Era completamente zuppo, la pioggia, in poco tempo, si era trasformata in un vero e proprio temporale. Gli corsi in contro piena di speranza, gli avrei voluto urlare che lo amavo e che ero stata una sciocca ma lui era freddo, talmente tanto che le parole mi morirono in gola.