64 - Gini

54 1 0
                                    

Dopo quella litigata io e Rick smettemmo di parlarci, non avevamo molto altro da dirci, ci eravamo già detti tutto e forse ci eravamo detti anche troppo. Decidemmo di tenere la notizia per noi, non mi sentivo in vena di condividerla con gli amici e parenti, attualmente c'era ben poco da festeggiare. L'unico a cui lo dicemmo, o meglio lo capì da solo, fu CJ. Dopo che Rick mi lasciò nel suo studio per tornare dal suo appuntamento di lavoro, mi trovò in un mare di lacrime, ero sconsolata, ero affranta, certo che, di tutti i possibili scenari, la reazione di Rick non me l'aspettai proprio.

"Non credo che volesse dirti quello che ti ha detto, è solo sconvolto, e fidati, questa è una delle notizie che sconvolgono la mente di un uomo... Poi lo conosci, sai come sia fatto, lui è come papà, deve pianificare, deve avere il controllo di tutto, vedrai che gli passerà... Deve solo realizzare cosa significhi davvero avere un figlio in arrivo." CJ aveva ragione, Rick era molto simile a Christopher, gli imprevisti lo mandavano fuori di testa, e questo imprevisto fece letteralmente esplodere il suo sitema nervoso.

La mattina della mia seconda ecografia gli mandai un messaggio per dirgli a che ora avrei avuto la visita dal dottore.

"Sei seria? Mi hai mandato un messaggio? Sono di fronte a te e stiamo facendo colazione, potresti anche parlarmi a voce, invece di mandare un messaggio..." disse provando ad intavolare una qualsiasi conversazione, sperando in una mia risposta.

"Mi terrai il muso all'infinito?" ma non ottenne nessuna risposta nemmeno in questo caso.

"Bene, fai come vuoi, se vuoi continuare a comportarti da bambina ripiccosa fai pure, ci vediamo più tardi, ti passo a prendere io?" chiese ed io mi limitai a rispondere semplicemente facendo spallucce. 

Quando mi raggiunse allo studio medico, credo che fosse abbastanza incazzato, so che era passato per casa per prendermi, mentre io ero già uscita. Quando Maria mi chiamò per dirmi che era appena uscito era su tutte le furie e non so se fosse più arrabbiata lei o Rick. 

"Certo che avresti anche potuto dirmi che ci saremmo visti qui... Avrei evitato di fare dei giri inutili e magari ti avrei fatto compagnia, oltre al fatto che mi sarei risparmiato tempo e traffico!" disse in italiano per non fare capire agli altri pazienti quanto fosse arrabbiato.

Durante l'attesa lo scrutavo di tanto in tanto, non era né emozionato né tanto meno felice, era distratto, controllava spesso il telefono, sembrava quasi che fosse una cosa che dovesse fare perché fosse giusto così! Poco dopo il  suo arrivo, il dottore ci chiamò, Rick sfoderò il suo classico sorriso da lavoro, come lo chiamavo io, finto e cortese, il vero sorriso di Rick lo conoscevo bene e non era di certo quello. Dopo le classiche domande che il dottore faceva a tutte le pazienti, mi fece sdraiare per procedere con l'ecografia.

Vedere quel puntino un pochino più grande e completamente diverso rispetto alla prima volta, mi fece capire quando lo desiderassi, ma non volevo girarmi verso di Rick, avevo troppa paura di vedere la sua espressione e capire che, essere padre, non fosse realmente quello che volesse in quel momento. Mentre il dottore diceva che tutto era come sarebbe duvuto essere, che le dimensioni di fagottino fossero nella norma e che la crescita era quella prevista, ci fece ascoltare il suo battito cardiaco, solo a quel punto, la sua mano strinse forte la mia e fu allora che mi girai a guardarlo. Mi guardò con uno sguardo che non avevo mai visto prima in lui, mi chiese scusa prima di baciarmi con tutto l'amore che provasse per me. Una settimana dopo volammo a New York per annunciare la lieta novella.

I primi che informammo furono i suoi genitori e mio fratello.

Quando arrivammo in città, ci precipitammo in ufficio da Andy con un regalo speciale.

Andy, quando vide la scatolina, pensò a qualche souvenir di un qualche posto che avevamo visitato o ad una collezione completa dicalamite, ma quando aprì il regalo e vide quel body da bambino con su scritto MIGLIOR ZIO DEL MONDO, disse solo:

Soul MateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora