42 - Rick

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Vero, in paradiso non c'erano i giorni, ma ora noi non eravamo più in paradiso o forse si?

Mi era mancata la sua pelle, il suo corpo, il suo profumo, adoravo sentirla addosso a me, stringerla dopo averci fatto l'amore.

Non era più la Gini che conoscevo anni fa, era una ragazza ferita, triste, delusa da me, dal suo ex, era sola ed ancor più bisognosa di amore. Anche io non ero lo stesso ragazzo di allora, ero cambiato, ero cresciuto, avevo capito tante cose che prima non avevo mai nemmeno preso in considerazione.

In questi anni Nina si era rivelata essere un'ottima amica, con lei avevo capito cosa avessi sbagliato con Gini, l'avevo sempre considerata una specie di sorellina minore con l'aggiunta del sesso. Non mi ero mai visto, veramente, nella veste di fidanzato. Nina mi mostrò centinaia di cose che avrei potuto fare con lei, ma che per un motivo o per un altro avevo ignorato.

Superare il primo anno fu difficile, a Natale andai, come tutti gli anni, in Australia.

Quando arrivai, rividi Susan che ovviamente mi chiese come fosse andata a finire con Gini. Le raccontai tutto, le cose belle e quelle brutte, le cazzate fatte e le ripicche stupide. Ovviamente non mi fu di alcun aiuto ma almeno parlarne con qualcuno che non fosse Nina mi aiutò a davere anche un altro punto di vista.

La vacanza fu solitaria, non avevo voglia di divertirmi con il mio gruppo di amici e passai la maggior parte del tempo con mio nonno, era tanto che non passavamo tutto questo tempo insieme, andammo in barca a pescare e, dopo un paio di giorni di mutismo assoluto, parlò.

"La mia nipotina americana deve piacerti tanto, per averti ridotto così. Perché non dici a nonno, cosa è successo, dopo quello a cui ho assistito a casa tua, l'estate scorsa?" disse provando ad intavolare un discorso per provare a farmi parlare.

"Piacermi? È riduttivo nonno, non ho mai amato nessuna come amo lei... Io credo, che tu, già sappia cosa sia successo dopo... Se proprio ci tieni te lo dico: per fartela breve, sono riuscito a farmi perdonare, ci eravamo rimessi insieme, ma io non sapevo che avesse baciato un altro ragazzo e che lo sentisse mentre eravamo in vacanza. Quando ho scoperto tutto, al ritorno dall'Europa, non ci ho visto più dalla gelosia, come potevo fidarmi ancora di lei? Dopo averle detto addio al JFK, lei ha continuato a cercarmi, ha provato a spigarmi cosa fosse successo, ma io l'ho trattata male e non credo che ci sia modo di recuperare!" dissi nervosamente.

"Non essere melodrammatico! C'è rimedio a tutto, tranne che alla morte! Basta che ci sia la volontà di voler recuperare." disse con la classica saggezza dei nonni.

Non so bene come, ma nonno riuscì a tirarmi fuori tutto quello che avessi dentro, tutto quello che non ero mai riuscito a dire a nessuno, mi ascoltò senza giudicare o senza rimproverare, solo ascoltando e forse era quello di cui avessi davvero bisogno.

Gli raccontati di quanto ci rimasi male nel trovare Steve al JFK con i fiori, di come mi sentii tradito nel sentirgli raccontare che loro si erano sentiti mentre io e lei ricostruivamo il nostro rapporto, di come mi avesse deluso, di come il suo volermi punire mi avesse ferito nell'orgoglio, ammisi per la prima volta che i miei sentimenti per Gini mi spaventavano. Non ero mai stato innamorato, mai in vita mia, o almeno così credevo, poi qualcosa cambiò, io cambiai, Gini cambiò e quella ragazzina buffa che passava intere giornate con me ed Andy, si trasformò in una splendida ragazza che mi faceva svegliare di notte, tutto sudato dopo averla sognata. All'inizio non capivo o meglio, facevo finta di non capire, ma sapevo esattamente cosa stesse succedendo, mi ero innamorato di lei! Quando questo mi fu chiaro, iniziai a girarle alla larga. Kate, Cloe o tutte le altre erano solo un modo per stare lontano da lei, dall'unica ragazza che io desiderassi veramente. Gli mostrai le foto che le avevo fatto e che ancora erano salvate nel mio telefono, gli parlai di lei per ore, per giorni, intere giornate a parlare di lei, e poi gli dissi anche il motivo per il quale fosse finita, il giorno del mio compleanno volevo dirle che l'amavo ma il mio orgoglio mi fece dire l'esatto contrario e mi odiavo per questo!

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