45 - Rick

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Le corsi praticamente dietro, il tragitto da casa mia a casa sua fusilenzioso. Lei avanti, io qualche passo dietro, non una parola, quando ad un tratto si fermò, poco prima che gli altri ci potessero vedere, mi diede un altro bacio, passionale, carnale, sensuale.

Non sapevo cosa fare, il suo comportamento era ambiguo, ma una cosa era certa, lei voleva me esattamente quanto io volessi lei!

Appena arrivai mi resi conto di essere una specie di sorvegliato speciale, come se fossi un detenuto che tentasse la fuga, avevo tutti gli occhi puntati su di me, ma io avevo occhi solo per lei.

La cena fu tranquilla, piacevole, fui silenzioso, brindai quando fu ora di brindare e applaudii a tutti i discorsi che furono fatti a tavola, incassai ogni singola frecciatina, che mi fu fatta da ogni commensale, più o meno velata che fosse. Parlammo di tutto, del suo successo, dei dischi d'oro e di platino e che a breve sarebbe partita in un tour che l'avrebbe tenuta lontana da casa per quasi un anno. Era il suo primo tour mondiale, i biglietti erano andati esauriti in poche ore e Gwen fu costretta a mettere altre date.

Fu una cena molto sobria, forse anche troppo, il giorno dopo avrebbe fatto diciannove anni! Ed eravamo quattro gatti, non volevo che lo festeggiasse così! Mi ritornarono alla mente le parole di Lola, erano sole e circondate da gente che voleva solo un tornaconto personale, noi eravamo le uniche persone che le volessero bene per chi fosse realmente.

Finita la cena, mi defilai senza farmi vedere.

Quando tornai a casa mi buttai sul letto e fu in quel momento che vidi la notifica di una email ricevuta, aprii la casella di posta elettronica e lessi la sua risposta.


Mio Re, grazie per il pensiero, sei sempre troppo buono.

Le tue foto sono splendide, la rosa luna è magnifica, sei sicuro che sia più bella di me?

Lei è particolare, io sono come tante altre!

Vuoi farmi un regalo? 

Ti prego parlami di te, dimmi chi sei!


Le risposi senza pensarci troppo:


Ci conosciamo da tantissimo tempo, ero in classe con tuo fratello e ti conosco da parecchio, ho avuto modo di vederti crescere e posso dire che tu, da bruco, ora sia una farfalla meravigliosa.

Sono moro, alto, mi definirei simpatico, a scuola ero bravino ed avevo un discreto successo con il gentil sesso, ma ho sempre avuto in mente una sola ragazza...

Buona notte!


Qualche minuto dopo aver invialo l'email, qualcuno bussò.

La porta si aprì, era lei, bella come non mai, senza dire nulla entrò e chiuse la porta dietro di sé. Spense la luce ed iniziò a spogliarsi lentamente. La guardai, la ammirai, la luce che passava dalla finestra era poca ma era sufficiente per guardare il suo corpo perfetto.

Ci baciammo dolcemente, la invitai a prendere posto accanto a me, mi aiutò a spogliarmi, la accarezzai, la coccolai e la strinsi forte.

"Cosa stiamo facendo? Tu, tra pochi giorni, partirai, come faccio a stare senza di te?" dissi tendola stretta a me come se quello fosse l'ultima cosa che avrei fatto sulla terra.

"Tu sei la mia kryptonite, il mio punto debole, non riesco a resisterti, ho provato a dimenticarti, ma non ci riesco" disse tra un bacio e l'altro.

Senza nemmeno rendermene conto la iniziai a toccare, a disegnare quei cerchietti che adorava, la baciai in ogni parte del corpo, la desideravo come mai prima d'ora. Passammo diversi minuti in totale silenzio, senza dirci nulla, solo toccandoci ed ascoltando i nostri respiri divenire sempre più irregolari.

"Come hai fatto ad entrare in casa senza essere vista?" chiesi mentre avevo iniziato a farla mia.

"Chi ti ha detto che non mi abbia vista nessuno? Ho bussato, ho chiesto dove fossi finito, te n'eri andato senza nemmeno salutarmi! CJ mi ha detto che probabilmente eri in camera a... Beh meglio non dire come ha completato la frase! - non so bene perché ma immaginai il commento di mio fratello - Vuoi sapere come immaginavo il mio compleanno? Io e te, a fare l'amore a mezzanotte su di una spiaggia! Voglio stare con te Rick, io non esisto senza di te, io non vivo senza di te!" Disse stringendosi forte a me, quasi in modo disperato.

Eravamo nel mio letto abbracciati, la tenevo stretta a me, mentre le stavo dando piacere e, in quel momento, mi resi conto che lei era ancora la ragazzina impaurita di qualche anno fa, anche se al difuori era diventata una giovane donna, dentro era sempre la mia Gini. La baciai come la prima volta che l'avevo amata in quel letto, in quella stanza! Facemmo l'amore con sentimento, con passione. Ci regalammo dei momenti che bisognerebbe inventare le parole per essere in grado di  descriverli.

Dopo quel piacere che avevo quasi dimenticato, mi ritrovai abbracciato a lei, tenendola stretta, non volevo lasciarla andare, non oggi, non questa volta.

Ci stavamo scambiando dei teneri baci, come se fossimo dei bambini di 10 anni, intrecciano le nostre dita mentre le accarezzavo dolcemente la pelle nuda, adoravo quando giocava con me, con le mie labbra, quando ad un tratto...

"Devo andare!" disse lasciandomi letteralmente sorpreso.

"Dove stai andando? Perché te ne vai? Aspetta, resta qui!" le dissi mentre lei se era alzata ed aveva iniziato a rivestirsi.

"Devo e lo sai anche tu! È stato solo un sogno, Rick! - disse baciando nuovamente – Domani quanto ti sveglierai, lo capirai anche tu. È quello che ho pensato quando, quella mattina, quando mi sono svegliata da sola. Ero convinta di averti sognato, perché è stato solo un bellissimo sogno. Come adesso, in realtà io e te stiamo solo sognando!

Lo sai che quella è stata la prima notte, dopo anni, che dormivo serenamente?" disse con la voce rotta dall'emozione.

"No, non è un sogno! Non è stato un sogno, io e te ci siamo amati ora come quella sera! Non lasciarmi, non stasera, ti prego, ho bisogno di averti al mio fianco. Ogni re, per essere tale, ha bisogno della sua regina accanto. Tu sei la mia regina Ginevra!" dissi provandola a convincere a rimanere.

"E che penseranno i tuoi domani mattina?" chiese arrossendo.

"Amore, sei in camera mia da più di un'ora e credo che immaginino cosa sia appena successo, non credo che pensino che abbiamo giocato a carte! E poi non ci hanno nemmeno sentito litigare, urlarci contro e via dicendo, una costante degli ultimi anni! Anche se, ammetto che, tiavrei fatta urlare molto volentieri... Resta qui con me!" dissi provando a trattenerla.

"Non potremo vederci fino a Natale e non possiamo farci vedere in giro! Non hai idea di cosa significhi essere assediato dai paparazzi che devono documentare ogni istante della tua vita! Non posso gettarti in questo circo! Devi finire gli studi! A Natale sarò a Sidney. Gwen mi ha fissato delle date i primi di dicembre, resto per un mese per riposarmi per poi concludere il tour in Sud America e tornare a casa."

"Da me?" dissi baciandola ed aspettando con ansia una risposta.

"Vorresti che tornassi da te? Mi hai finalmente perdonato per quello stupido bacio a Steve? Ce ne hai messo di tempo!" disse ironicamente.

La strinsi forte a me, quel momento fu un nuovo inizio, finalmente ci eravamo buttati il passato alle spalle. Non volevo perderla nuovamente.

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