2 - Gini

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Quell'anno passò senza troppi intoppi, Serena si divideva tra me e J e delle volte io uscivo con loro, altre volte uscivo con loro e un amico, per provare a combinare qualcosa tra me ed un chiunque qualsiasi. La verità era che nemmeno mi applicavo più di tanto per piacergli!

Finita la scuola, di solito trascorrevamo il mese di luglio nelle case almare. Quando eravamo piccoli i nostri genitori decisero di togliereil muretto che delimitava le due proprietà per permettere a noi bambini di correre da una casa all'altra senza dover passare dalla spiaggia. Si, la spiaggia, la nostra spiaggia, quella dove spesso,anzi sempre mi imbambolavo ad ammirarlo perdendomi in pensieri peccaminosi... Ma puntualmente Serena mi riportava sul pianeta terra, rimproverandomi!

Serena e Kitty venivano sempre a casa da noi, di solito anche Rick si fermava da noi, nonostante i suoi nonni fossero a pochi metri da casa mia. J invece aveva casa qualche isolato più in là. Alla fine era come stare a scuola senza la rottura delle lezioni e senza le ammiratrici di Rick. In quei giorni era come ritornare bambini. Rick tornava ad essere il vecchio sé stesso, quello dolce ed affettuoso.

Era un pomeriggio come tanti, le due dolci coppiette erano andate al molo per un pomeriggio romantico, mentre io, decisi di rimanere a casa. Rick era a casa sua in quei giorni, ci eravamo visti poco e, colta dalla disperazione, me ne andai in spiaggia a leggere un libro o a sperare in qualche incontro fortunato. Avevo saputo da Serena che Dan, un compagno di classe di J & co, aveva una cotta per me. La cosa mi fece piacere ma non era certo il ragazzo dei miei sogni. Non era brutto ma non aveva nulla che potesse farmi perdere la testa. Comunque ogni decisione sarebbe stata rimandata a settembre. Dan era in vacanza mentre in spiaggia trovai il mio oggetto dei desideri, trovai Rick.

"Ciao Bambolina, come mai tutta sola? Dove hai lasciato la tua gemella cattiva?" disse sorridendomi.

Il riferimento a Serena era divertente forse anche troppo educato, disolito usava appellativi meno divertenti.

"Da uomo esperto quale sei, penso che tu possa immaginare dove siano tutti" dissi in risposta.

"Quindi ti ha lasciata da sola? Beh spero solo che J mi abbia ascoltato attentamente, quando mi ha chiesto dei consigli..." disse in tono malizioso e posando sulla sabbia la tavola da surf.

"Ti prego, dimmi che ti ha chiesto!" dissi incuriosita.

"Assolutamente no, non posso e non voglio parlare, con te, di certe cose!" disse enfatizzando il non voglio, ma con un tono di leggero imbarazzo.

"Certo che puoi, io e te ci conosciamo da sempre, non ti imbarazzerà parlare di sesso con me, ti conosco meglio di chiunque altro! Magari non così bene come qualcuna, ma se non vuoi dirmelo tu, allora chiederò alla diretta interessata."

Provai a sfidarlo non sapendo bene come fare. Io di sesso sapevo davvero poco o niente. Tutto quello che sapevo erano le nozioni generali dibiologia e qualche racconto di Serena, la quale con J aveva iniziatoi primi approcci.

"Sentiamo, cosa sapresti tu sul sesso?" disse raccogliendo la mia sfida.

"Potrei sapere molte cose e non solo per sentito dire.... magari posso averavuto le mie esperienze, tu sei troppo impegnato con le tue amiche per guardare quello che faccio io!" super mega bugia, ma tentar non nuoce, pensai e senza Serena nei paraggi perché non provarci?

"E con chi avresti avuto queste esperienze?" disse con uno strano tono di voce.

Silenzio riflessivo o pausa ad effetto...

"Mi avvalgo della facoltà di non rispondere – ma non credo che abbiagradito la mia risposta, mi guardava aggrottando le sopracciglia, così, per non rendere le cose troppo difficili, aggiunsi - Forse non ti rendi conto che quando racconti certi dettagli... Parli ad alta voce. Vorrei non ascoltare te o Andy, ma delle volte è impossibile e poi Serena e J... beh lo sai, no?" dissi mostrando il mio bluff.

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