36 - Gini

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Qualche giorno dopo il nostro incontro ci fu la funzione commemorativa in memoria dei miei genitori, ad un anno dalla scompara. Rick, per rispetto nei nostri confronti e per l'amicizia tra lui ed Andy, decise che non avrebbe più fatto una festa di compleanno, almeno non in grande stile. Speravo di vederlo lì, speravo che venisse, mancava solo lui.

Io ed Andy fummo costretti a sederci in prima fila, in bella mostra, i genitori di Rick accanto a me, Kitty accanto ad Andy e dietro Steph, CJ con i nonni e poi una serie infinita di gente di cui ignoravo totalmente i nomi. Fummo costretti ad assistere ad un'altra sfilata di finto dolore e finto dispiacere. Fortunatamente durò poco, finitala funzione non andai con Andy e gli altri a mangiare qualcosa per distrarsi, ma me ne tornai a casa e mi misi al pianoforte. Non avevo più messo mano a quella canzone. Forse non volevo finirla, mi ricordava un brutto momento della mia vita. Mi misi seduta al piano ed inizia a giocherellare con i testi, poi l'ispirazione, le parole uscirono da sole accompagnate dalla melodia, era una canzone completamente diversa da quella, chiamai Jerry per dirgli la novità, non vedeva l'ora di fargliela sentire.

Quando la ascoltò, ne fu davvero entusiasta, talmente tanto che decidemmo di registrarla e di mandarla ad un suo amico carissimo, un produttore californiano. In meno sette giorni mi aveva detto che gli piaceva e che avrebbe voluto sentire altri pezzi. Sfortunatamente non avevo altro, almeno per il momento, mi diede qualche mese di tempo e così mi misi all'opera, sfornando canzoni su canzoni.

I mesi passavano, non ebbi più nessuna notizia di Rick, aveva decisodi andare avanti ed io dovevo rispettare la sua scelta. Ero sopravvissuta quasi indenne a San Valentino, a Pasqua, al compleanno di mio fratello e a quello mio e di Serena. Quella fu la prima volta che io e lei non lo festeggiammo insieme. Lei avrebbe compiuto diciotto anni, io li avrei fatti il prossio anno, per questo la madre organizzò una festa da sogno.

Il giorno del mio compleanno mi fu recapitato a casa un mazzo enorme di fiori, il bigliettino era scritto a mano dal fioraio e diceva solo:


Tantiauguri di buon compleanno.


Non una firma, non una lettera, nulla, non sapevo di chi fossero, sarebbero potuti anche essere da parte di chiunque anche di Phil.


Il mio compleanno lo festeggiammo qualche giorno dopo, eravamo davvero pochi, solo J, Serena, Andy e Kitty e fu in quel momento che dissi loro che mi sarei trasferita in California, che avevo scritto una canzone e mandata ad un produttore californiano. Dissi loro che ne avevo scritte anche altre e che Dylan avrebbe pubblicato, di li a breve, il primo singolo. Furono tutti sorpresi, ma, forse, nemmeno troppo stupiti da quella notizia. Era da tempo che dicevo di voler cambiare, dovevo cambiare aria, New York mi aveva preso l'anima e mi stava lentamente consumando. 

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