Il giorno del suo compleanno era arrivato, ero quasi arrivata al mare, ero felice ed agitata, non so bene cosa aspettarmi, ma dovevo vederlo. Ero andata dal parrucchiere e mi ero messa un vestitino sexy ma non troppo. Mandai un messaggio a CJ il quale mi rispose che era arrivato con alcuni amici e che erano in spiaggia a fare surf.
Appena scesi dalla macchina mi precipitai in spiaggia facendo finta di non sapere che lui fosse lì. Quando arrivai non lo trovai, ma c'era un ragazzo di nome Brando che mi accolse in un modo forse anche troppo caloroso.
"Ciao bellezza, come sei arrivata qui? Ho capito, sei una sirena uscita dall'acqua, perché colpita dal mio fascino? Lo sai che questa è una spiaggia privata? Ma se fai la carina con me posso chiedere al mio amico di farti rimanere! Che ne dici?"
"Gentile da parte tua, ma non credo che sia necessario chiedere il permesso a Rick per rimanere, la mia famiglia è proprietaria della metà esatta di questa spiaggia, quindi ti ringrazio, bel tentativo!" dissi senza degnarlo di uno sguardo.
Nel mentre io e Brando avevamo questo amabile scambio di battute, lo vidi, era in compagnia di una ragazza, bella, decisamente bella! Era mora con gli occhi da gatta color ambra, era poco più alta di me e con la muta era davvero uno spettacolo, aveva ogni curva al posto giusto.
"Ehi Rick, non mi avevi detto che la tua vicina di casa fosse così carina, ma non è molto simpatica, lo sai?" disse ironicamente.
"Tranquillo, è solo timida, deve solo prendere un po' di confidenza, poi si scioglie e diventa più simpatica! Comunque il meglio da il meglio di sé con i messaggi! - disse in risposta a Brando, poi rivolgendosi a me disse – il numero te lo do io o glielo chiedi da sola? Che sei venuta a fare qui?" Il tono era decisamente arrabbiato. Anzi, direi furioso.
"Sono a casa mia, esattamente come te! Non ti devo chiedere il permesso per venire qui, Richard! - dissi acidamente poi, provando a stemperare i toni, dissi - Sono qui per te, vorrei parlarti, Rick per favore, lascia che io ti spieghi! Dammi la possibilità di spiegarti..."
Mi sentivo a disagio a parlare con tutto quel pubblico. Oltre a Rick, Nina e Brando c'erano anche altre due persone, Bob ed Amelia.
"Che mi devi spiegare? Che ti andava di divertirti con quel tizio? Io e Steve ci siamo visti e ci siamo parlati, ho letto i messaggi che gli hai mandato, divertente come tu ti sia presa gioco di entrambe, davvero brava! Da te non me lo sarei mai aspettato. Cazzo Ginevra! Venivi a letto con me e poi mandavi messaggi a lui! Io ho sbagliato, ma è stato un momento da coglione, il tuo gioco è durato un mese e mezzo. Lo hai fatto volutamente. Ora scusa, ma sono con degli amici, non ho tempo, né voglia, di stare a sentire le tue storie!" disse in risposta.
"Ti chiedo solo 5 minuti del tuo tempo, lasciami spiegare e poi se vorrai, non mi vedrai più!" dissi speranzosa.
"Magari già ho deciso di non volerti più vedere e magari sono qui con la mia ragazza!" disse freddamente, poi andò verso casa sua con Nina, mano nella mano.
Me ne tornai mestamente verso casa incassando il colpo. Questa sconfitta fu traumatica, mi bruciava davvero. Avevo fatto una cosa stupida, vero, ma avevo solo baciato Steve, mentre io e lui non stavamo insieme, io alla fine lo avevo perdonato, perché lui non poteva perdonarmi?Almeno ascoltarmi! Mi gettai sul divano sprofondando tra i cuscini, iniziai a pensare che, raggiungerlo al mare per il suo compleanno, non fu una grande idea. CJ era stato chiaro, sono solo amici..possibile che ora ci fosse qualcosa in più?
Continuavo a fissare il pacchetto sul tavolo, era il mio regalo per il suo diciottesimo compleanno, mi feci coraggio ed andai a casa sua.
Quando arrivai, trovai la sua famiglia che mi accolse in modo caloroso, come sempre, chiesi di Rick ma CJ mi disse che erano usciti, lasciai il pacchetto sul tavolo e li salutai.
Qualche ora dopo Maria bussò alla porta della mia camera, mi disse che Rick aveva fatto riportare il pacchetto senza nemmeno aprirlo.
"Mi dispiace, tesoro, magari gli serve solo più tempo!"
Non aveva bisogno di tempo, aveva deciso e senza darmi alcuna possibilità d'appello! Ora le cose erano due: mi umilio combattendo o mi arrendo senza combattere?
Decisi che mi avrebbe dovuto ascoltare, decisi che forse valeva la pena combattere. Presi una felpa dal cassetto e mi diressi a casa sua. Quando arrivai erano tutti seduti a parlare del corso di legge di Yale, un discorso davvero interessante, quando arrivai Brando mi accolse dicendo: "Tesorino non riesci a starmi lontana! Rick la tua amica può fermarsi qui con noi? Sta facendo di tutto per attirare la mia attenzione! Vorrei scoprire dopo quanto tempo perde la timidezza iniziale!" ma io lo ignorai totalmente.
"Rick ho bisogno di parlarti!" dissi fissandolo negli occhi ignorando tutti gli altri e stringendo forte il pacchettino regalo nella mie mani. Continuammo quella guerra di sguardi fino a che lui non si alzò, prendendomi per un braccio e portandomi nello studio di suo nonno.
"Fanculo Gini! Che cazzo vuoi? Sono stato abbastanza chiaro, il tuo regalo vallo a dare Steve, io non lo voglio, io non ti voglio parlare...Lasciami indovinare... Scommetto che nemmeno lui ora abbia voglia di parlarti!" disse nervosamente.
"Fammi spiegare, io ti ho dato modo di spiegarti. È per te, buon compleanno!" dissi porgendogli il pacchetto.
Gli passai il regalo, lo tenne per un po' tra le sue mani come se non sapesse bene cosa farci e poi lo aprì. Erano dei gemelli in oro doveci feci incidere su uno COLPEVOLE e sull'altro NON COLPEVOLE.
Sorrise, forse non erano poi così brutti come disse Serena.
"Li indosserai il giorno della laurea? Alla tua prima udienza? Sono certa che ti porteranno fortuna!" dissi sorridendo.
Poi iniziai a scusarmi, non sapendo bene da dove partire, gli raccontai tutto dall'inizio. Per Steve non provavo assolutamente nulla, era stato solo gentile in un momento di merda. Non era mia intenzione prendere in giro nessuno dei due, soprattutto lui! Mi lasciò parlare senza interruzione, ascoltando attentamente, poi disse solamente:"Finito o c'è altro che io debba sapere?"
Il tono della sua voce era freddo, non ero convinta che mi avesse perdonato, in realtà in quel momento non riuscivo nemmeno a capirese fosse o no ancora innamorato di me...
"Solo per tua informazione, quella sera con Kate, beh ecco io... Non è vero che ho urlato il suo nome mentre... Diciamo che mi sono resoconto quasi subito dell'errore e non ho concluso nulla! So che non lo rende meno grave, ma volevo che tu lo sapessi." disse in modo sincero.
"Hai parlato di una ragazza... Tu e Nina state insieme?" chiesi con un filo di voce e con una paura tremenda della risposta.
"Non sono affari tuoi e... Mi dispiace ma non ho intenzione di perdonarti. Come mi hai detto tu, non riesco più a fidarmi e non posso morire di gelosia ogni volta che non mi rispondi! Mi dispiace, a questo puntocredo che sia finita. Addio!" disse mentre tornava dai suoi amici lasciando me ed il mio regalo nello studio di suo nonno.
STAI LEGGENDO
Soul Mate
РомантикаGinevra ha 15 anni, è una ragazza ingenua e spontanea, la sua famiglia fa parte dell'alta borghesia di New York, ha da sempre una cotta per il migliore amico del fratello, un ragazzo di 18 mesi più grande di lei, di nome Richard. Mentre lei è alla...