4. Scelta o obbligo?

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- Dai spara, adesso: che avete deciso con Lorella? -.
A fare la domanda era stata Mew, seduta accanto a lei. Erano quasi tutti riuniti tra cucina, salotto e gradinate, ed in quel momento Sarah era seduta all'isola, giocherellando con il cibo che aveva nel piatto che Lucia le aveva tenuto in caldo. Aveva lo stomaco chiuso per la tensione, perciò aveva sbocconcellato qualcosa, ma arrivata neppure a metà del piatto aveva gettato la spugna.
Anche Mida era tornato dal colloquio con Lorella, ed ora la maggioranza dei cantanti era lì per confrontarsi con gli altri.
In realtà Sarah sapeva benissimo che in quel momento il fattore che stava scatenando tutta quell'attenzione e quella presenza era proprio il suo compito: una cosa del genere era un bel po' che non si vedeva nel programma, inoltre la consegna avrebbe coinvolto eventualmente un altro di loro, perciò si sentivano un po' tutti su di giri.
- E niente io sono arrivata lì che ero nel panico, come avete visto tutti. Fosse stato per me in quel momento avrei detto subito no e basta. Raga, c'è un attimo da mettersi nei miei panni: per questa settimana ho delle assegnazioni belle importanti, tra le quali Girl on Fire di Alicia Keys, e come se non bastasse devo cominciare a dare una forma concreta al nuovo inedito. E pensare che stasera volevo parlare con voi proprio di questo, per avere un confronto e vedere se riuscivo a cavarci qualcosa... -.
Martina si avvicinò, appoggiando i gomiti sul tavolo. - Eh, ma non credo proprio che a Lorella sarebbe andato bene un discorso del genere. Nel senso: si è sempre opposta a compiti che pensava fossero fuori dalla portata di voi altri, e che quindi sarebbero stati solo una perdita di tempo, e vi ha spinto lei per prima a rifiutarli, però boh... A mia modesta opinione, Sa', questa per te non è una missione impossibile. Dipende come ti ci approcci -.
- Sono d'accordo. Cioè, ci sta che lì per lì la cosa ti abbia messo l'ansia, però secondo me se ti ci metti con la giusta attenzione e ti scegli la persona giusta, 'sto compito ti viene una bomba - disse Mew.
- Vabbè, perciò? Alla fine che avete deciso? - chiese Kumo, uno dei pochi ballerini presenti al discorso.
Sarah storse il naso e si massaggiò la fronte. - E niente: abbiamo riletto la lettera, abbiamo analizzato bene quello che Anna vorrebbe, o non vorrebbe, ottenere con questo compito. Io sono partita subito che non volevo farlo, troppa ansia da prestazione e da eccessivo carico di lavoro, troppa paura pure di mettermi a confronto diretto con qualcuno di voi. Poi parliamoci chiaro, raga: io mi vergogno pure un po' a dovermi mettere a chiedere una cosa del genere -.
- Vabbè, francamente questa è l'ultima cosa di cui dovresti preoccuparti. Qui siamo tutti sulla stessa barca, Sa'. E poi ormai un po' stiamo imparando a conoscerci, quindi dovrebbe essere pure più semplice per te orientarti verso a chi chiedere e a chi no - disse Mida, appoggiando una mano sulla spalla della sua compagna di squadra.
La ragazza si guardò le mani. - Si, Chri: tra il dire e il fare, però...-.
- Alla fine come siete rimaste, quindi? - domandò Matthew.
- Lorella mi ha fatto ragionare che questo compito non è assolutamente facile, ma non è nemmeno impossibile. Di sicuro mi metterà alla prova sotto moltissimi aspetti, ma tanto questa è comunque una situazione che prima o poi, se farò questo mestiere, in un modo o nell'altro dovrò affrontare. Se lo rifiutassi la darei vinta ad Anna e inoltre dimostrerei una volta di più che sono una ragazzina -.
Si interruppe perché qualcuno dall'altra parte dell'isola aveva dissimulato una risata con un colpo di tosse. Alzò gli occhi e inquadrò Holden che la guardava con il solito sorrisetto canzonatorio sul viso, mentre scuoteva appena la testa.
Arifacce co' 'sta storia dell'età  le sembrò quasi di sentirlo dire.
Gli fece una smorfia di risposta a quel dialogo silenzioso, poi tornò a parlare agli altri - Perciò niente: ho deciso che lo faccio. Lorella mi ha lasciato carta bianca su tutto, ha detto che si fida di me, ma anche di noi come gruppo. Lei pensa che anche se siamo divisi in squadre siamo abbastanza intelligenti e maturi da capire la situazione e darci una mano a vicenda. E spero che sarà così, raga: me la sto facendo sotto dalla paura, se mi abbandonate adesso non so se ce la faccio -.
Subito si sentì stringere la mano da Mew e Mida le cinse le spalle con un braccio.
- Ma che sei matta, Sare'? - disse Salvatore, dall'altra parte dell'isola. - Anzi, per dimostrarti che stiamo tutti dalla tua parte, che ne dici di parlare adesso di chi vuoi come compagno di duetto?-.
- Si, sono d'accordo - aggiunse Ayle.
Sarah fece un sorriso smagliante e grato, che dedicò a ognuno di loro. - Raga, siete i migliori -.
- Macché, dai. Una mano lava l'altra e due lavano la faccia. Non si lascia indietro nessuno, almeno per quanto mi riguarda. Ci prendiamo cura l'uno dell'altro, soprattutto di chi è in difficoltà - disse Matthew.
- Dai, Sa'. Allora, ti sei fatta già un'idea? - chiese Mew.
Sarah sbuffò e scosse appena la testa. - Devo considerare un po' di cose. La prima è il paletto dell'evitare la "scelta paracula", che secondo Anna mi farebbe collaborare con qualcuno che vicino a me risulterebbe di meno. Che poi che discorso è? Qui siete tutti bravissimi, io non considero nessuno meno di me, vi pare? -.
- Vabbè, magari quello l'ha scritto per metterti in difficoltà e rendere tuoi dei pensieri che non hai - suggerì Mida, sottolineando una volta di più il suo mood verso la Pettinelli.
- Ma infatti io a caldo avrei scelto te, Chri, però poi ho pensato che, considerando che tu ad Anna non piaci, mi accuserebbe subito di aver scelto qualcuno che una canzone così non la farebbe bene per venire fuori io, quando sarebbe tutt'altro! - spiegò lei.
- Si, però tu devi fare le tue considerazioni, Baby. L'esibizione è la tua, quello che pensa lei deve contare fino ad una certa, no? Le scelte e le considerazioni fanno parte del compito - intervenne Sofia.
Sarah si massaggiò le tempie, chiudendo gli occhi. - Bho... Comunque c'è da considerare anche il fattore del lavoro che avete già pure voi sulle spalle, assegnazioni e compiti: questo mi farebbe escludere già subito sia Chri, che Ayle. Però non è che voialtri non abbiate da fare -.
- Sarah, tu fai le tue valutazioni che a fare le nostre ci pensiamo noi, dai. Non è questa la base da cui devi partire per decidere bene - intervenne Petit.
La ragazza fece una smorfietta sconsolata, mentre le crollavano le spalle. Sospirò. - Allora cambio di nuovo parametro, che poi alla fine è quello più importante: l'allineamento vocale con la canzone e... -.
- Senti, la facciamo finita co' 'sto delirio, Sa'? Lo faccio io -.
Tutti, nessuno escluso, si voltarono a fissare Holden. Il ragazzo stava con i palmi appoggiati sul pianale e, serissimo, guardava lei negli occhi.
Sarah inizialmente rimase perplessa e poi stupita, ma infine aggrottò la fronte, seccata. - Non è che devi farmi un favore, Holden. Cioè si, dovresti farmelo, ma dovresti farlo volentieri, non so se mi spiego -.
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo, girando per un attimo la testa a destra per poi tornare a guardarla, sempre serissimo. - Ma che stai a di'?! Senti, la questione è che è inutile sta' a perde' altro tempo, dai: la Pettinelli è qui che te voleva porta', non lo capisci? Ragionace e vedrai che non sto a fa' nè il super uomo nè il salvatore della patria: sto solo andando dritto al punto. M'azzardo a di' che qui nessuno c'ha tempo nè voglia di farsi trascinare da chiunque, pure da un professore, in 'sto teatrino de carta vince/carta perde. Questa era una scelta pe' modo de di', alla fine se ce pensi era praticamente 'n obbligo -.
Cadde il silenzio nella stanza, ma sembrava sentirsi il rumore degli ingranaggi dei cervelli di tutti che lavoravano freneticamente per adeguarsi al ragionamento del cantante.
Sarah si morse l'interno del labbro mentre pensava, ma alla fine dovette arrendersi: se voleva che l'esibizione riuscisse al meglio lui era una scelta giusta da fare, sia a livello canoro che per la preparazione del brano. Certo, lei avrebbe dovuto dividere la scena con una delle voci migliori della scuola nonché con uno tra i più amati dal pubblico e la cosa non le garantiva affatto che ne sarebbe uscita come avrebbe dovuto essere. Ma che altro poteva fare se non impegnarsi al massimo delle sue capacità e far vedere chi era?
- Ti va? - gli chiese seria, dopo un po'.
- Richiedimelo domani in sala prove: adesso non so' sicuro de quello che te risponderei, e lo sai - replicò lapidario.
- E' fatta allora, dai! Spacchiamo tutto! - esclamò Mew sollevata mentre tutti, chiacchierando tra loro, iniziavano a disperdersi.
Solo Sarah e Holden rimasero fermi dov'erano.
Quando rimasero solo loro intorno all'isola si guardarono senza parlare, poi lui le fece un occhiolino e, senza dire una parola, le girò intorno e se ne andò, lasciandola lì perplessa, confusa e frastornata.

Too old to hold me | A Holden x Sarah Fanfiction (Amici23)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora