6. Lontani dalla superfice

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Le sembrò che le pareti dello studio tremassero e che tutto attorno a lei vorticasse: gli applausi scroscianti, le urla del pubblico in visibilio, addirittura una standing ovation. Sentì la testa girarle, ma forse non era soltanto per quello.
In fase di lavorazione lei ed Holden avevano deciso di dare il primo cut al brano dopo le prime due strofe, cantate la prima da lui e la seconda da lei, e creare un raccordo con l'ultimo ritornello che avrebbe cantato lei con tanto di virtuosismo vocale, e il bridge di chiusura insieme. Lei, ovviamente, avrebbe suonato anche il piano mentre cantavano.
L'esecuzione era stata intensa e, sorprendentemente, diversa da tutte quelle fatte durante le prove. C'erano stati un paio di momenti in cui ebbe l'impressione di essersi smarrita all'interno dell'interpretazione, come se tutto quello che li circondava non ci fosse: c'era la musica, un pianoforte e le loro voci. E, chiaramente, loro due. Stop.
La cosa, invece che mandarla in confusione, le tirò fuori un trasporto, un'armonia e un calore che poche altre volte aveva sperimentato. A sorprenderla fu in modo particolare la sicurezza che aveva provato a cantare guardando il suo compagno negli occhi: la pacatezza di Holden ed il vederlo così partecipe e calato nell'interpretazione le avevano fatto pensare che non c'era niente di cui aver paura e che in quella finzione avrebbe potuto tirare fuori tutto quello che voleva e poteva. E lo fece.
Le loro voci si armonizzarono in maniera perfetta ed in modo naturale, quasi osmotico.
Quando lei aveva iniziato ad intonare il ritornello l'aveva visto alzarsi dallo sgabello e girarle intorno, lasciandole una delicata carezza che da una spalla le raggiunse l'altra, rimanendo poi lì. Il brano si stava avviando alla fine e, quando avevano attaccato insieme il bridge di chiusura, lui aveva improvvisato qualcosa che in prova non avevano mai fatto: le aveva porto la mano, invitandola ad alzarsi con lui. Si era sentita gelare, presa alla sprovvista, ma aveva processato la cosa in una frazione di secondo: quando aveva visto lui farle l'occhiolino aveva tolto il microfono dall'asta, gli aveva preso la mano e l'aveva seguito, continuando a cantare fiduciosa.
Erano arrivati a centro studio, uno di fronte all'altra, intonando l'ultimissimo verso.

"In the shallow, sha-la-la-low..."

Ed in quel momento, lui aveva allungato una mano, le aveva cinto il fianco e se l'era portata vicina, abbassando in microfono e appoggiando la fronte alla sua per continuare a cantare nel microfono di lei, guardandola negli occhi.

"...We are far from the shallow now"

L'ultimo accordo di chitarra si era esaurito e c'era stato un istante infinitesimale, eppure per lei infinito, di silenzio.
Poi, il delirio.
Sentiva il fiato corto, la pelle d'oca, il cuore batterle a tremila, l'euforia e la paura che si mischiavano insieme in una danza contorta e acrobatica.
Abbassò il microfono, la fronte ancora appoggiata a quella di lui mentre un sorriso estatico le si apriva in viso. E lui la ricambiò.
- E' fatta... - gli sussurrò.
- Cazzo, si - rispose lui, appoggiandole poi le labbra sulla fronte.
In quel preciso momento Sarah sentì la stessa sensazione del vuoto d'aria in aereo ma cercò di non darlo a vedere mentre, sempre sorridendo, si separava da lui e si voltava verso i professori.
La scena che le si presentò davanti la fece tornare in sé.
Rudy era in piedi con sollevato sopra la testa un cartello con scritto CIAONE. Lorella si era alzata anche lei ed applaudiva con un sorriso soddisfatto ed euforico in faccia. Anna era seduta, invece, ma sulla sua faccia non campeggiava il solito muso disgustato bensì un mezzo sorrisetto amaro. I prof di ballo, dal canto loro, applaudivano, la Celentano sorridendo apertamente e Raimondo con le braccia sulla testa.
Si portò le le mani a coprirsi la bocca, incredula per tutta quella situazione, mentre l'entusiasmo del pubblico ancora furoreggiava.
Maria intervenne a sedare gli animi e, quando si fu ristabilita un po' di calma, esordì - Vorrei dire che il parere del pubblico sull'esito del compito mi sembra abbastanza evidente. E mi sembra che Lorella e Rudy concordino in pieno -.
- Io sto ancora volando, Maria! - replicò Zerbi, sedendosi mentre continuava a sventolare il cartello tra le risate del pubblico e di Lorella.
- Eh ma vedi di atterrare, adesso, perché è il momento di Anna di farci sapere se il compito è stato passato o meno-.
La Pettinelli, sentendosi chiamare in causa, inspirò platealmente e, fingendo di leggere degli appunti che aveva davanti, disse - Mah, Maria, che dire? Di sicuro devo riconoscere che Sarah si è impegnata molto, soprattutto per rispettare in pieno la consegna che le avevo dato. Alla fine l'esibizione non è stata malaccio... -.
- Malaccio?! - la interruppe Lorella. - Malaccio dici, Anna? Ma sei seria? Questa esibizione era da serale e non puoi dire di no! -.
Il pubblico suffragò quella frase con un boato di assenso.
- Pensi che questa performance fosse da serale, Lorella? E magari mi vorrai pure dire che il merito è tutto di Sarah, adesso! Dai, sii seria tu: al netto di tutti i fronzoli, se non fosse stato per il guizzo di Holden non puoi dire che sarebbe stata la stessa cosa! La tua allieva è stata furba a scegliere proprio lui, dai: voce inconfondibile, produttore, musicista. Così è vincere facile... - rimbeccò la conduttrice radiofonica.
La Cuccarini aprì le braccia, sconvolta. - Ma che stai dicendo, Anna! Sei stata tu a dirle di non fare "scelte paracule" affiancandosi un compagno che vocalmente fosse inadeguato per la canzone, e poi mi vieni a dire che la scelta paracula è stata questa?-.
Rudy entrò a gamba tesa. - Che poi scelta di cosa, vorrei capire. Era chiaro come il sole quello che volevi fare, PettiPosta: hai improntato la cosa in modo che Holden fosse praticamente l'unica via possibile perché speravi che, nel confronto , Sarah crollasse. Ma sai cosa? Non solo Sarah è stata molto più che all'altezza, visto che ha fatto un'esibizione bellissima ed intensissima, ma 'sti due ragazzi hanno lavorato così bene che è sembrato cantassero insieme da anni invece che da pochi giorni. Devi essere seria, adesso basta con 'sti giochetti! -.
- Ma per chi mi avete presa, scusate, per il KGB che fa i complotti?! Ma che state dicendo! Comunque non voglio cogliere le vostre provocazioni e voglio solo dare il mio giudizio: ammetto che Sarah ha fatto tutto quello che le avevo chiesto, anche se tutta questa intensità e personalità io non l'ho viste. Tutto molto così, in superfice. "In the shallow", proprio! Che ve devo di'? Dico che ok, il compito lo supera proprio per il rotto della cuffia, ma io non sono ancora convinta per niente, perché oggi mi ha dato comunque l'idea di essere un mero riempitivo nell'esibizione di Holden. Se non fosse stato per lui, non saprei... - chiosò la Pettinelli.
Sarah sentì un peso caderle sulle spalle: era vero che il compito era stato superato, ma avrebbe voluto un minimo di riconoscimento in più. Cercò di rimanere neutra, ma un lieve tremore la stava già pervadendo.
Poi percepì un tocco: Holden le aveva poggiato una mano sulla schiena. Non la guardò, ma quel gesto le fece capire che la sosteneva. Gliene fu estremamente grata e approfittò di quell'appiglio per appoggiarsi lievemente a lui: ne sentiva il bisogno, e il ragazzo non si sottrasse.
Di nuovo la voce di Lorella tuonò - Anna, io non mi spiego come sia possibile che la maggior parte delle volte sembra quasi che noi vediamo delle esibizioni diverse! Quello che ho visto io sono stati due ragazzi estremamente dotati che hanno cantato in sinergia, uguagliandosi, supportandosi e valorizzandosi a vicenda! Anzi, voglio sottolineare che Holden è stato bravo nella sua parte non tanto per l'esibizione in sé, ma perché ha lavorato al massimo delle sue potenzialità per far sì che lui e Sarah venissero fuori alla pari. E Sarah è stata al passo.
Ma non solo nel canto, anche nello staging! Dai, Anna: a una certa non mi puoi dire che non ti sei emozionata anche tu, sembrava che si stessero cantando d'amore a vicenda per davvero! -.
Sarah si mise una mano sulla bocca per soffocare una risata nervosa e, per smorzare la tensione, si voltò appena per sussurrare all'orecchio del compagno - Cavolo, sei stato un fenomeno. Dal gatto morto al cantarmi credibilmente d'amore... -.
Lui emise uno sbuffo e girò appena la testa dall'altra parte - Se, ciao... -.
Sembrava seccato, ma a lei parve di cogliere anche tensione e imbarazzo. Non ci diede peso e tornò ad ascoltare il dialogo dei professori.
- Se lo dici tu... Io rimango ferma sulla mia opinione. Comunque mi sono stancata di discutere, tanto come al solito non ne viene niente. Ho detto che il compito è superato? Fatevelo bastare, non potete pretendere che faccia pure la standing ovation - tagliò corto la Pettinelli, seccata.
Lorella sbatté i palmi sul tavolo. - Infatti basta, guarda. Sarah, riprenditi questa maglia e rasserenati: da lei non otterrai più di questo, visti i precedenti è come se ti avesse messo un dieci! Stai tranquilla, qui tutti abbiamo avuto occhi per vedere ed orecchie per ascoltare: siete stati veramente bravissimi!-.
Maria doveva essersi accorta dell'evidente disagio dei due allievi, così tornò a rivolgersi a Sarah.
- Beh, che dici? Direi che è andata bene, no? Eri tanto preoccupata... - le disse, prendendo la maglia dal trespolo e rendendola alla ragazza.
Lei emise un sospirone di sollievo, senza però riuscire a cancellare quel briciolo di amarezza dal viso. - No, Maria, guarda: per me era già stata una vittoria in prova quando era chiaro che avevamo fatto un buon lavoro, ma mai mi sarei immaginata una cosa del genere! Certo, mi dispiace vedere una volta di più che, per quanto io faccia, per Anna non è mai abbastanza... Però in questo caso specifico, anche se un po' amareggiata, mi sento super euforica perché la risposta degli altri prof e del pubblico ha dato una versione diversa della storia. Diciamo che è già tanto così! - esalò lei, la voce rotta dall'emozione.
- Holden, tu che dici? Visto che sei coinvolto attivamente mi pare giusto che anche tu dica la tua - proseguì la conduttrice.
Il ragazzo si schiarì la gola, abbozzando un mezzo sorriso. - Io volevo dire solo una cosa: a prescindere dalle presunte dietrologie o della meccanica del programma, per me è stato un onore ed un privilegio essere parte di questa cosa e lavorare con Sarah. E' servito molto anche a me, soprattutto dal punto di vista dello staging - disse, il suo accento romano completamente dileguatosi.
- Ce ne siamo accorti. Sei stato una sorpresa, oggi: l'interpretazione è stata così intensa ed inedita per te, che quasi quasi ci abbiamo creduto davvero - disse Maria.
Lui rise, un leggero rossore a colorargli il viso, ed abbassò lo sguardo, ridendo e grattandosi la nuca. - Visto?! C'è speranza per tutti allora -.
Maria rise. - Andate a posto va', Shallows -.
Si voltarono e velocemente corsero ad imboccare le scale, diretti in sala relax per cambiarsi d'abito in vista della gara cover.
Quando furono arrivati si guardarono e Sarah non riuscì ad impedirsi di saltargli al collo in un abbraccio entusiasta.
- Ti giuro che quasi non ci credo che ce l'abbiamo fatta e che sia stato un successo! - disse in un urletto.
Lui le restituì l'abbraccio. - C'avrei scommesso che non ce credevi. E invece... Tu sei stata on fire e abbiamo fatto il panico - rispose lui, facendo una battuta riferita alle cover che avrebbero portato entrambi in puntata.
La ragazza si sciolse dalle sue braccia e, dirigendosi verso un rack al lato della sala, iniziò a prendere il suo cambio d'abiti. - A proposito di panico: come ti è venuto in mente di improvvisare, alla fine? Cos'era quello? Per un momento ho pensato di svenire...-.
Lui, che si stava togliendo la giacca, rispose in una risata - Ahó, me l'hai detto tu che c'avevo l'attitude de 'no stoccafisso. M'è venuta in mente così, mentre cantavi il ritornello, e niente... L'ho fatto è basta -.
Le si avvicinò, tenendo la giacca con due dita sulla spalla. - Mò viemme a di' che t'è dispiaciuto. Abbiamo fatto veni' giù lo studio -.
Sarah spalancò gli occhi, improvvisamente colta di nuovo dal vuoto d'aria. Decise di fare qualcosa per non mostrare un imbarazzo ingiustificato, così si girò di schiena e fece la prima cosa che le passò in mente.
- E va bene dai, te lo concedo: è stata un'ideona. Meno male soltanto che non ho fatto casino, se no altro che sexy e passionale: sarei sembrata la solita imbranata ma col vestito da sera! E a proposito, fammi la cortesia, va': mi tiri giù la zip, che abbiamo solo tre minuti? -.
Silenzio.
- La zip? -.
- Eh, la zip... -.
- Del vestito? -.
- No, degli stivali che non porto. Ma che hai bevuto, per caso?! -.
Non lo vedeva perché era girata di spalle, lo sentì solo inspirare e un istante dopo sentì le sue dita sfiorarle la schiena e fare quello che gli aveva chiesto.
Percepì inesorabilmente il sangue fluirle in massa al viso e, impreparata a quella reazione, mugugnò, prima di scappare in bagno - Grazie. Ci rivediamo in studio -.
La sua fuga non le permise di vedere lui seguirla con gli occhi, mettersi le mani sui fianchi e mormorare - Eh, me sa che invece siamo molto lontani dalla superfice, qui...-.

Too old to hold me | A Holden x Sarah Fanfiction (Amici23)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora