47. ...and Aftermaths

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Nicholas entrò al Sanctuary e si guardò intorno.
A fine spettacolo si era sbrigato a tornare nell'appartamento che divideva con Giovanni e Gaia, darsi una sistemata e correre poi al locale rimanendo d'accordo con la sua amica coinquilina che non era ancora pronta che si sarebbero visti lì.
In mezzo alla folla individuò subito il guizzo rosso dell'abito di Marisol, così la raggiunse e la trovò in compagnia di Petit, Giovanni, Angela con fidanzata e Sofia che era riuscita ad arrivare prima di lui.
Salutò tutti, poi subito chiese - Lui dov'è? L'ho visto in prima fila, quindi vuol dire che è venuto. Dove sta? -.
Giovanni sospirò. - E' tornato in hotel, Nick. Non è voluto venire -.
- Ma come? - sbottò il ballerino, esasperato, rivolgendosi a Marisol.
La ragazza assunse un'espressione dispiaciuta. - Mi spiace, ce l'ho messa tutta per convincerlo... Non c'è stato verso -.
- Che testa di merda - mugugnò Nicholas, mettendosi le mani sui fianchi. - E adesso? -.
- E adesso niente, bro. Noi il nostro l'abbiamo fatto, direi che anche basta. Se domani ci chiama lo incontriamo, lo salutiamo e poi ognun per sè e Dio per tutti - disse Petit, infastidito.
Il ballerino sbuffò. Stava per girarsi quando sentì una mano sulla sua spalla: si voltò e trovò il viso sorridente di Aaron.
- Buonasera a tutti, che si dice? E' bello vedervi: grazie per essere venuti! - disse il biondo cantante, salutando tutti i presenti con cordialità.
Nicholas aggrottò la fronte. - Sarah dov'è? -.
Aaron si guardò intorno, poi alzò le spalle. - Guarda, immagino sia in bagno. Ha fatto un milione di storie per venire, s'era impuntata di voler rimanere a casa. L'ho convinta a fatica ma appena siamo arrivati è corsa in bagno... -.
Colse immediatamente gli sguardi che fioccarono tra i componenti del gruppo, così disse - Lo so che è per lui, ragazzi, è inutile che fate i vaghi. Comunque, dov'è il vostro Campione? Pensavo di trovarlo qui insieme a voi... -.
- Oh, fai poco il simpatico, Aaron, che c'è poco da ridere - rispose acidamente Nicholas, dribblandolo e recandosi subito verso i bagni, seguito a ruota da Marisol e Sofia.
La porta della toilette delle donne era chiusa, causando una certa fila. Il ragazzo si avviò dritto all'uscio e iniziò a bussare pesantemente col pugno.
- Sarah! Sarah, sono Nico: esci subito da qui -.
- Non rompermi le palle, Nicholas! Io non mi muovo, anzi: appena esco me ne vado -. La voce dell'amica cantante gli giungeva ovattata ed irritata dall'interno.
- Smettila di fare la martire e porta il tuo culo qui fuori, Sarah. Non c'è, non è venuto! - intervenne Marisol.
La porta si spalancò di colpo e Sarah fece la sua apparizione, bellissima e rapace con la pelle abbronzata che metteva in risalto i lunghissimi capelli biondi e l'abitino bianco firmato.
- Mi spieghi come cazzo ti è venuto in mente di invitarlo, eh? - disse immediatamente, aggredendo il ragazzo.
Nicholas sbuffò e si infilò le mani nelle tasche dei pantaloni blu navy. - Perchè avevo voglia di rivederlo, ok? Non è che il mondo gira intorno a te -.
- Si, certo: come no. Se volevi tanto rivederlo potevi invitarlo a cena fuori invece di farlo partecipare all'ultima rappresentazione! Te l'ho detto un milione di volte che non ci voglio avere più niente a che fare, cazzo! - sbraitò lei, fuori di sè.
Il ballerino la soppesò con occhi incendiari. - Ti stai scaldando un po' troppo per una che dice sempre che di lui non gliene frega più niente e che sta messa come stai tu con il suo compagno, no?! -.
- Infatti è vero che non me ne frega più niente! E poi mollami con questa storia di Aaron, Nico: fatti gli affari tuoi, una volta per sempre! Non può essere semplicemente che dopo quello che è successo provo ancora un po' di risentimento?! -.
- All'anima dell'un po', porca miseria! - la sbeffeggiò Nicholas, guardando da un'altra parte.
Anche Giovanni sopraggiunse e in quel momento Marisol intervenne nuovamente per bloccare l'ennesima rispostaccia dell'amica. - Si, mai stai calma, Baby. Tanto è tornato in hotel... -.
- E figuriamoci se veniva! Gli sono mancate per l'ennesima volta le palle di guardarmi in faccia, state sicuri! Oppure, cosa molto più probabile, semplicemente non gliene fotte niente, quindi sceglie come suo solito di dimenticarsi le cose! - furoreggiò Sarah, sbattendo un piede in terra.
- Mhà, uno a cui non gliene frega niente non si ricorda che non vede la sua ex da cinque anni, due mesi e tredici giorni, però... - elucubrò Giovanni, incrociando le braccia al petto.
Il latinista si ritrovò inchiodato da due enormi occhi castani che lo avvilupparono come pece. - Te l'ha detto lui? -.
- Cosa? - vagheggiò lui.
Sarah si irritò ancora di più. - 'Sta ceppa che ti si frega, Giovanni! Ti ha detto lui il numero preciso di anni, mesi e giorni?! - sibilò Sarah, ormai al limite estremo della sopportazione.
- Ovvio. E ti dirò di più: da come non t'ha staccato gli occhi di dosso durante tutto lo spettacolo, dubito fortemente che tu abbia ragione su di lui, Sarah -.
- MALEDIZIONE! - esplose infine la cantante. Iniziò a camminare avanti e indietro nel corridoio di servizio del locale, talmente imbufalita che se non ci fosse stata la gravità avrebbe camminato a trenta centimetri da terra.
Di colpo si fermò, gli occhi iniettati di sangue ed il viso paonazzo, rivolgendosi a Marisol. - Ti ha detto dove sta? -.
L'amica assentì velocemente. - Si, ma... -.
- Niente ma. Dimmi dove sta - sibilò freddamente Sarah.
- All'NH Fori Imperiali, ma... -.
Non la fece neppure finire di parlare: la cantante imboccò il corridoio e, tirando fuori il cellulare dalla borsetta, uscì dal Sanctuary come un tifone lasciandoli lì attoniti.
- E adesso? - chiese Sofia, che fino a quel momento non aveva detto una parola.
Nicholas rise. - E adesso, finalmente, vediamo di fare in modo che le cose vadano come devono andare. Sono anni che Sarah sta bloccata in un limbo, è ora che si sblocchi, in un modo o in un altro -.
- Sei tu ad essere convinto di questa cosa però, Nick... Non stiamo rischiando di peggiorare le cose? - chiese Marisol preoccupata.
Il ragazzo la guardò, serio. - Ci sono stato io a recuperare i cocci rotti, Mari. Ci sono sempre stato io anche negli ultimi cinque anni in cui l'ho vista fingere che fosse tutto a posto. E ci sono sempre io adesso che sta per fare la cazzata più grossa della sua vita, perciò visto che nessuno, neppure lei, sembra sapere quale sia la cosa giusta da fare, me la prendo io questa responsabilità! Se poi andasse male continuerò ad essere lì per fare quello che devo -.
Rimasero tutti in silenzio, poi Giovanni mise una mano sulla spalla dell'amico. - L'ho sempre detto: tutti dovrebbero avere un Nicholas nella propria vita! -.
- Puoi dirlo forte, amico - rispose quello con un sorriso. Poi aggiunse - Adesso andiamo a placcare Aaron, non vorrei che si mettesse in mezzo sul più bello e mandasse in fumo tutto, con la fatica che ho fatto per mettere su 'sto teatro -.
E così fecero.

Too old to hold me | A Holden x Sarah Fanfiction (Amici23)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora