12. ...E risposta

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"Ah- aah.
Un respiro in mezzo al vento
Sai di nuvola.

Si alzò un po' di vento e Sarah respirò a fondo, dicendo - Si sta annuvolando...-.
- Si. Se sente il profumo -.
Lei alzò la testa e lo guardò, interrogativa. - Delle nuvole? -.
- Eh. Bhò, sento qualcosa nell'aria, è intenso. Se dici che si sta annuvolando, saranno le nuvole - .

Dammi sto colpo di grazia
Che sei l'unica
A vedere, ad arrivare in fondo a me
A me

Ti chiedo scusa, ma
Me ne fotto della vita anche se è l'unica

- E allora vorrà di' che pure io c'ho gli istinti da kamikaze come te. Meglio assortiti de così non se poteva -.

Anche se penso nel profondo non sia l'ultima
Como posso far vedere questo a te?
A te

Lui rimase serio: aveva gli occhi rossi e il viso stanco, spossato. - Sare', veramente: è stata una giornata di merda, mi sento uno straccio e non ne voglio parlare. Non ci riesco, so' confuso e non me piace sta' così. Figuramose a fasse vede' dagli altri-.

Non lo riesco a dire
Scusa se non parlo, è che non so da dove partire
La merda che c'ho dentro tu non la vuoi sentire
Ed ho paura che
Che rovini due

Lui chiuse gli occhi e strinse i pugni, ispirando ed espirando con forza. - Sarah, ascoltame bene perchè non me ripeterò: lasciame perde'. Devo mette i manifesti pe' fatte capì che non vojo parla'? Te lo rispiego: tu, quello che penso io, nun lo vòi sape' veramente. E io nun lo vojo di', basta. Sta a vede' che me devo pure giustifica' co' 'na ragazzina, mò -.

Vorrei scomparire
Con te in mezzo alle lenzuola nel mio cuore di spine
Per ogni film che hai messo abbiamo perso la fine
Tu rimani qui, io nelle mani tue

Ah- ahah.
Siamo soli in mezzo a tutta questa polvere
E certe volte cado a terra
Forse è un fulmine
Che mi spara dritto al petto e non lo nego
A volte perdo troppo tempo e non
Mi spiego come fai sopportarmi quando
Mi chiudo in una stanza e mi dimentico di tutto e di tutti
E di tutto...

E non so se basta oppure è tutto inutile
Non lo riesco a dire se lo devo dire a te"

E finito l'ultimo verso si tolse gli in-ear e si girò verso di lei, spalancando le braccia mentre la fissava con una nuova serietà in volto.
Un inequivocabile gesto di resa.
Una confessione di colpevolezza.
Una richiesta di perdono.
E anche qualcos'altro che lei non voleva ammettere.
Sentì tutto il sangue defluirle dal viso ed iniziò a girarle la testa. La canzone era di una bellezza struggente, in ogni sua parte ci aveva trovato riferimenti a cose che avevano vissuto insieme e a cose che ancora non le aveva detto apertamente, e lui l'aveva cantata in modo così intenso e partecipe che lei era a malapena riuscita a respirare.
Che diavolo stava succedendo?
Come poteva essere che, mentre lei pianificava il modo migliore per lanciarli una freccia avvelenata, lui trovava il modo più contorto, assurdo, inarrivabile e bellissimo per dirle che aveva capito di essere stato uno stronzo e chiederle di perdonarlo?
Ma soprattutto: cos'erano quelle parole, dopo quanto le aveva già detto? 
Si era passati da zero a cento in pochissimo tempo, poi da cento a zero in altrettante infinitesimali frazioni di secondo, e adesso... Adesso da zero si era arrivati a infinito in niente.
Si sentì cogliere dal panico. Stava avendo troppe emozioni insieme e seppe con certezza di non riuscire a gestirle tutte in quel momento.
Lui dava ancora le spalle ai professori, era rimasto immobile a guardarla, come aspettando che lei facesse qualcosa.
E lei lo fece: con gli occhi gonfi di lacrime e il terrore che la divorava, si alzò e, pallida come un fantasma, scappò dallo studio.
Le braccia di lui crollarono e lentamente di voltò.
Maria intervenne tempestivamente, facendo un cenno di assenso con la testa a Marisol che chiedeva a gesti se potesse andare dietro all'amica. - Scusate tutti, Sarah si è sentita poco bene ed ha dovuto lasciare lo studio - disse subito .
Holden si stropicciò i capelli e, nonostante la sua espressione fosse abbastanza mesta, riuscì a dissimulare con una battuta - Se questo è l'effetto che questa canzone fa alla gente, mi sa che forse è il caso che non la facciamo uscire... -.
Tutti risero, ma poi partì l'ennesimo applauso e il pubblico iniziò a inneggiare il suo nome.
La De Filippi sorrise e deviò tutta l'attenzione su di lui, così che quello che era successo un attimo prima passasse inosservato. - Eh, ma non credo che il popolo sarebbe d'accordo, eh?! -.
Il ragazzo rise e la registrazione proseguì, avviandosi alla fine.

Too old to hold me | A Holden x Sarah Fanfiction (Amici23)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora