13. Scudo mediatico

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- Buongiorno - la voce di Maria si dipanò dagli altoparlanti nella saletta prove.
Holden, solo nella stanza e seduto al piano, intento a mettere insieme una melodia, alzò la testa e rispose - Ciao Maria, buonasera -.
- Ho saputo che hai chiesto di parlarmi -.
- Si, spero di non averti disturbato -.
- Ci mancherebbe. Dimmi tutto -.
Il ragazzo si pinzò il setto nasale con due dita chiudendo gli occhi, prendendosi qualche istante per raccogliere le idee, poi esordì - Allora, Maria... Non è facile per me fare questo discorso. Ormai siamo dentro da un po' e tu e la produzione avrete capito come sono fatto: sono un sacco introverso, ho un carattere spigoloso, spesso sono polemico e insofferente. Insomma, non so' un santo, e ci tengo adesso a precisare che, se in qualche modo sono risultato eccessivo o irrispettoso, mi dispiace e mi scuso: cercherò di fare meglio in futuro -.
- Una bella premessa. Ti ringrazio per questo pensiero che hai avuto, è sicuramente apprezzato - disse Maria.
- E' il minimo. Comunque non è solo questo: vorrei anche ringraziare tutti quanti per aver evitato di dare nei daytime una rilevanza importante alla questione che c'è stata in ballo tra me e un'altra persona della scuola nei giorni prima della registrazione di ieri -.
- Ti riferisci a Sarah?-.
- Direi... - mugugnò lui, massaggiandosi la nuca, in imbarazzo. - Comunque... Sto facendo questo discorso perché voglio arrivare a un punto. Vi ho ringraziati perché già con quel poco che è passato si è alzato un polverone che avrebbe potuto essere pure peggiore se fossero andati in onda più dettagli, credo che lo sappiate pure voi. Immagino quello che succederà dopo che sarà passata la puntata appena registrata.... -.
La conduttrice tacque per qualche istante, poi parlò di nuovo. - Eh, lo so Holden: queste sono le dinamiche di un programma come questo, ci si può fare ben poco -.
- Lo so perfettamente e va benissimo così. Ora: l'avrete visto cosa è successo in casetta dopo la registrazione, no? Ho voluto parlarti perché, onestamente, sono preoccupato -.
- Sei preoccupato per quello che penserà la gente di te? E' l'eventuale danno d'immagine che ti preoccupa? - domandò la De Filippi. Nel suo tono il ragazzo cominciò a ravvisare un certo fastidio.
- In realtà no, Maria. Sono preoccupato per quello che la gente dirà di Sarah, non di me. Io la mia bella shit storm me la so' già beccata per come me so' comportato un paio di settimane fa, ma dopo la messa in onda del domenicale c'ho il pensiero di quello che potranno dire su di lei -.
- Perché pensi che verrà presa di mira? - domando l'altra.
Holden fece una smorfia. - Lo sai meglio di me che bestia feroce può essere il popolo. Dopo che avranno visto la fine della puntata sono pronto a giocarmici le chiavi di casa che tutti se dimenticheranno quello che ho fatto prima e vedranno che, mentre io j'ho dedicato la mia canzone, lei m'ha messo sotto accusa con la sua. I fandom e le fan base sono una cosa meravigliosa per noi, Maria, ma possono diventa' un'arma a doppio taglio. E tutto voglio tranne rivedere Sarah come stava ieri, a maggior ragione se so' io la causa -.
- Che mi stai chiedendo? Non capisco bene dove vuoi arrivare, Holden -.
- Maria, ho chiesto di parlarti per chiederti se fosse possibile evitare di mettere nei daytime quello che è successo nel dopo puntata in casetta ieri sera. Vorrei capire con voi se si possa cercare di dare meno risalto possibile a questa situazione e ai risvolti che avrà, ammesso che ce ne saranno, senza che per voi sia un problema a livello di programma televisivo. Al momento me importa poco di come ne vengo fuori io, però vorrei provare a preservare la dignità di Sarah e a schermarla da critiche che dipendono da lei fino a un certo punto. Non se lo merita, e non voglio che stia male -.
- E' la prima volta che mi capita una cosa del genere in ventitré anni di programmazione... - replicò la conduttrice, perplessa.
- Chiedo ancora scusa se risulto inopportuno, lo chiedo a tutti, veramente, ma ci devo provare a fa' 'sta cosa. Ho un grado di responsabilità importante nelle cause di quello che è successo, è giusto che me l'assuma. Se avessi gestito un paio di cose in modo più intelligente, non saremmo a 'sto punto -.
- Sono basita e anche impressionata da questa cosa, Holden. Hai sempre dato l'idea di essere abbastanza distaccato e, prendila nel verso giusto, preso da te stesso: non mi sarei mai e poi mai aspettata un presa di posizione così netta ed in favore di un altro, da parte tua -.
- Capisco di essere sembrato sempre abbastanza egoista e sicuramente pure superficiale. Magari lo sono pure, eh, non me vojo nasconde' dietro un dito. Ma non so' neppure più un bambino e mi sono sentito di fare questa cosa per una persona per me importante. Spero sia possibile -.
- Apprezzo davvero tanto quello che hai appena fatto, Joseph, veramente. Posso dirti che faremo del nostro meglio per venirti incontro. D'altra parte, però, devo dirtelo: spero tu faccia del tuo, di meglio, per risolvere questa situazione. Se posso dirti la mia, mi sembri un po' confuso pure tu - constatò Maria.
Lui scosse la testa, ridendo mestamente. - Il problema non è che so' confuso. Paradossalmente è che, invece, c'ho sempre avuto le idee molto chiare... Ma non ho avuto il coraggio di sostenerle al momento giusto. Ho seguito l'istinto, fino a un certo punto, poi mi sono lasciato prendere dal panico. Boh, forse proprio per paura di quello che avrebbe pensato il pubblico, non lo so. Mi sono comportato pensando solo a me, non ho minimamente valutato che c'era un'altra persona coinvolta in 'sta storia. In gran parte ho sbagliato io, perciò in gran parte devo rimedia' io. Inizio da questo discorso con voi che, sembra strano, mi sa che è la parte più facile... -.
- E quella difficile qual è? - domandò la conduttrice.
Holden si alzò, passandosi una mano nei capelli e sorridendo. - Eh... Sarà far capire a una certa ragazza che quello che ho scritto nella canzone è tutto vero e che adesso la pò fa' finita col cuore mio de giocacce a tennis! -.
Maria rise. - Spero vivamente che tu ci riesca, allora. In bocca al lupo -.
- Grazie, e viva il lupo. Servirà un miracolo, considerando quanto è cocciuta e rancorosa, ma io so essere pure persuasivo se me ce metto -.
- Voglio ben sperarlo! -.
- E a tal proposito, ho un'ultima richiesta da fare, poi giuro che veramente me ne vado e ce la metterò tutta per non darvi più problemi -.
- Dai, dimmi: vediamo se potremo accontentarti -.
Il ragazzo spiegò tutto.
- Ti faremo sapere, ok? Ti saluto adesso, Holden: buona fortuna -.
- Grazie, Maria . E grazie a tutti per la disponibilità - concluse lui salutando la telecamera, per poi uscire dalla sala.

***

- SARAH IN SALA 2, PER FAVORE -.
La voce della produzione echeggiò nella casetta.
Sarah alzò gli occhi dalle verdure che stava tagliando mentre aiutava Nicholas, Gaia e Simone in cucina.
- Ma... Adesso? - chiese smarrita.
- SI, GRAZIE -.
- Santo Dio, che sarà successo? - domandò a mezza voce, il tono esausto.
Era quasi l'ora di cena ed erano passati ormai un paio di giorni dal disastroso episodio della puntata. La mattina del giorno precedente si era alzata dal letto dopo una notte insonne, durante la quale aveva alternato pianto e sonni agitati dall'ansia, ed aveva scoperto di avere due linee di febbre. Si era fatta forza e, muovendosi per la casa di soppiatto per paura di incontrare un certo cantante romano che non era pronta ad affrontare, aveva svolto tutti i compiti della giornata. Durante una fascia in sala con la vocal coach Lalla, era crollata e si era sfogata: il poter parlare con un'adulta, sebbene non avessero approfondito estremamente la cosa, le fu d'aiuto e già nel pomeriggio si sentiva meglio. Con suo grande sollievo Holden non aveva più cercato di avvicinarla, anzi: negli ultimi due giorni le era sembrato quasi che lui non ci fosse perché l'aveva intravisto da lontano una sola volta. Per il resto del tempo era come se avesse fatto in modo di starle alla larga, la qual cosa da una parte le aveva fatto tirare un sospiro di sollievo, ma dall'altra le aveva inculcato in testa il tarlo che in realtà lui non volesse più avere più niente a che fare con lei. E di nuovo l'ansia e il rimorso l'avevano colta.
I suoi compagni le erano stati tutti molto vicini, ognuno a modo suo. Sentiva un moto di tenerezza nel ripensare a come tutti si stessero impegnando a far sì che lei non fosse mai sola, anche senza parlarle ma semplicemente essendoci fisicamente a tenerle compagnia in silenzio. Un paio di volte che era rimasta da sola in cucina o nell'anticamera tv, addirittura Dustin, con cui non era particolarmente in confidenza, si era materializzato e si era messo poco lontano a provare qualche passo di danza o fare chissà cosa. Era molto grata a tutti quanti.
Per il momento si stava limitando a tenersi occupata il più possibile per non pensare e recuperare abbastanza forza per prendere il toro per le corna e affrontare il suo "demone".
Temendo di essere stata convocata da Lorella o da qualcuno della produzione, prima di uscire si diede una controllata allo specchio: aveva un po' di occhiaie ed era un po' pallida, ma fortunatamente ancora non si era messa in tenuta casalinga e nel complesso era presentabile, perciò prese al volo il piumino e corse verso la scuola.
Entrò e arrivò all'aula 2. Bussò e attese ma, non ricevendo risposta, abbassò la maniglia e aprì lentamente uno spiraglio. Immediatamente l'orecchio le fu accarezzato da una melodia suonata al pianoforte, cosa che le fece aggrottare la fronte e aprire del tutto la porta, incuriosita.
Rimase di ghiaccio e spalancò gli occhi: nella stanza non c'era nessuno fatto salvo per Holden che, seduto al pianoforte, suonava guardando verso di lei.
- Ciao - si limitò a dirle.
Non rispose, si limitò a rimanere lì impalata e a fissarlo come un cervo fissa i fari di una macchina che sta per centrarlo in pieno.

Too old to hold me | A Holden x Sarah Fanfiction (Amici23)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora