40. Vivimi

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Riemergere dalla nebbia di un sonno profondo e, per i primi dieci secondi, non avere idea di dove si sia, che ora sia, che giorno sia e del come si sia arrivati lì era una situazione completamente nuova che non aveva mai vissuto.
A tutta prima si sentì come se un elefante le avesse camminato addosso e un senso di profondo stordimento la pervase, mentre i sensi tornavano man mano alla realtà. Sollevò di poco la testa dal cuscino, comprendendo di essere stesa di pancia sul letto, e provò a muovere le gambe e le braccia senza però riuscirci: percepiva un peso sulla schiena che la bloccava, così sbattè gli occhi e cercò di snebbiarsi il cervello.
Allungò un braccio alla sua destra e a tastoni sentì un comodino, sul quale poco dopo trovò il cellulare. Attivò lo schermo e guardò l'ora: le 19:48 del 19 Maggio.
Lasciò andare l'apparecchio con un mugugno e il suo movimento generò una sorta di rantolo cavernoso che aveva origine proprio da dietro di lei mentre sentiva che il peso che la costringeva contro il materasso si alleggeriva fino a scomparire.
Si tolse i capelli dalla faccia e si girò verso sinistra mettendosi su un fianco. Non poté impedirsi di sorridere: alla fioca luce del tramonto che filtrava dalle tapparelle semi abbassate ora riusciva a distinguere il profilo del ragazzo disteso al suo fianco, il quale fino a poco prima stava evidentemente dormendo praticamente sopra lei. Lo osservò per qualche istante beandosi dei suoi lineamenti distesi nel sonno e, nonostante l'aspetto scarmigliato, pensò che fosse sempre e comunque bellissimo.
Lo vide muoversi e capì che si stava svegliando anche lui, così appoggiò il gomito al cuscino e la testa alla mano continuando a guardarlo con un sorriso, in attesa che lui fosse tornato completamente in sè.
Dopo un po' lui aprì gli occhi e, una volta messa faticosamente a fuoco la stanza, la vide. - Sei vera o sto a sogna'? - chiese con voce roca.
Lei emise una risatina, poi gli scansò i capelli dalla fronte e gli carezzò il viso. - Molto vera -.
- E pure le ultime ventiquattro ore so' vere o me le so' sognate? -.
- Verissime pure quelle -.
Lui emise una sorta di lamento e si portò le mani a coprirsi gli occhi. - Famme un rapido riassunto, perchè non vorrei esseme immaginato qualcosa. Odio rimanecce male -.
- Oooook. Allora, direi di cominciare dal fatto che ieri sera c'è stata la finale di Amici 23. Te la ricordi? -.
- Mmm, si: quella me la ricordo molto bene... - mugugnò lui, esibendo un sorriso.
- Ti ricordi pure chi ha vinto? -.
Stavolta il sorriso si trasformò in una risata e lui si tolse le mani dalla faccia, girandosi a guardarla. Si tirò su e si mise nella stessa posizione in cui era lei, perciò sembrava come si stessero specchiando l'uno nell'altra.
- Cristo Santo, è tutto vero eh?! - disse lui, carezzandole una spalla con la mano libera.
Lei gli dedicò il migliore dei suoi sorrisi. - Mi sa proprio di si. E adesso posso dirtelo: sono fierissima di te... Ma anche invidiosa da morire! Avrei dato una mano per alzarla io quella coppa, ma vabbè: lo accetto solo perché  la vittoria è stata tua! -.
Il ragazzo esibì un ghigno malizioso. - Dovrò trova' un modo pe' fattela supera' 'sta cosa, allora. Qualche idea? -.
Lei fece spallucce. - Potrei usarti come giocattolino sessuale per un po', così potrei vantarmi in giro di essere la padrona del vincitore di Amici e che lui mi venera come una sorta di divinità del sesso... Di certo la mia autostima si impennerebbe! -.
- Bhè, sarebbe uno sporco lavoro che comunque farei molto volentieri... - replicò lui, e con una spintarella la fece stendere sulla schiena, accomodandosi velocemente tra le sue gambe e bloccandole i polsi sopra la testa. - Cosa comanda la mia signora? -.
Una risata cristallina si liberò dalla gola di lei, che lo guardò con un livello di sentimento talmente alto da travolgerlo. - Siamo nel "dopo", ormai, perciò... L'unica cosa che ti chiedo è: vivimi, Jo. Mi sei mancato da morire nelle ultime tre settimane... -.
In quel momento Sarah era talmente bella, così piena d'amore e felicità da non riuscire a contenerla, che il cuore di lui quasi esplose. Scosse la testa, incredulo. - Allora ferma così e lasciate guarda', Fati': questo momento è perfetto e me lo vojo ricorda' per sempre -.
- Ok, adesso però... -. Lei rise ancora e riuscì a liberare le braccia, poi con un rapido movimento si sottrasse alla sua presa e riuscì a sgusciare fuori dal letto, gloriosamente nuda e stupenda alla fioca luce che permeava nella stanza. - Io vado a darmi una sistemata. Tu riposati un altro po', che dopo otto mesi di reclusione, dieci puntate di sfide continue, una meritata vittoria e una festa durata tutta la notte, te lo meriti -.
Si chinò rapida su di lui, gli lasciò un lieve bacio sulle labbra e poi sparì.
Lui rimase steso a guardare il soffitto, ancora incredulo circa il fatto che tutto quello che stava vivendo fosse l'effettiva realtà.
Aveva vinto.
Erano arrivati in quattro in finale, due ballerini e due cantanti: Dustin, Lucia, Martina e lui. L'australiano aveva vinto la categoria Ballo e lui la categoria Canto, e alla fine loro due si erano scontrati nella finalissima. Il televoto, comunque, aveva decretato lui come unico e solo vincitore. Non l'avrebbe mai detto, conoscendosi, ma era stato il momento più incredibile della sua vita, così incredibile che non era riuscito a contenere le lacrime.
Eppure qualcosa gli era mancato: avrebbe voluto Sarah al suo fianco a festeggiarlo, allora sarebbe stato tutto veramente perfetto. Arrivare in finale a sfidarsi con lei sarebbe stato un sogno, ma purtroppo la ragazza era stata eliminata tre settimane prima in uno scontro diretto con Marisol, la quale invece non era "sopravvissuta" alla puntata successiva.
Comunque, poco prima che sollevasse la coppa, Maria gli aveva detto - Holden, mi sa che non ce la fai a sollevarla da solo, sai?! Credo che avrai bisogno di un aiuto -.
Era rimasto perplesso a quell'affermazione, ma poi la conduttrice aveva aggiunto - Supporter, puoi venire qui ad aiutare il vincitore a sollevare il trofeo? -.
Ed era stato allora che, da dietro le quinte, il suo desiderio era stato esaudito: a sorpresa, Sarah era entrata in studio dopo tre settimane dalla sua eliminazione, bellissima, raggiante ed emozionata mentre indossava il vestito verde petrolio che lui stesso le aveva regalato a San Valentino.
Aveva pensato di morire per un secondo, ma quando lei gli era volata tra le braccia, stringendolo forte e baciandolo in diretta nazionale tra le lacrime di felicità, gli era stato chiaro che, invece, la vita gli stava sorridendo sotto tutti i maledettissimi punti di vista.
Quando tutto era finito e finalmente erano stati liberi di lasciare gli studi con una macchina messa loro a disposizione dalla produzione, le aveva detto - Tu sei pazza! Sei scesa da Vigevano senza dimme niente! Credevo de mori' quando t'ho vista usci' in studio! -.
- Era una sorpresa. E' dalla registrazione della semifinale che sono in contatto con Maria e la redazione per questa cosa! Che tu vincessi o meno volevo esserci per te, e ho fatto bene perchè tanto lo sapevo per certo che stasera avresti trionfato! -.
- Cazzo, la notte più bella de sempre! - aveva esclamato, coprendosi il viso con le mani.
- E non è ancora finita... - aveva aggiunto lei.
Avevano raggiunto casa sua che era circa l'una. Con suo sommo stupore, Holden aveva constatato che i suoi bagagli erano già stati riportati, i gatti erano tornati e l'appartamento era in perfetto ordine e pulito. Addirittura la dispensa e il frigo erano pieni.
- Ma che è successo? - aveva chiesto, perplesso.
Lei l'aveva guardato, sorridendo in modo furbo. - E' da tre giorni che sono a Roma, Jo. Mi sono messa in contatto con tuo fratello Jacopo che mi ha dato le chiavi di casa, mi ha riportato i gatti e mi ha aiutato ad organizzarmi con la donna delle pulizie. Anche i tuoi amici sono stati super carini, mi hanno accompagnata a fare la spesa e mi hanno tenuto compagnia quando non ero con Simone o Salvo e Mari... A tal proposito: se ti fai una doccia al volo e ti cambi dovremmo andare: sai, festa per la fine del programma che poi è diventata festa per la vittoria... Queste menate qui! -.
- A quest'ora?! Io so' distrutto! E poi, onestamente... -. Le si era avvicinato, agganciandole la scollatura dell'abito con un dito e tirandosela addosso - ...sono tre settimane che ho voglia di vederti nuda di nuovo, e considerando che ho appena vinto Amici direi che me spetta tutto il jackpot, no?! -.
Lei si era divincolata, lo aveva fatto girare e spinto verso il bagno. - E avrai tutto quanto, ma adesso andiamo a festeggiare! Dai, non fare il nonno: sei stato chiuso lì per mesi, non ti va di recuperare un po' di vita normale e fare nottata con gli amici per festeggiare?! -.
Gli si era avvicinata e gli aveva mormorato all'orecchio un paio di frasette sul tenerlo inchiodato a letto per un paio di giorni, e alla fine si era fatto convincere.
Aveva fatto bene. Al The Sinners era stata organizzata una mega festa privata e aveva ritrovato tutti i suoi amici, i suoi fratelli e una buona parte dei suoi ex compagni. Era stato felicissimo di aver riabbracciato Simone, Nicholas, Giovanni, ma soprattutto Mew e Matthew che erano scesi a Roma appositamente per vedere lui e gli altri. C'erano addirittura Mattia e Serena che nel frattempo, una volta usciti dal programma entrambi poco prima del serale, avevano iniziato a frequentarsi ed ormai stavano insieme da un po'.
Quando erano state le 6:30 di mattina il party si era evidentemente esaurito ma, prima che chiudessero baracche e burattini, era arrivata una consegna speciale con cornetti, bombe, ciambelle e cappuccini e succhi di frutta per tutti.
Soltanto quando il sole era già stato alto, intorno alle 8:30 della mattina seguente, lui e Sarah erano riusciti a rincasare, stanchissimi ma sicuramente felici ed ancora con un forte senso di adrenalina addosso.
Non avevano fatto neppure in tempo a raggiungere la camera da letto: si erano spogliati tra il salotto e l'anticamera e avevano fatto l'amore contro il muro. Poi l'avevano rifatto poco dopo, ma sotto la doccia. Dopo di che erano crollati a letto, esausti ed estasiati nella stessa misura.
Ed ora eccolo là, mentre ancora faticava a credere di non stare vivendo un sogno.
Una voce proveniente dal salotto lo riscosse da quel viaggio mentale. - Jo, se dopo che sei tornato ad essere un homo sapiens capace di intendere e volere dai una sistemata al casino che abbiamo lasciato stamattina, io intanto preparo qualcosa da mangiare... -.
Si schiaffò un cuscino in faccia, mugugnando un paio di maledizioni rivolte a chi ancora non avesse inventato i vestiti che si risistemassero da soli, poi con una sorta di grugnito si alzò dal letto.
La raggiunse dopo una mezz'ora, una volta lavato e vestito, e la trovò all'angolo cottura mentre trafficava ai fornelli con indosso un top bianco e degli shors sportivi neri, canticchiando su Night changes degli One Direction che stava andando alla radio e ballando a piedi scalzi con i capelli raccolti in una coda disordinata. 

Too old to hold me | A Holden x Sarah Fanfiction (Amici23)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora